Samir Handanovic, ex capitano dell’Inter, ha dato l’addio al calcio qualche giorno fa. Queste le sue parole in merito a La Gazzetta dello Sport: “Innanzitutto, smetto di giocare: sono in pace e felice così, metto la famiglia...
Samir Handanovic, ex capitano dell'Inter, ha dato l'addio al calcio qualche giorno fa. Queste le sue parole in merito a La Gazzetta dello Sport: "Innanzitutto, smetto di giocare: sono in pace e felice così, metto la famiglia davanti. Adesso inizia il secondo tempo della vita e per ora posso dire che sia io che il club vorremmo continuare a collaborare con un nuovo ruolo e ci sono i presupposti perché accada. Ma al di là di tutto, ho sempre ragionato con una visione più grande: il bene dell’Inter".
ADDIO - "All’inizio può sembrare strano, anche perché mi sento ancora bene fisicamente e un altro anno avrei potuto farlo, ma poi ci pensi e capisci che è normale: nessun rimpianto. Per fortuna, ho le idee chiare: prima o poi vorrei allenare. Non fare il tecnico dei portieri, ma l’allenatore a 360°".
ONANA - "Quelle parole mi sono piaciute, ma non mi è piaciuto il suo comportamento nei primi due mesi, quando non giocava. Poi ha detto la verità, e c’è da aggiungere che io sono stato sempre coerente con lui e l’ho anche aiutato... Nessuno, però, ha detto che nella scorsa stagione ho avuto infortuni che mi hanno penalizzato: polso, dito rotto e polpaccio stirato. Ma andavo sempre in panchina con la squadra anche da indisponibile. E mai sarei andato contro il club per appartenenza verso club e tifosi".
LAUTARO - "Lautaro ha tutte le qualità, ma deve essere aiutato da un gruppo di leader che tirano con lui il carro. Parlo della base italiana che conosce la A e il Dna del club: mi riferisco ai Barella, ai Bastoni, ai Darmian, ai Dimarco".