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Ds Lazio: “Immobile pensa di restare qui. Luis Alberto, Dia e la posizione di Sarri”

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Angelo Fabiani, direttore sportivo della Lazio, ha parlato ai microfoni dei canali ufficiali del club. Diversi i temi affrontati dal dirigente, come riporta LaLazioSiamoNoi. MOMENTO – “Purtroppo per chi come me ha vissuto il calcio in...
Marco Astori

Angelo Fabiani, direttore sportivo della Lazio, ha parlato ai microfoni dei canali ufficiali del club. Diversi i temi affrontati dal dirigente, come riporta LaLazioSiamoNoi.

MOMENTO - "Purtroppo per chi come me ha vissuto il calcio in provincia, di questi momenti ne ho vissuti tantissimi. C’è sempre un rimedio a tutto. Il famoso metodo, cambio di mentalità e l’essere consapevoli che la Lazio in quanto società, tifosi e movimento calcistico deve essere al centro di tutto e tutti e non lasciare spazio a egoismi personali. È il secondo anno che lavoro nella mia città e so che cosa significa il senso di appartenenza del tifoso laziale, quanto ci tenga. Credo che tutte le sere, in ogni famiglia, c’è un posto vuoto che è riempito dalla Lazio. Ci vorrà del tempo e so che i cambiamenti radicali nell’immediatezza possono peggiorare, ma bisogna intervenire con il bisturi piano piano e far capire come la società intende far vivere l’attività che compie giornalmente”.


SARRI"C'è una grande condivisione di tutto ciò che si fa, alla base ho trovato tra mister e presidente un rapporto importante di rispetto reciproco. Non tragga in inganno che il primo a essere incazzato sia il presidente e significa automaticamente avercela con qualcuno. Conosco Sarri dai tempi della Nocerina, dai campi sterrati, e so che è un cavallo di razza. Preparatissimo e perfezionista. Migliora tantissimo i propri calciatori. Ho avuto la fortuna di vedere da vicino Capello, Ancelotti e altri mostri di allenatore come Lippi. Da questi ho tratto sempre spunti positivi e devo dire che Sarri non è inferiore a loro. Oggi siamo un po’ tristi, ma facciamocela passare. Quando è uscito il primo sorteggio della Champions tutti dicevano che fosse facile, lo è quando lo vinci. Passare il girone con un turno d’anticipo significa che i ragazzi hanno mostrato valore. Cosa è mancato? Quell’approccio mentale, la determinazione e ardore agonistico di affrontare anche le squadre meno importanti e li abbiamo perso quegli 8 punti che oggi avrebbero dato un significato diverso al percorso della Lazio. Credo che se lo spirito è quello mostrato con Atalanta e Torino o contro l’Inter, dove abbiamo perso per disattenzione, possiamo scalare posizioni in classifica anche perché poi sono ragazzi che somatizzano molto la sconfitta e basta vederli in volto. Quello che dispiace è registrare qualche voce fuori dal coro”.

LUIS ALBERTO - "Partiamo dal presupposto che esistono due tipi di calcio: quello giocato e quello mediatico. Io mi occupo di quello giocato, anche se poi, se mi avventuro, ci sguazzo anche in quello mediatico. Paradossalmente uno a scadenza si deve riconquistare la pagnotta e dovrebbe offrire una performance superiore, sono situazioni di contorno che non trovano riscontro. Un rinnovo di contratto non è dato per statuto, lo si concerta tra le parti e non per questo se non dovesse accadere un professionista, che si ritiene tale, possa venire meno all’impegno. Questo non è il caso della Lazio, da quando sono qui non ho mai sentito nessuno lamentarsi e figuriamoci in un momento così particolare".

IMMOBILE"Lui quello che ha sempre fatto trasparire è di rimanere alla Lazio e avere un ruolo dopo il calcio giocato, può dare ancora tanto a questa società che se ha conseguito meriti è anche per lui. Adesso sentire gli Emirati Arabi, fa parte del calcio mediatico che a volte dovrebbe prestare attenzione perché potrebbe mettere di malumore il professionista che non è altro che un uomo con una famiglia. Bisognerebbe essere più sensibili su alcuni temi. Quando scende in campo davanti a 60mila spettatori subisce uno stress, bisogna avere rispetto di lui quando le cose non vanno bene. Ciro è un uomo straordinario, ama la maglia della Lazio e questa società. Mi dispiace leggere situazioni che infieriscono, a volte verificare una notizia con i diretti interessati sarebbe molto meglio, piuttosto che affidarsi a quello che dicono i procuratori. Oggi ci sono minimo cinque società che devi mettere d’accordo e ognuna di loro tira l’acqua al proprio mulino e a volte si fanno veicolare delle notizie false e che questi giocatori quando vanno avanti restano increduli. Poiché so sempre dove va a dormire la lepre, so perché fanno queste cose e chi le fa. Se la Lazio è ambita non vedo il perché questi giocatori a un certo punto debbano invertire la rotta, ci sono interessi che vanno al di là della loro volontà. Nei colloqui con Ciro e altri, nessuno ha manifestato la voglia di lasciare la Lazio. A volte presi dalla rabbia possono dire cose, ma un conto è ciò che si dice e un conto ciò che si pensa. Immobile pensa di restare alla Lazio, di esserne capitano e di dare ancora tanto”.

DIA - "È un ottimo giocatore, bisogna capire e vedere quale possono essere gli equilibri nell’inserimento in un gruppo collaudato come quello della Lazio. Oggi parliamo in termini negativi perché ci mancano quei 7 punti, ma noi abbiamo perso punti inconsapevolmente perché potevamo avere qualche punto più e essere in zona Champions".

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