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De Rossi: “Sono felicissimo! Così ho gestisco Spinazzola e Smalling, Abraham con Lukaku…”

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La Roma ha vinto il derby contro la Lazio. DanieleDe Rossi parla in conferenza stampa e a Dazn dopo la vittoria.
Guglielmo Cannavale

La Roma ha vinto il derby contro la Lazio. DanieleDeRossi parla in conferenza stampa e a Dazn dopo la vittoria, come riporta Tmw: “Mi è piaciuto anche quanto fatto con la palla nel primo tempo, potevamo essere più pungenti negli ultimi 30 metri. La squadra ha tenuto il pallino in mano e ha subìto poco, sono contento di quanto fatto tatticamente. Dal punto di vista temperamentale sono stati fantastici, perfetti, il derby va giocato così. Ho detto loro che se avessero giocato così il risultato sarebbe arrivato, e se non fosse arrivato avrei stretto loro la mano. Serve essere rudi, ignoranti, senza fare quelle cacate che facevo io lasciando la squadra in 10. Hanno giocato come dovevano".

DERBY - “Ho detto che dopo aver vinto primo derby da calciatore ero l’uomo più felice del mondo, forse oggi è mio padre l’uomo più felice del mondo. A casa, con la copertina, perché lui il derby non lo vede allo stadio”.


SERIE A - “Sono due tragitti paralleli, proviamo entrambe le vie. Stiamo ritrovando giocatori importanti, se siamo uniti come oggi chissà che magari andiamo avanti in Europa e arriviamo in uno dei posti Champions. Con calma, partita per partita, abbiamo programmato questa serie di partite con calma, una per volta, senza pensare alla strada che ci porterà in Champions. Un mio carissimo amico mi ha detto che quando sarà, saremo. E oggi siamo stati, questa è la strada per fare punti, in un mondo normale il Bologna è decimo e noi siamo quarti, ma abbiamo una squadra meravigliosa da affrontare all’Olimpico, l’Atalanta è sempre incredibile”.

TURNOVER PER IL MILAN - “Non mi piace moltissimo il turnover, salvo avere 24-26 giocatori di altissimo livello. Cerco sempre di dire che la prossima gara è quella più importante, a maggior ragione se è il derby. Non è una partita come le altre, è una bugia. Ora dobbiamo smorzare l’entusiasmo. Ho preparato la partita pensando alle idee di Igor, era una cosa delicata. Se ci aspettavamo di affrontare il Verona di Igor facevamo un grande errore. L’unica considerazione è stata su Smalling, una delle due gare volevo farlo giocare, ma non avrebbe potuto giocare due partite. Stessa cosa per Spinazzola, probabilmente giocherà la prossima. Abbiamo avuto attenzione per questi giocatori, non cercando di preservarli, abbiamo messo in campo 11 giocatori fortissimi”.

DEDICA - “Io sono andato dentro, mi hanno preso di peso gli altri giocatori, devo questa gioia a loro e ai tifosi, ho cercato fintamente di essere sobrio. C’è tanta gente che meriterebbe una dedica, a me da piccolo mi ha cresciuto un uomo che mi ha trasmesso valori, passione per la Roma e ora per questo lavoro assurdo, quindi penso a papà. Il mio percorso è cercare quello che piaceva a lui, non posso immaginare neanche io quanto fosse contento la sera. È stata una settimana difficile, Fabrizio Iacorossi ha avuto un incidente, abbiamo passato tantissimo tempo insieme, sappiamo che ogni giorno va un po’ meglio, magari abbiamo regalato una gioia doppia a lui e a suo figlio".

FELICE - "Sempre bello vincere un derby, da allenatore è un po' diverso, perché la sconfitta ricade sempre sugli allenatori. Era un periodo un po' lungo nel quale la Roma non riusciva a trovare questa vittoria, sentivamo un'attesa incredibile rispetto a questa partita, quella dei tempi migliori quando giocavamo magari per qualcosa di più alto. Sono tanto felice, forse da allenatore c'è ancora più tensione emotiva, quando giocavo correvo e mi distraevo. Gli ultimi minuti sono stati tosti da sopportare, ho chiesto al quarto uomo se si era rotto il tabellone perché il tempo non passava mai. Comunque è andata bene e sono tanto, tanto felice".

