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De Rossi: “Rapporto meraviglioso con Lukaku. Futuro, Pellegrini, Svilar e i rigoristi…”

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Dopo Roma-Feyenoord ha parlato l'allenatore giallorosso Daniele De Rossi, ecco le sue parole a Sky Sport.
Guglielmo Cannavale

Dopo Roma-Feyenoord ha parlato l'allenatore giallorosso Daniele De Rossi, ecco le sue parole a SkySport come ripreso da Vocegiallorossa: "È bello ricordare tutto. Era la mia prima notte europea a Roma in questa veste. È stato bello che sia finita così. Penso sia una vittoria meritata, soprattutto per quello fatto nel primo tempo. Penso sia il modo più bello per vincere, molto romanista, molto al cardiopalma però ci siamo scrollati di dosso un po’ di fatalismo. Noi romanisti abbiamo alcuni modi di dire: mai ‘na gioia e altri che non si possono ripetere (ride, ndr), ma iniziamo a cambiare pagina anche da questo punto di vista. Non siamo brutti anatroccoli. Ogni tanto vinciamo pure noi, siamo forti. Sono contento, un grande stadio”.

SVILAR - “È forte. Di testa è sereno. Lo era anche prima quando giocava meno. È supportato dalla squadra, da Rui Patricio, che è un uomo meraviglioso, lo sottolineo. Poi quando le cose le fai bene, capita anche che tirino il rigore dalla parte tua. Non è solo fortuna. C’è uno studio dietro, c’è la sua elasticità. I nervi, è stato davvero bravo”.


PELLEGRINI - “È giusto che si tolga queste soddisfazioni e che ci sia il suo nome su queste serate. Come ho già detto negli spogliatoi, dobbiamo giocare gli ottavi di finale. Quindi è presto per i festeggiamenti, però è bello ci sia il suo nome in partite così per il giocatore che è e per l’uomo che è. Ha vissuto momenti, neanche troppo lontani, in cui è stato messo in discussione sotto alcuni punti di vista e mi dispiace tanto perché lui è un esempio e un grande giocatore”.

CORSA SOTTO ALLA SUD - “Non è un abbraccio, è un ringraziamento allo stadio. Il mio ruolo lo richiede. Mi vergogno pure a farlo, da giocatore era più automatico. Non vorrei esagerare, sono solo i playoff. Però questo stadio andava ringraziato. Ci hanno tirato su il pullman, non toccavamo terra quando siamo arrivati (ride, ndr). C’è un supporto, un amore gigante. È così da sempre. Cerco di essere il più freddo possibile, ma non devono pensare che io sia cambiato. Mi trattengo a non saltare sul cancello come facevo a 25 anni, anche perché non ce la farei”.

PERCORSO - “Sono stracontento per quello che vedo, calcolando che sono arrivato da poco. Tutte le squadre vanno perfezionate anche dopo anni che ci lavori. Dopo anni lavori più all’aspetto mentale, adesso dobbiamo lavorare sui concetti, sul non fare i danni e non stravolgere. Però diamo quei concetti che ci hanno permesso di fare anche il primo tempo di oggi, dove secondo me meritavamo di essere ampiamente in vantaggio”.

RIGORISTI - "Parlando dei rigori, oggi avevamo pronti 6 rigoristi. E questo non è scontato. Tante volte per un motivo o per un altro, quando giocavo alcuni non se la sentivano ed era rispettabile. Oggi abbiamo lasciato fuori Angelino che lo voleva tirare, gli altri erano carichissimi. A Berlino lo voleva battere Buffon. È sempre un bel segnale quando tutti vogliono tirare”.

RITMI - “È vero che non teniamo i 90 minuti ai ritmi del primo tempo. Ma dipende anche dagli avversari. Questa era una squadra costruita per fare la Champions, ci può stare che loro prendano il pallino. Oggi siamo stati bravi, abbiamo speso tanto per le pressioni alte. Poi al 120’ la cosa si moltiplica. Dobbiamo lavorare e capire perché non riusciamo a resistere e provare a tenere il campo anche mentalmente. Però al 120’ ho visto uno scatto di tutti, Romelu aveva praticamente fatto gol ma il portiere ha fatto un miracolo. Benzina e voglia ce ne erano ancora”.

AI RIGORI - "Quando vai ai rigori vinci o perdi e questa maledizione prima o poi doveva finire. E' una spallata al fatalismo, siamo una squadra forte non ci dobbiamo sentire dei brutti anatroccoli. Meritavamo di passare viste le due partite. Avevo 6-7 giocatori che volevano battere i rigori, ero sereno, li ho visti super carichi e pronti a riprendersi questa responsabilità"

RIGORISTI - "Non è stata una scelta predeterminata. Ieri quando parlavamo ci siamo soffermati su chi aveva battuto i rigori e abbiamo analizzato chi li aveva calciati bene e Mancini mi diceva che Zalewski non li aveva mai sbagliati. Sono contento per lui perché è un ragazzo fantastico. Poi c'è Svilar che ha parato due rigori e un portiere che non ha giocato e ha festeggiato come se li avesse parati lui. Rui Patricio è un grande uomo".

LUKAKU - "Il rapporto con lui è meraviglioso. E' un professionista incredibile e al 121' ha fatto uno scatto che per poco non ci porta agli ottavi. Ho abbracciato tutti nella stessa maniera. Inizio a voler bene a questi ragazzi, mi sono affezionato. Mi hanno accolto benissimo e mi hanno dimostrato che quello che dicevo io era credibile. Si fidano e vanno a duemila in allenamento. Ora è presto per fare i dvd.

LLORENTE E PELLEGRINI - "Llorente ha avuto un trauma cranico, ma penso non sia nulla di grave. Un altro paio di giocatori sono stanchi e acciaccati. Pellegrini sentiva il solito flessore duro e contratto. Poi sono contento che Aouar sia entrato bene".

RIMANERE - "Esame passato? Gli esami non finiscono mai. Ne abbiamo uno ogni tre giorni, ma non mi sento sotto esame. Ai ragazzi per motivarli parlo di volontà. Io devo scattare, non penso a quanto durerà. Mi sto godendo questo lavoro e ogni tanto mi scoccia pensare a Torino, perché vorrei godermi una serata così. Non riempiamo il Circo Massimo, ma dobbiamo essere felici di notti come queste".

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