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Gazzetta: “Milan, Pioli confermato ma resta sotto accusa. Idea Conte per giugno”

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Giornata di riflessioni in casa Milan ieri, dopo il pari di Salerno e a poche ore dal Natale. Non sono ore semplici per Stefano Pioli e il suo staff, nonostante la conferma incassata dal club nelle scorse ore, sottolinea La Gazzetta dello Sport:...
Alessandro Cosattini

Giornata di riflessioni in casa Milan ieri, dopo il pari di Salerno e a poche ore dal Natale. Non sono ore semplici per Stefano Pioli e il suo staff, nonostante la conferma incassata dal club nelle scorse ore, sottolinea La Gazzetta dello Sport: "Stefano Pioli ieri è stato in discussione come mai e il club è deluso, diciamo deluso e preoccupato. Una domanda ieri è rimbalzata tra gli smartphone dei milanisti: “cambiano allenatore?”. La risposta è arrivata nel pomeriggio, sancita da una telefonata tra Gerry Cardinale e Giorgio Furlani: no, non si cambia. Avanti con Pioli per Natale e chissà, potenzialmente fino a fine stagione (ma una stagione è lunga, il calcio cambia ogni tre giorni e... insomma, si è capito). Decisive per la conferma le telefonate che la società ha fatto in giornata ai giocatori più importanti, i leader. Molti, almeno la maggioranza, evidentemente hanno detto di essere ancora con Pioli.

In questa storia è il caso di parlare subito di infortuni, perché sono buona parte del problema. Il club attribuisce a Pioli e al suo staff i 30 guai fisici in cinque mesi, record italiano e probabilmente europeo. Gli infortuni hanno generato sconfitte, mancati guadagni (gli ottavi di Champions...), svalutazione dei calciatori. Un tema legato anche alla capacità dell’allenatore di motivare il gruppo: vedere Leao e Theo Hernandez lontanissimi dai loro picchi colpisce. Il Milan continuerà a provare a risolvere il problema infortuni con Pioli - certo è difficile, a questo punto della stagione - ma Gerry Cardinale, nel messaggio di auguri di Natale, è stato chiaro: «Come tutti voi, non sono soddisfatto della nostra attuale posizione in A o della Champions League». Una certa pressione sull’allenatore si nota, come si nota la pressione – forte – dei tifosi delusi sui social.


Il primo è Antonio Conte, allenatore di alto profilo, libero, orientato a tornare in Italia, che affronta duramente i giocatori quando abbassano l’intensità (e questo è uno dei mali del Milan). I presupposti tecnici ci sarebbero, perché il Milan ha molti giocatori adatti a Conte, mentre il problema può essere finanziario. Conte negli ultimi anni ha guadagnato molto - per una nuova sfida potrebbe accettare un ingaggio inferiore? possibile - e ha sempre chiesto calciatori con cartellini e ingaggi pesanti, pronti a dare una mano subito. RedBird finora ha ragionato diversamente. Il secondo nome è Ignazio Abate: è stimato e in stagione sta avendo risultati buoni - molto buoni in Europa - con la Primavera. Può essere una soluzione a interim, con la possibilità di diventare qualcosa di più, ma il gradino tra Primavera e A è altissimo. E adesso? Per ora, comunque, avanti con Pioli, magari con dubbi ma avanti", si legge.

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