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Di Gregorio: “Fiero del rinnovo, volevo restare. Cragno? Era competizione sana, io felice per lui”

Marco Astori

Michele Di Gregorio, portiere del Monza, ha rilasciato un’intervista ai microfoni de Il Giorno. Queste le sue parole. INTER-MONZA – “Sarà sicuramente un inizio difficile a San Siro alla prima giornata. Partita non semplice, ma...

Michele Di Gregorio, portiere del Monza, ha rilasciato un'intervista ai microfoni de Il Giorno. Queste le sue parole.

INTER-MONZA - "Sarà sicuramente un inizio difficile a San Siro alla prima giornata. Partita non semplice, ma emozionante: speriamo di riuscire a ripetere la prestazione di squadra dello scorso campionato»".

HANDANOVIC - "Un maestro per lei è stato Handanovic. «Samir ha fatto anni pazzeschi anche nelle difficoltà di squadra. Umanamente ho avuto il piacere di conoscerlo, non è uno che non ride e scherza poco come può sembrare, anzi. Io l’ho vissuto in tournée in prima squadra in America, ho avuto l’onore di giocarci insieme e vedere come lavora… Qualche critica su di lui è stata eccessiva".

RUOLO - "Ormai abbiamo più compiti, è diventato più difficile: le richieste sono di più e bisogna lavorare su tutto. Ma senza dimenticare parate e porta. Con i preparatori guardiamo partite e studiamo dettagli".

RINNOVO - "Mi rende orgoglioso e fiero di quello che ho fatto: non mi sono mai sentito apprezzato come qui, e sono contentissimo perché la mia volontà è sempre stata quella di restare. Una volta arrivata la chiamata di Galliani, non ci ho pensato un secondo".


INTER - "Un bellissimo ricordo. Sono arrivato bambino e me ne sono andato uomo, felice di aver trovato il Monza: una famiglia dove sto benissimo".

CRAGNO - "Fa parte di quelle basi che devi mettere per fare un campionato come quello che abbiamo fatto l’anno scorso. La competizione sana come quella tra me e Ale (Alessio Cragno, ndr) è giusta, ora sono contento per lui perché è un ragazzo straordinario con cui ho avuto piacere di lavorare. Per me adesso non cambia nulla: continuo a lavorare, migliorare e fare sempre meglio. Ero in vacanza, mi chiama l’allora direttore Antonelli: «Vogliamo più scelta di qualità, anche in porta». Io ho solo pensato ad allenarmi dal primo giorno di ritiro, perché io sono questo: lavoro, allenamento, migliorare e dimostrare… Sono contento sia andata così, ma a titolare o no non ho mai pensato".


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