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Motta: “Chiuso ciclo bellissimo. Perché l’addio? Non contano i motivi! E sulla Juve…”

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Thiago Motta chiude a Genova la sua avventura sulla panchina del Bologna. Ecco le sue parole nel dopopartita rilasciate ai microfoni di Sky, DAZN e in conferenza stampa.
Marco Astori

Thiago Motta chiude a Genova la sua avventura sulla panchina del Bologna. Ecco le sue parole nel dopopartita rilasciate ai microfoni di Sky, DAZN e in conferenza stampa riprese da Tmw.

CICLO - "Chiuderemo un ciclo bellissimo. Non dimentichiamoci dell'ottimo campionato della scorsa stagione e di tutti i ragazzi che hanno vestito questa maglia: bisogna ringraziare pubblicamente anche i tifosi perché ci hanno dato tanto, sostenendoci sia in casa che in trasferta. Il gruppo ha fatto la storia di questo club, ringrazio la città per come mi ha accolto sin dal primo giorno: penso di aver fatto un lavoro importante assieme al mio staff, mettendoci il massimo dell'impegno. Abbiamo dato tutto ogni giorno con l'obiettivo di portare in alto il Bologna: i ragazzi, che sono i veri protagonisti di questo gioco, hanno fatto qualcosa di straordinario. Io ho dato tutto in tutte le stagioni che ho fatto, anche perché provo amore per questi ragazzi. Fare l'allenatore mi piace tantissimo, è la passione della vita, cerco di trasmettere a loro quello che ho dentro, ho avuto il privilegio di avere persone fantastiche che mi hanno seguito e aiutato. Posso solo ringraziarli".


FUTURO - "Ho parlato internamente con chi dovevo, soprattutto con i calciatori. Non credo siano interessanti i motivi, ho trovato ragazzi che hanno capito e rispettato la mia decisione come io ho rispettato le loro volontà, le loro decisioni. Abbiamo finito un ciclo di due anni, la cosa più bella è aver portato il Bologna sempre più in alto. Abbiamo messo il nostro massimo per portare in altissimo il club insieme ai tifosi, che mi hanno fatto sentire importante. Si parla di Juve? Il futuro conta poco adesso, penso a riposare. Non so ancora se prendere il biglietto aereo per il mio volo fino a Barcellona o andare in moto. Là vedrò mio papà e mio fratello, poi continuerò fino a Cascais per unirmi al resto della mia famiglia. Ora è il momento di stare insieme e prendere la migliore decisione possibile".

SCELTA - "Se ha pesato più la testa o il cuore? Non riesco a separare una cosa dall'altra. Sono una persona che riesce a non far vedere all'esterno i sentimenti, ma provo emozioni anche con la testa quando devo. Va sottolineato quando fatto di bello, sono emozionato e felice. Mi hanno reso così i ragazzi, li porterò sempre con me. Perché non sono rimasto? Conta poco per quale motivo, conta quanto fatto in queste stagioni. Conta quello che hanno fatto i ragazzi in campo e che hanno fatto e continuano a fare i tifosi. Io ho dato tutto quello che avevo dentro dal primo all'ultimo giorno a questi ragazzi e a questa città. E' questo che conta. Sono un uomo felice anche se non rimango, mi porterò questi ragazzi e la città nel cuore. Mi porterò delle emozioni meravigliose. E' questo che conta, il resto conta pochissimo. Alla gente voglio bene e loro mi vogliono bene. Quando mi fermano in città è la cosa più bella. Perché hanno capito il rispetto che ho per questa città, per questo club e per questi ragazzi. E' stato un ciclo di due anni, ricorderò quello che abbiamo fatto tutti insieme, ho sempre rispettato la vostra opinione anche se spesso non sono stato d'accordo. Sono stati due anni meravigliosi. Questa gente mi ha reso felice. Penso di aver dato tutto quello che avevo dentro per portare il Bologna più in alto possibile".

ANCORA SULLA SCELTA - "Perché? Non insistere. Ho lasciato quello che ho avuto, lascio tanto amore alla città. Non insistere, non è il caso. La gente riesce a capire cosa è stato fatto in queste due stagioni. La gente mi ha amato e ho amato questa gente. Si chiude un ciclo bellissimo. Ovunque sono stato ho portato rispetto, passione e quello che avevo dentro. Ricordo come stava questo ambiente quando sono arrivato e dove abbiamo portato questo Bologna. Ora voglio riposarmi, stare a casa. E' una decisione presa non rimanere. Spero nella comprensione da parte di tutti. Ho visto in città ragazzi da 8 a 80 anni con un sorriso in faccia, mi hanno sempre amato a prescindere dalle mie decisioni e questo amore continuerà. Ho sempre rispettato la città, sono riconoscente a tutti questi ragazzi. Oggi è la cosa che conta. Non c'è odio, solo amore".

GRUPPO - "Cos'ha detto quando ho comunicato la mia scelta? Per il momento sono cose che devono rimanere all'interno. Sono stato molto diretto, rispettando i tempi e sono stato molto onesto con loro. Penso che questa sia una cosa non da poco. Ho avuto sempre lo stesso rispetto e la stessa onesta da parte di questi ragazzi. Può sembrare di no, ma sono soddisfatto e molto felice di aver fatto queste due stagioni in una squadra straordinaria, di aver vissuto in una città meravigliosa. Siamo sempre andati ai 200 all'ora. sono orgoglioso e soddisfatto di aver allenato questi ragazzi. Ora posso riposare e pensare alla mia famiglia".

COSA LASCIA - "Lascio l'amore, la mia passione, l'ambizione. Ho avuto il privilegio di allenare tanti ottimi giocatori e di condividere tante cose con loro: voglio bene a tutti, auguro il meglio ai calciatori e a tutto il Bologna. La squadra si è impegnata sempre, dal primo all'ultimo giorno, e non posso far altro che ringraziare tutti".

OBIETTIVO - "Non ho pensato ancora. Ho un biglietto aereo sennò andrò in moto, andrò a Barcellona e sarà un momento bellissimo per riflettere, per stare anche da solo e pensare a cosa è stato fatto. Ma anche pensare al futuro. Il resto non conta".

COSA SI PORTA VIA - "I miei ragazzi. Da oggi in poi non sono più il loro allenatore, ma sanno che potranno contare su un padre, un amico, un fratello più grande: ci sarò per loro in qualsiasi momento, come è già accaduto con l'Under 19 del PSG e allo Spezia. C'è sempre stato rispetto per i ruoli e per il gioco, ma anche tanta stima reciproca: ho dato tutto per i ragazzi e loro hanno dato tutto per me, questo è il motivo per cui abbiamo raggiunto questo tipo di risultato".

CHI HA DATO PIÙ SODDISFAZIONI - "E' difficile trovarne solo uno, è impossibile. Ognuno ha fatto la propria strada mantenendo sempre un grande rispetto per il gruppo e chi è partito ha proseguito la sua carriera dando il massimo. Tutti i giocatori mi hanno aiutato tantissimo".