TORINO E BOLOGNA - "Erano interessati? Mi fa molto piacere, in passato ho lasciato un segno importante e vuol dire che la mia stagione scorsa è stata importante. A parte la Fiorentina sono contento che ci siano state voci anche da altre squadre".
PALLADINO - "Il fatto di aver trovato qui più o meno lo stesso modulo di Gasperini mi fa piacere, con lui l'abbiamo fatto per 5 anni e l'adattamento è stato facile. Anche gli allenamenti sono simili: tanta intensità e lavoro di forza, si vede che si ispira a lui. A livello personale mi trovo molto bene in schemi come 3-4-3 o 3-5-2, posso esprimermi al meglio.Ovviamente con Palladino sto lavorando da dodici giorni mentre con l'altro ho fatto quasi 5 anni. Gasperini per me era un genio in campo, sapevo che mi avrebbe migliorato ogni giorno. Da Palladino mi aspetto lo stesso, mi è piaciuto sin da quando sono arrivato ma anche prima quando ci siamo sentiti al telefono. Il mister è molto giovane, forse sente in maniera diversa i rapporti coi giocatori. Di lui mi piace tanto che è molto onesto, si migliora solo dicendosi la verità".
SCELTA - "Credo che tutto succeda per un motivo. È vero che qualche settimana fa parlavo col mio agente e dicevo che avere una bella casa in Toscana sarebbe stato uno spettacolo... Ho sempre pensato di tornare in Italia e mi sono informato. Poi una settimana dopo mi chiama e mi dice che stava parlando con la Fiorentina e forse sarebbe andata a buon fine. L'idea mi è piaciuta dal primo momento, anche se alla fine l'abbiamo fatto all'ultimo giorno di mercato è stata tutta una mia volontà di venire qui, ero sicuro fosse la piazza giusta per me, per far crescere i miei bambini. Possiamo dire che è stato destino, forse...".
NUMERI - "Ci tengo tanto a migliorarli, se segno e faccio assist vuol dire che aiuto la mia squadra. Forse non ho il talento di altri, ma ho sempre avuto la disciplina e la mentalità per lavorare duro e non fermarmi mai. Solo grazie alla mentalità sono qui adesso, non voglio mai fermarmi e migliorare sempre".
ATALANTA - "Ci sono da fare solo gli applausi per quanto hanno fatto negli ultimi anni. Qui alla Fiorentina ci sono tutti i presupposti per fare un percorso importante come quello. C'è un centro sportivo incredibile, mai visto una cosa così in vita mia, e un bel mix tra giovani e giocatori di esperienza. Saremmo tutti contenti... Non sono più quello dell'Atalanta? Lì giocavamo da due-tre anni assieme, c'erano automatismi e tutto girava dalla nostra parte. Se la squadra si esprime bene un giocatore farà sempre meglio, ma onestamente non sono cambiato tanto. Sono pure un po' cresciuto: anche non giocando quanto volevo, l'esperienza all'Inter mi ha comunque aiutato tanto. Nella mentalità vincente, tutti i campioni che c'erano volevano solo vincere. E pure a Berlino, vivendo certe difficoltà. Io direi che rispetto a quando giocavo all'Atalanta sono cresciuto, sia in forma fisica che mentalmente. Ci sono i presupposti per essere il giocatore che sono sempre stato".
DIFESA A TRE - "Il focus di questi dieci giorni è stato solo sulla fase difensiva, dobbiamo migliorare tanto e molti avevano giocato solo in una difesa a quattro. Ci sono sempre miglioramenti da fare, ma siamo sulla strada giusta. I centrali stanno capendo sempre di più le idee del mister, sono molto fiducioso".
PARISI - "Dal primo momento Fabiano mi ha aiutato a integrarmi e dato consigli. Anche io cerco di mettermi a sua disposizione, se avesse bisogno ci sarò sempre".
KEAN - "Se riuscirò a connettermi con lui? Ovviamente sì e sono fiducioso che succederà. Con lui ho fatto forse quattro allenamenti, poi è andato in Nazionale, ma è uno che protegge bene la palla e può diventare pericoloso. Spero che ci sia connessione, ma non solo con lui, anche con gli altri. A lungo termine può fare la differenza: all'Atalanta ho visto quanto è importante avere una squadra che lotta insieme e pensa nella stessa direzione. Solo così puoi trovare successi. Spero nella connessione con Moise, è un giocatore forte che mi piace tanto, ma soprattutto in quella come squadra".
BRACCETTO - "Anche in Germania, all'Union, qualche volta l'ho dovuto fare per emergenza. Posso esprimermi di più da esterno, grazie al mio dinamismo, ma se c'è bisogno posso anche adattarmi in quel ruolo. Non vedo problemi".
CHAMPIONS O UN TROFEO - "Ho avuto la fortuna di giocare tanti anni in Champions e per me e la mia crescita è stata sempre la cosa più importante. Però gioco a calcio per vincere trofei e rimanere nella storia, se devo scegliere vado sul trofeo".
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