SARRI -"Miglior allenatore della mia carriera? Nulla togliendo agli altri allenatori bravi e tutti che utili alla mia crescita, ma credo che mister Sarri abbia fatto con noi un lavoro straordinario. Curava tutto, persino i falli laterali provavamo in settimana. Ci stressava ma lo seguivamo perché ci divertivamo sia in partita che in allenamento. Arrivavamo in campo col sorriso e penso che l'abbiamo fatto capire a tutti facendo divertire anche i nostri tifosi. Ci siamo andati vicini quell'anno".
LO SCUDETTO PERSO IN ALBERGO - "Tu sei stato calciatore come me e anche superiore a me (riferito a Cassano). Stavamo guardando la partita tutti quanti insieme, poi quell'espulsione di Pjanic... non fatemi andare oltre. Era una cosa molto evidente. Il giorno dopo siamo andati in campo, subito il rosso a Koulibaly e tutte situazioni che ci hanno penalizzato. Purtroppo è successo ed è dispiaciuto prima a noi giocatori. Dopo la vittoria di Torino ci hanno accolto all'aeroporto in tanti, purtroppo è andata così".
ADDIO AL NAPOLI - "Problemi coi tifosi e con la squadra no. Il presidente ha fatto la sua scelta e io la mia. I matrimoni si fanno in due. Non dico che è stata una scelta economica perché non avrei mai chiesto tutti quei soldi al Napoli che mi ha poi dato il Toronto. Non mi sarei mai permesso. Ho fatto una scelta. Calcisticamente posso anche dire che non è andata benissimo per tanti motivi, ma sono stato bene in termini ambientali. Là non è calcio".
RITORNO IN CAMPO -"Ho voglia di tornare. Ho rifiutato tante offerte all'estero perché non mi andava di partire, il mio obiettivo è di tornare in Italia ma soprattutto conquistare di nuovo la nazionale perché ci tengo tanto. C'è qualcosa in pentola ma ora non posso parlare...".
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