MOMENTO - "Credo che siano i presupposti di inizio stagione. È normale che siamo stati caricati dalla società e dall'ambiente, con l'aspettativa di fare un altro tipo di campionato. Però bisogna essere coscienti della nostra situazione e calarsi in questo momento di grande difficoltà, anche a causa dell'emergenza numerica. Bisogna giocare per salvarci, questo è l'obiettivo in questo momento. Poi magari tra due o tre mesi, mi auguro, si potrà parlare di altri obiettivi, ma oggi la nostra posizione è questa. I ragazzi in queste due partite, ma anche nelle altre che abbiamo perso meritatamente, come con la Fiorentina in casa, hanno mostrato il giusto atteggiamento e la giusta mentalità. Dobbiamo continuare così. È vero che in casa, soprattutto stasera rispetto alla partita con la Fiorentina, siamo stati un po' troppo prevedibili. Nel primo tempo abbiamo perso palla appena recuperata, abbiamo fatto tanti lanci lunghi. Sotto questo punto di vista dobbiamo avere più controllo della gara, più controllo della partita, dobbiamo essere più lucidi. Come ho detto prima, incontravamo una squadra che, soprattutto nell'uno contro uno e nei duelli offensivi, ci ha creato tante difficoltà".
THORSBY E FRENDRUP - "Thorsby e Frendrup tre giorni fa hanno corso 12 chilometri a testa, oggi Thorsby ha corso di nuovo 12 chilometri, poco meno Frendrup perché è uscito prima. Sono i nostri due motorini. In questo momento abbiamo bisogno di corsa, di gamba in mezzo al campo, abbiamo bisogno di queste caratteristiche. È naturale che da Gaston Pereiro e da Fabio Miretti si richiedano altri tipi di situazioni tecnico-tattiche. Sicuramente in questo momento, con l'assenza di Junior, che è uno dei giocatori in rosa con strappo e spunto nell'uno contro uno, e con Ekuban, che ha caratteristiche completamente diverse dal resto del reparto offensivo, abbiamo due giocatori in meno con caratteristiche che scarseggiano in questo momento. La verità è questa".
PAREGGIO - "Bisogna dare atto che abbiamo giocato contro una squadra forte, forse ai numeri meritavano molto più loro di noi per le occasioni create soprattutto nel primo tempo. Per un aspetto positivo nella ripresa è che la squadra è rimasta in partita, rischiando anche tanto. Ci abbiamo creduto e messo tutto. Bisogna fare un applauso ai ragazzi, Frendrup e Thorsby hanno rifatto altri 12 km, non era facile andarla a riprendere. Ci abbiamo creduto e portiamo a casa un punto d'oro. E' sintomo che sta girando e stiamo migliorando. Dobbiamo anche crescere".
COMO - "Il merito è la qualità dei singoli del Como. La partita che il Como ha fatto a Napoli o la vittoria di Bergamo, una squadra che mantiene il possesso, impensierisce così gli avversari e brava nell'uno contro uno non è venuta a giocare così in casa nostra. Siamo stati frettolosi nel primo tempo, tanti palloni lunghi buttati, In quel momento dobbiamo avere più consapevolezza e lucidità. Nel secondo tempo abbiamo alzato il baricentro, abbiamo rischiato ma ci ha ripagato con il pareggio".
STREMATI - "Questa è una squadra che dà tutto e continua a dare tutto. I giocatori erano stremati, gli ho fatto i complimenti cercando di fare una lettura della partita. Gli undici di Parma hanno giocato anche stasera".
PEREIRO E BALOTELLI - "Bene Gaston e bene Mario. Sono contento che stiamo cercando di mettere minutaggio e di metterli nelle condizioni migliori".
INFORTUNI - "Ci saranno da fare delle valutazioni su Bani, che penso che sarà uno dei primi a rientrare, su Norton-Cuffy, su Vitinha e Messias. Ci saranno 17 giorni per lavorare, mettere benzina e fare valutazioni".
MIRETTI SOSTITUITO - "Avevo bisogno di centimetri. Era l'ultimo minuto, Marcandalli mi serviva in quel momento".
ABITRO - "Bisogna anche capire gli arbitri. Non è semplice arbitrare in tutte le categorie. Bisogna dare atto anche agli arbitri di fare valutazioni veloci. C'è il VAR che può dare loro una grande mano ma penso sia stato un arbitraggio corretto".
MIRETTI - "Bisogna cercare tutti quanti, anche l'ambiente, di aspettarlo. E' fondamentale. E' un giocatore che ha qualità e secondo me ci potrà dare una mano. Bisogna accompagnarlo. All'inizio non era pronto e lui si è sacrificato, voleva esserci anche se non era al 100% della condizione. Quando entra bisogna cercare di accompagnarlo anche se ci può essere qualche errore".
PINAMONTI - "Andrea è un giocatore che ho voluto fortemente che conosce la categoria e che nella partita ci dà sempre qualcosa".
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