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Leao: “Amo tanto il Milan, qui sono diventato uomo. Europa League obiettivo, su Ibra e Maldini…”

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Parla Rafa Leao durante la presentazione del suo nuovo libro, Stile. Ecco le dichiarazioni dell’attaccante del Milan, riportate da milannews.it: “Mi hanno visto gli scout del Benfica e mi hanno fatto firmare, sono stato una settimana ad...
Marco Astori

Parla Rafa Leao durante la presentazione del suo nuovo libro, Stile. Ecco le dichiarazioni dell’attaccante del Milan, riportate da milannews.it: “Mi hanno visto gli scout del Benfica e mi hanno fatto firmare, sono stato una settimana ad aspettare il pullmino che mi dovesse portare da scuola al centro di allenamento, ma niente, non passava. E quindi sono andato allo Sporting. Il Benfica si mangia le mani? Per forza (ride, ndr). Arrivo al Lille? Decisione difficile per me, ero abituato a stare a Lisbona con i miei amici e la mia famiglia. Andare in una città che non conoscevo è stato difficile. Poi sono andato a Lille, un periodo difficile che mi ha fatto crescere come uomo. Un campionato nuovo, avevo la pressione del "Mbappé portoghese. Dovevo abituarmi ad un nuovo paese”.

LILLE - “I primi tre mesi sono stati difficili, anche per la lingua. In quel momento lì ho dovuto fare lo step per arrivare ad un livello alto, il campionato era di buon livello. Ero in buone mani tra allenatore e compagni. Dovevo fare uno switch nella testa per raggiungere le aspettative che avevo addosso. È stato un momento fondamentale per capire quali sono le persone che ti vogliono bene e che ti vogliono portare al top, per farti essere un calciatore top”.


DEL PIERO - "Non ci siamo sentiti, ma è un calciatore che guardavo da piccolo. Ho preso il numero 10 per i calciatori che portavano qualcosa di diverso, con magia. È un giocatore che è stato importante per il calcio”.

MALDINI E IBRA - "Maldini mi ha detto che non dovevo pensare solo ai dribbling ma anche ad essere efficace. Una persona importante per me, dentro e fuori dal campo, anche per la mia crescita”.

IBRA - "Sapevo cosa potesse fare dal punto di vista tecnico. Ma dal punto di vista mentale è sempre stato vicino a me. Sono ancora giovane, non sono perfetto, ho tanto da imparare, figure del genere sono importanti per i giovani che vogliono vincere”.

SCUDETTO VINTO - "Il Duomo era tutto rossonero, mai vista una cosa così. È stato il mio primo trofeo importante. Immagino sempre tutto l'anno il Duomo tutto rossonero perché è incredibile, non ho parole”.

OBIETTIVI - "Ci proviamo. Non è facile, chiaro. Adesso venerdì c'è una partita importante. L'EL è un obiettivo, ma andiamo step by step. Vogliamo un San Siro caloroso contro lo Slavia, vogliamo vincere per andare avanti”.

RINNOVO - "Sono arrivato al Milan bambino, i primi anni sono stati difficili perché non giocavo molto. Mi hanno aiutato a crescere come giocatore e come uomo. Sono arrivati poi momenti difficili e sono sempre stati qui. Non potevo lasciarli. Li amo tanto”.

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