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Fabregas: “Paz deve diventare da Champions, quando torna Diao! Formazione e futuro…”

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L'allenatore del Como Cesc Fabregas ha presentato in conferenza stampa la partita di domenica contro il Genoa, come ripreso da Lariosport.
Guglielmo Cannavale

L'allenatore del Como Cesc Fabregas ha presentato in conferenza stampa la partita di domenica contro il Genoa, come ripreso da Lariosport.

ANDATA - "Ho conosciuto Viera, siamo stati compagni e avversari. Per me è un idolo, l'essenza del "numero 4", come Guardiola. Ho grande rispetto per lui, è un grande leader allora e, sicuramente, lo è anche oggi come allenatore. Il Genoa con lui è cresciuto: Como e Genoa sono le squadre crescite di più nel 2025. Hanno portato giocatori di quialità e fisicità, provano sempre a cercare i due attaccanti, o in verticale o con passaggi lunghi, con Thorsby che vince tutti iduelli. Sarà una partita interessante a livello tattico, perchè anche Vieira cura molto questo particolare. Inoltre, ha un assistente che non conosco, ma so che lavora bene e che aveva già affiancato Luis Enrique".


FORMAZIONE - "Come avevo anticipato, la formazione non la dico nemmeno ai giocatori, se non due ore prima della partita. Quando sanno che non giocano dall'inizio, non hanno tempo per abbassare la testa, ma sono già pronti per entrare. Mancano i tre infortunati, Perrone squalificato e ho un dubbio, che non rivelo, sui un giocatore che non sta benissimo. La partita alle 12.30? La sveglia è alle 7.30".

MOTIVAZIONI - "Si deve lavorare per dimostrare di poter rimanere anche l’anno prossimo: voglio vedere chi è pronto per continuare con noi. Siamo vicinissimi al nostro primo obiettivo, ma qua nessuno garantisce nulla: si deve lavorare tanto. Tutti devono essere preparati per farsi vedere. Per esempio, Caqueret e Strefezza a Lecce erano in panchina, ma ci hanno aiutato a chiudere la partita. Gabrielloni non giocava da tempo, è entrato e per poco non segna un gol incredibile, Moreno è entrato in campo senza riscaldarsi e ha fatto bene. Mi devono dimostrare quanto sono forti di testa".

SINGOLI - "Ci sono stati miglioramenti nei singoli. Penso a Kempf, tornati su buoni livelli, Vojvoda che dà tranquillità, Moreno si è ripreso molto bene, Perrone dà stabilità offensiva e difensiva, Butez bene da sibito. Poi quando si estende il discorso, la crescita dei singoli aiuta quella del collettivo. C’è una crescita e c’è margine per crescere ancora".

DIAO - "Era molto triste e a me dispiace quando un giocatore si fa male, so cosa si prova. E' successo tutto in allenamento: nessuno scontro, ha caricato troppo sul piede d'appoggio e si è rotto il quinto metatarso. E' stato operato a Brescia, l'intervento è perfettamente riuscito e probabilmente ci sarà un anticipo sul suo recupero: contiamo di averlo con noi fin dal primo giorno di ritiro, dal 10 luglio".

SENZA DIAO - "Opzioni? Ce ne sono tante. Può giocare Ikoné o Fadera. Ma anche Paz può giocare a sinistra, venendo verso il centro. Vojvoda ha fatto il quinto a sinistra, può dare profondità. Anche Moreno-Valle è una soluzione. Due punte insieme? E' un'idea che non mi frulla per la testa".

CARICA - "Un allenatore, nel calcio moderno, deve gestire le emozioni. All’intervallo a Bologna ho "perso la testa", altre volte mi arrabbio in allenamento o davanti al video. Ci sono moemnti in cui il mister deve spingere di più, altri in cui magari le cose non stanno andando bene, ma la squadra ha bisogno di fiducia e sostengno. Credo che l'atteggiamento dell'allenatore possa influire tanto".

PAZ - "È puro talento individuale. Quando recuperiamo palla, quello è il nostro momento, in cui proviamo a giocare verticali per attaccare e questo si puà allenare. Poi c’è il talento, che uno ha o non ha. Lui ce l'ha ha e non lo scopriamo oggi. Io sono pesante con lui: deve fare giocate così ogni partita, per ambire al massimo livello possibile. Ossia diventare un giocatore da Champions e importante per l'Argentina. L'allenatore è importante, ma le partite le vincono i giocatori".

VIEIRA - "Io lo ringrazio da sempre. E' una leggenda dell’Arsenal io l'ho copnosciuto a 16 anni. Con me, si è sempre comportato bene. E' un grande uomo: io stavo crescendo e l'hanno venduto alla Juve per fare spazio a me. Ma lui con me è sempre stato perfetto, è un uomo vero. Peccato non averlo vicino in campo domenica".

FUTURO - "Ora siamo 26 + 4 portieri, l'anno prossimo vogliamo una rosa da 21, più Dossena quando tornerà. Sarebbe bello avere dei ragazzi della Primavera, da portare, copme abbiamo fatto in B Rispoli, Chinetti e Mazzaglia, quest'annp è stato più difficile. L'anno prossimo, 3-4 possono farlo. Una squadra-satellite in C? Sarebbe una bella idea, si sta analizzando la possibilità di ferlo. In Primavera vedevo che a un giocatore mancava tanta tanta strada per essere convocato in prima squadra. Una Under 23? Per noi è un passo difficile, ma con Suwarso tutto è possibile".

RIMANERE AL COMO - "Non ci sono novità rispetto alla scorsa settimana. Se succede qualcosa, lo diremo".