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Nicola: “Barbieri ha potenzialità importantissime! Domani è una partita speciale perché…”

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Impegno contro il Lecce domani per la Cremonese. Ecco le parole del tecnico Davide Nicola in conferenza stampa: “Quella di domani è una partita speciale per un motivo importante: è iniziata una campagna che ci permette di parlare di quanto...
Marco Astori

Impegno contro il Lecce domani per la Cremonese. Ecco le parole del tecnico Davide Nicola in conferenza stampa: “Quella di domani è una partita speciale per un motivo importante: è iniziata una campagna che ci permette di parlare di quanto sia fondamentale avere attenzione nei piccoli gesti e condividerlo attraverso la propria gente che viene allo stadio”.

LECCE - “Noi abbiamo un percorso che deve portarci a conquistare un determinato numero di punti per l’obiettivo che vogliamo e da questo punto di visita non c’è giorno della settimana in cui non pensiamo a cercare di ottenerlo nel migliore dei modi. Sfidiamo una squadra che lotta per il nostro obiettivo, le difficoltà rispetto ad altre partite sono diverse: diventano complicate, c’è grande attenzione e fisicità oltre all’accortezza di muoversi nel modo giusto e costruirsi la partita strada facendo. Al di là di questo, la nostra identità non deve mai cambiare: bisogna sempre riconoscere le abilità dell’avversario per cercare di imitarlo ed esprimere noi stessi”.


DOPO BOLOGNA - “In un campionato che dura 10 mesi ci saranno sempre momenti in cui ci saranno più soluzioni e altre in cui saranno meno. Non mi concentrerei tanto su questo, quanto sulla capacità che dobbiamo avere nel portare sullo stesso piano di convinzione e condizione tutti i giocatori, facendoli sentire parti in causa per il nostro obiettivo e sfruttare le loro qualità. Avere più opzioni aiuta anche a partita in corso, per mantenere l’intensità ed essere ancora più competitivi. La squadra sta lavorando con grandissima dedizione, io non parlo mai per frasi fatte: arrivare da una vittoria non fa preparare le squadre in maniera diversa, il nostro percorso è ciclico, un concatenarsi di causa ed effetto. Noi siamo sempre lì, a cercare di migliorare noi stessi in modo maniacale: non ragioniamo per singolo risultato, sappiamo che è la somma di ogni singolo gesto e allenamento fatto al massimo che ti porta dove vuoi arrivare. Abbiamo ancora ampi margini di miglioramento, ci sono cose che stiamo già facendo bene e avversari che cambiano ogni settimana. Nella preparazione della partite mettiamo sempre grande entusiasmo, e in più cerchiamo di creare grande empatia con il nostro pubblico, perché sarà fondamentale fino alla fine”.

BARBIERI - “Sta facendo il suo percorso, ha potenzialità importantissime al pari dei suoi compagni e per permettergli di esprimerle c’è bisogno di tre cose: grande fame da parte sua, la capacità dell’allenatore di dedicargli tempo e occasioni e infine l’ambiente in cui cresce e vive. Noi abbiamo la fortuna di stare in un contesto che ha grande attenzione per la crescita delle presone, si vede anche nell’ambito della città e non solo in quello societario. Per me è fondamentale che i giocatori capiscano che questo è un ambiente nel quale possono maturare e migliorare. Nessuno gli darà qualcosa in più se non pensano di fare dei sacrifici: non esistono scorciatoie”.

GRUPPO - “A livello organizzativo è l’allenatore che dev’essere bravo ad esprimere la propria idea di gioco. Spesso diamo importanza all’allenatore, che forse ce l’ha solo in alcune fasi chiave della stagione. E’ una sorta di unitas multiplex, parte tutto dall’applicazione dei giocatori: io posso solo aprirmi, condividere e fare notare ciò su cui si può migliorare. Stiamo affrontando un miglioramento fatto di dettagli, che richiede tanti sforzi e nasce dalla percezione dei giocatori, dalla capacità di scelta di un individuo… Tutto continuamente migliorabile, ma per esserlo va fatto più e più volte. Per questo ogni partita è fondamentale per capire se le strade sono acquisite con la giusta consapevolezza. Non si finisce mai di volersi migliorare, ed è giusto così”.

MOMENTO - “In questo momento è importante far capire ai miei ragazzi che le emozioni si allenano come il fisico. Non dobbiamo prestare attenzione a come parlano di noi, ma avere un’idea fissa in testa: quella per la quale lavoriamo ogni giorno. Ogni avversario porterà le sue qualità e comporterà adattamenti diversi, ma l’unico modo per dimostrare quello che fai è allenarti ogni giorno, in ogni singola cosa che fai. La partita è la verifica, la valorizzazione del lavoro fatto in settimana, il processo diviso in micro obiettivi per arrivare a quello più grande… Se si mettono le giuste emozioni e il giusto equilibrio si può esprimere sé stessi e farsi strada verso il proprio obiettivo. Io voglio occuparmi dell’espressione della mia squadra e di ciò che posso dimostrare a chi viene a vedere la partita: entrare in campo e pensare che chi ci guarda possa emozionarsi è già emozionante di per sé. L’emozione è un segnale talmente importante che trovare l’equilibrio e impiegarla bene ti porta ad un miglioramento”.