EMOZIONI - "In queste partite si fa un po' di cinema che è anche sano, io ero andato dentro e i miei giocatori mi hanno preso quasi di peso per portarmi sotto la curva, ma quello è il loro momento insieme ai tifosi che ci hanno sostenuto sempre e in ogni situazione, almeno da quando sono arrivato io. Era un momento più loro, ma mi sono goduto qualche abbraccio anch'io che non è mai poco".

LECCE - "A Lecce erano mancate perché l'allenatore deve migliorare, se fai una partita così vuol dire che questa squadra mentalmente deve migliorare tantissimo. Mi arrabbiavo con me stesso perché non ho trasmesso la stessa carica di questo derby, eppure era una gara altrettanto importante. Dobbiamo essere sempre questi, anche se è normale che il derby ti tira fuori qualcosa in più. A fine primo tempo li ho ringraziati, gli ho detto di andarcelo a prendere ma l'atteggiamento non deve mai mancare. Il primo tempo è stato giocato molto bene, l'atteggiamento è durato 90 minuti, anche chi è entrato. Tutti sono stati meravigliosi dal punto di vista del derby che per come la vedo io non dovrebbe essere molto distante da quello di un Lecce-Roma".

ABRAHAM CON LUKAKU - "Avevo bisogno di quei due cavalli davanti che andassero a duemila e ripiegassero a centrocampo. Chi entra in un derby è sempre carico. Chi come lui veniva da nove mesi di calvario, che il primo giorno a cominciato a dirmi "I can't wait" non vedeva l'ora di giocare. Mi sono detto buttiamolo dentro, leviamogli il guinzaglio e si è messo correre a destra e sinistra dietro a tutti. Stasera è stato fantastico ma si allena con noi solo da due/tre settimane. Per vedere il vero Tammy ci vorrà ancora un pochino di tempo".

MERITI - "Io odio i finti umili, quelli che danno sempre meriti agli altri perché poi dopo alla fine sono quelli che pensano di essere più bravi di tutti, però questa opportunità mi è cascata dal cielo. Qualcuno quando l'ho colta mi ha detto che sono stato coraggioso, ma era un'occasione enorme, al di là dell'aspetto emotivo che ho per questa famiglia, ma alleno giocatori forti che ogni tanto nascondono sotto il tappeto qualche pecca di inesperienza. I meriti ci sono, ho cercato di lavorare su quello che ritenevo migliorabile, c'è ancora qualcosa da migliorare. Ho puntato su qualcosa che potenzialmente potevano fare meglio, non perché lo facessero male ma perché ogni allenatore ha le sue richieste. In queste undici partite si sono visti risultati buoni ma anche altre partite meno buone perché l'ultima è stata veramente brutta. L'inventario si fa alla fine di ogni settimana quando si va a vedere quello che manca".

STEP - "Questo sì, ho allenato in Serie B, per poco tempo e si parlava solo dell'ex calciatore. I risultati non aiutavano a parlare d'altro. Qui ho trovato una squadra, che mi sta aiutando a diventare famoso, ogni tanto glielo dico e non mi stanco. Ho visto com'è stata letta la partita di Lecce dalla critica romana. So che non mi perdoneranno niente, alla prima partita nella quale inciamperemo ci saranno ripercussioni ma è giusto così. Non voglio essere coccolato o protetto perché sono stato una vita qui, ma trattato da allenatore vero".

ALLENATORE FUTURO - "Adesso direi mister presente perché più presente di così, soprattutto stasera, non mi ci sono mai sentito. Ero uscito dal giro Roma, venivo lo stadio a fare il tifoso ma non ero dentro le dinamiche. Non facevo interviste, non facevo ospitate, ero rimasto al di fuori, sostenevo solo i giocatori che conoscevo e venivo allo stadio a fare il tifo con i miei amici, una volta anche mascherato. Rientrare mi ha fatto effetto ma ogni domenica c'è una botta di adrenalina e di emozioni gigantesca, nuova. Il derby l'ho vissuto abbastanza serenamente, ma con un picco di emozioni finali che mi porterò per sempre dentro. I futuro non lo so, penso solo al presente. Ogni tanto bisogna fermarsi un po', buttarsi sul divano con birra, patatine e godersi il momento".

MILAN - "Ho il mio staff che mi proibisce di vedere le squadre che incontreremo la volta dopo. C'è questo patto, che per ora ha funzionato. Il Milan lo conosciamo bene, lo abbiamo visto mille volte, già da stasera lo analizzeremo ma lo faremo un po' più rilassati".

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