Sead Kolasinac racconta i suoi primi mesi da giocatore dell’Atalanta. Ecco le sue parole alla Gazzetta dello Sport verso la ripresa contro il Napoli: “Cosa mi ero promesso quando ho firmato? Di spingere il mio fisico e il mio gioco al massimo:...
Sead Kolasinac racconta i suoi primi mesi da giocatore dell’Atalanta. Ecco le sue parole alla Gazzetta dello Sport verso la ripresa contro il Napoli: “Cosa mi ero promesso quando ho firmato? Di spingere il mio fisico e il mio gioco al massimo: testa e corpo al top. E se prometto, stai sicuro che faccio quello che dico. Dunque ero sicuro anch’io. All’Atalanta da anni? E’ stata anche la mia sensazione: essere qui da tempo, sentirmi a casa. Accolto. Aiutato molto, dentro e fuori dal campo, ad essere quello che si vede”.
COSÌ BENE - “Se me lo aspettavo? Sarei bugiardo se non dicessi sì. Non mi piace dirlo, ma ho 30 anni: sapevo di poter aiutare questa squadra con la mia esperienza. Ma è reciproco: io ho bisogno che gli altri aiutino me”.
GASP - “La preparazione estiva, molto dura, mi ha insegnato a non accettare di essere stanco. E ho imparato molto a livello tattico. Diciamo che allenarmi a 30 anni è stato un vantaggio anche per lui. Non sono lo stesso Kola di dieci anni fa: ho visto molte cose, leggo meglio le situazioni. Finora ho giocato tanto, ma sono importanti anche le cose che dici prima di una partita che non giochi, il sostegno che dai dalla panchina: anche questo credo sia stato un buon modo di ripagare la sua fiducia. Gasperini già prima di giocare, ti dice quello che succederà in campo e cosa fare, ti offre sempre due o tre scenari per leggere meglio le situazioni. E poi succede esattamente ciò che ti aveva spiegato”.
FERMARE KVARA - “Bella domanda... Difendendo compatti: giuste letture nei duelli individuali e senza lasciargli spazi, perché ti fa male. Ma se difendiamo insieme è dura farci gol”.