RAMMARICO - "Sì, è ovvio ci sono state varie situazioni per chiuderla, anche con le ripartenze. Io parlo di buoni 70 minuti prima di prendere il gol o prima di prendere il primo gol in cui stavo facendo dei gol ma a volte sai c’è la sensazione di qualcosa che non andava. Però peccato che non siamo riusciti a rimediare a tutto. C'è da essere arrabbiati, per non dire incazzati”.
BUSIO - “Oggi giocavamo tanto con due punte e una sorta di due trequartisti in fase di possesso e lui alterna queste giocate nel migliore dei modi. È un giocatore di qualità e penso che ha grandi margini di crescita, può fare tanti ruoli”.
CRESCITA - “Devo complimentarmi con la squadra, Torno a casa con sensazioni positive ma arrabbiato perché dovevamo almeno portare un punto a casa perché con questa mentalità possiamo giocarcela con tutti, ma serve continuità”.
PISILLI - “Non so quanti gol abbia fatto in Primavera, è stato bravo, complimenti a lui. Aiutatelo nella crescita”.
TESTA - "Sicuramente, rispetto all’anno scorso, avremmo meritato di più. Quest’anno la squadra ha iniziato a giocare un ottimo calcio, e di questo sono molto contento. Sono convinto che, col tempo, potremo ottenere le soddisfazioni che meritiamo. Dobbiamo solo eliminare quelle piccole incertezze, che fanno parte del percorso di crescita di una squadra giovane, con tanti giocatori che stanno giocando bene. Devono capire che quando si gioca a Roma, con questo pubblico, con questa intensità, certe partite vanno chiuse. Bisogna dare il colpo del KO, perché prima o poi, certe squadre e certi giocatori riescono a rientrare in partita”.
AI GIOCATORI - “È ovvio che le partite vanno accettate in un certo modo, bisogna accettare il risultato, va bene? C’è stata molta dedizione da parte di queste ragazze, anche un po’ di follia, perché queste piccole cose mi toccano, però non posso criticare una squadra che viene qui cercando di esprimersi e giocare in un certo modo. Sapevamo già stamattina che avremmo potuto affrontare situazioni di gioco importanti in verticale, giocando con un avversario di alto livello. A volte siamo stati bravi nell’interpretazione, ma magari non così tanto nel chiudere certe situazioni, dove potevamo fare molto meglio. Per quanto riguarda l’atteggiamento della squadra, se faccio un’analisi da tecnico, ho visto molte cose positive, rispetto alle preoccupazioni che avevo”.
CAMBI - “I cambi sono stati molto importanti, anche in campo, per poter fare scelte diverse durante la gara. Per quanto riguarda il finale, sì, avremmo potuto essere un po’ più bravi in certe situazioni di gestione e creare qualche opportunità in più. Siamo stati poco lucidi nel gestire il gioco perché la partita è stata determinata dalle occasioni che abbiamo avuto in attacco e da quei piccoli errori che hanno permesso alla Roma di tornare all’attacco”.
POSSESSO - “Abbiamo anche adattato il gioco in base alle caratteristiche dei miei giocatori e a quello che volevamo creare durante la gara. Sapevo che questa squadra ha più capacità di attesa che di aggressività in alcuni momenti del match. Abbiamo preparato la partita in due fasi, con l’obiettivo di abbassare molti uomini per proteggere, ma alla fine ci siamo ritrovati a palleggiare in basso e a lasciar spazio agli avversari. Noi avevamo un’identità più verticale e puntavamo su ripartenze veloci, ma, quando abbiamo giocato dal basso, ci è mancata un po’ più immediatezza nelle giocate. Ci serviva un fraseggio veloce per entrare in velocità. Questa era la partita. Poi ricordate una cosa: si parla spesso del possesso palla. Guardate quando vinci: non importa se è 70%, 30%, 40%, 50%. L’anno scorso avevo una media alta di possesso, ma tante volte non portava al risultato utile. Tutto può essere il contrario di tutto. Conta anche la qualità e le scelte dei calciatori in determinati momenti del match. Ovviamente la Roma ha più qualità in certe situazioni, e noi siamo stati meno bravi, ma abbiamo comunque creato molte occasioni pericolose, nonostante il 30% di possesso palla”.
SCELTA DI ABBASSARSI - “Eravamo meno freschi, meno lucidi anche nelle scelte di palleggio e nelle uscite iniziali. Ci siamo un po’ intestarditi nel cercare di entrare con il primo passaggio centralmente, quando dicevo ai ragazzi che il primo passaggio doveva essere più esterno, per poi provare successivamente a entrare. Ed è ciò che stavamo cercando di fare. Dicevo ai ragazzi, paradossalmente, che prima di subire il primo gol stavamo facendo due cambi, e prima di subire il secondo gol stavamo preparando un altro cambio. Questo mi ha fatto capire che alcuni giocatori avevano perso un po’ di lucidità, e in quel momento stavamo cercando di intervenire. Mi mancava un giocatore, come dicevo prima, con le caratteristiche di Yeboah, che poteva essere il sostituto ideale di Oristanio. Perché? Perché inserire un centrocampista in più rischiava di farci abbassare troppo e di perdere la possibilità di ripartenze, finendo per essere schiacciati, come ci è successo in certi momenti della gara. Però, nonostante fossimo schiacciati, non avevo la sensazione di subire il gol, perché fino a quel momento avevamo gestito bene le loro opportunità. Peccato che non siamo stati un po’ più bravi in certe situazioni. Ma ci sta, perché se vieni qui e giochi una partita come questa, è difficile pensare di fare 70 minuti così, senza segnare il secondo gol. È normale che poi possa accadere qualcosa, poteva andarci bene e portarci a casa un risultato importante. Non è andata così, perché obiettivamente ci sono state delle situazioni in cui dovevamo essere più attenti, e alla fine torniamo a casa con una partita giocata non male, ma senza i punti che avremmo voluto”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA