HUMMELS - Mats Hummels è pronto a prendersi finalmente la Roma. Il centrale tedesco, arrivato in Italia dopo essersi svincolato dal Borussia Dortmund, vuole scendere in campo e ha voglia di giocare. “Difficilmente scenderò in campo titolare contro l'Inter, ma giocherò senz'altro contro la Dinamo Kiev”, ha detto ieri. Come riporta il Corriere dello Sport, il giocatore andrà ad occupare il ruolo di centrale nella retroguardia a tre e con la sua esperienza è pronto ad aiutare i compagni nelle difficoltà. È pronto a giocare in Europa League. Ndicka si sposterà sul centro-sinistra, contendendo il posto a Hermoso (anche Angelino può giocare lì).
BIRAGHI - Cristiano Biraghi sta trovando meno spazio nella Fiorentina. Fa il punto il Corriere dello Sport: “Esiste una Fiorentina oltre Biraghi: è la scoperta che ha fatto Raffaele Palladino in queste ultime settimane. Il nuovo corso (cominciato da un “tabula rasa” o quasi) è successivo la finale di Atene. Palladino segna un punto di rottura rispetto a quanto successo negli ultimi anni, in cui Cristiano Biraghi - alla settima stagione a Firenze - c'è stato sempre. Con la fascia al braccio, sulla corsia sinistra, ad accentrare tutto (o quasi). Che si tratti di calci piazzati o di prima costruzione di gioco, da un po' di tempo a questa parte la Fiorentina pendeva quasi sempre sulla sinistra. I tempi cambiano però e, da colonna dell'undici titolare, il numero tre si sta ritagliando un ruolo decentrato. Non c'è un calciatore che, nel passato recente, abbia diviso Firenze più del terzino classe '92. Spesso capro espiatorio per sconfitte o brutte prestazioni di squadra, anche durante i primi vagiti dell'era Palladino l'impiego di Biraghi ha generato dubbi e polemiche. Schierato da centrale di sinistra nella nuova difesa a tre, lontano dalla sua comfort zone, l'ex Inter si è spesso dimostrato un pesce fuor d'acqua. Per questo, nell'intervallo della partita contro la Lazio, Palladino ha deciso di fare qualcosa che i suoi predecessori non avevano quasi mai fatto: pensare a una Fiorentina senza Biraghi. Il dubbio che questa scelta (per alcuni tardiva) sia arrivata solo adesso, nel primo anno in cui a Firenze si è rivisto un altro terzino mancino di alto livello come Gosens. Fatto sta che col ritorno alla difesa a quattro, il ballottaggio col tedesco è diventato insostenibile per il capitano viola, che sembra aver abdicato. Da allora lo abbiamo rivisto solo in due contesti piuttosto particolari: da centrale, accanto a Moreno, nella difesa ultra-improvvisata ammirata contro i New Saints; e da “falso” esterno alto, o secondo terzino sinistro, nei concitati minuti finali di Fiorentina-Milan. In campo le sue presenze sono centellinate (non partiva dalla panchina in due gare di Serie A per scelta tecnica dall'inizio dell'annata 2023/24), fuori rimane ancora leader e capitano. Perché la fascia la si porta soprattutto al di là del terreno di gioco ed è ancora lui il primo referente del gruppo nei colloqui con Palladino e dirigenza. L'esclusione dai titolari è poi solo parziale e con l'intensificarsi del calendario di Conference Biraghi riacquisterà spazio: è infatti una questione di scelte di campo, e in queste il vecchio capitano sembra dare ancora più garanzie di Fabiano Parisi. E lo si è visto col Milan”.
ORSOLINI - Riccardo Orsolini è in crisi di gol. Ne parla il Corriere dello Sport: “Cosa gli è successo? Per quale motivo sta facendo fatica a ritrovarsi, nonostante la stima infinita che ha nei suoi confronti Vincenzo Italiano? Ora, che Orsolini abbia evidenziato da quando veste la maglia rossoblù del Bologna una certa discontinuità è un fatto risaputo, ma inutile nascondere come questo suo periodo negativo duri ormai da troppo tempo. Si è sentito forse sicuro del posto? E’ stata troppo grande la sua delusione per non essere stato convocato da Spalletti per gli Europei di Germania? Oppure ha fatto un paio di viaggetti sulle nuvole dopo la conquista di un posto in Champions? Oppure ancora la fascia di capitano ha finito per fargli avvertire troppe responsabilità e pressioni? Queste sono tutte domande alle quali è impossibile dare una risposta per chi non lo vive quotidianamente. In un primo momento, come avevano fatto prima anche Sinisa Mihajlovic e Thiago Motta, lo stesso Italiano lo ha tenuto in panchina, ma successivamente lo ha impiegato sia contro lo Shakhtar nella “prima” di Champions League al Dall’Ara, a Liverpool (parliamoci chiaro, non mandandolo in campo ad Anfield sarebbe stato come dargli un pugno in faccia ed eccome se l’allenatore rossoblù lo ha capito), poi anche contro il Parma in casa, essendo entrato nell’ordine di idee che sia più facile recuperarlo facendolo giocare che non utilizzandolo. Non dimenticando anche quello che è un motivo per il quale sai che Orso ti può far svoltare l’annata da un momento a un altro. Questo: come puoi lasciare fuori in una squadra che fa fatica a concretizzare ciò che via via costruisce (a volte di più e a volte di meno, è chiaro) uno dei calciatori che in questi ultimi anni ha dimostrato di avere sempre un rapporto confidenziale con il gol. Poi è evidente che lo stesso Orsolini ci deve mettere tanto del suo, e la sensazione è che in queste ultime partite abbia fatto vedere segnali di crescita, avendo assicurato alla squadra dosi buone di lavoro anche nella fase passiva del gioco. Ecco, caso mai l’Orso sta dando l’impressione di non giocare del tutto tranquillo, di aver perso la spensieratezza che aveva un tempo, quando sbagliava una giocata, aveva la forza di farsela scivolare addosso e dieci minuti più tardi la provava di nuovo e magari faceva anche gol, sapendo come tutta Bologna e tutto il Bologna gli stiano chiedendo di tornare in fretta quello che era e ora come ora per lui volere non è anche potere. Ma se fossimo i prossimi avversari dei rossoblù non ci fideremmo del suo digiuno, perché come ha sempre detto Beppe Signori alla fine sono sempre i soliti a fare gol, e se non li fanno prima, li fanno sicuramente dopo”.
VERONA - Paolo Zanetti può sorridere, SuatSerdar è pronto a rientrare. Come riporta il Corriere di Verona, l’Hellas riabbraccia dunque il suo centrocampista, assente dalla prima giornata contro il Napoli. Una soluzione in più che permetterà al tecnico dei gialloblù di scegliere, già a partire dal posticipo di lunedì prossimo contro il Monza, tra lui, Belahyane e Duda. Anche se ora i due titolari sembrano intoccabili, la gerarchia è cambiata.
BOLOGNA - Buone notizie per Vincenzo Italiano in vista dei prossimi impegni del Bologna. Secondo quanto riportato dall’edizione locale de La Repubblica, Tommaso Pobega è pronto a tornare a disposizione del tecnico rossoblù. Il centrocampista dovrebbe rientrare in gruppo già domani, garantendo maggiore profondità alla mediana rossoblù. Novità anche su Lewis Ferguson, uno dei giocatori più attesi del Bologna. Il centrocampista scozzese, reduce da un lungo infortunio che lo ha tenuto lontano dai campi per mesi, potrebbe tornare a disposizione entro la fine di ottobre. Nei prossimi giorni inizierà i test sul campo per valutare il suo completo recupero, con l'obiettivo di ritrovare la miglior condizione fisica in vista dei prossimi appuntamenti.
MCKENNIE - Mauricio Pochettino ha voluto chiarire la gestione di Weston McKennie durante l'ultima partita della Nazionale statunitense contro Panama, dove il centrocampista non è stato impiegato per tutti i 90 minuti. Uno dei principali obiettivi del tecnico argentino è stato infatti quello di monitorare attentamente lo stato fisico e mentale dei suoi giocatori, evitando di aggravare eventuali condizioni fisiche già delicate. L'allenatore degli USA ha spiegato così la scelta di limitare l'impiego di McKennie: "Vogliamo proteggerlo. È arrivato un po' così, con qualche problema... non grande, ma qualche situazione scomoda, e non volevamo correre rischi. Per questo si è allenato dopo la partita". Il tecnico ha inoltre lasciato aperta la possibilità di un impiego del centrocampista contro il Messico: "Se ritiene di essere al 100% e senza rischi, potrebbe iniziare la partita, oppure partire dalla panchina e giocare uno spezzone. Ma credo che non volessimo correre rischi". Pochettino ha poi sottolineato l'importanza del centrocampista della Juventus: "Abbiamo bisogno di lui al 100% nel suo club. E naturalmente la prossima volta, martedì o nel prossimo ritiro, dovrà essere al 100% per aiutare la squadra a raggiungere gli obiettivi che vogliamo".
OBERT - Dalla Slovacchia arrivano notizie preoccupanti riguardo Adam Obert, difensore del Cagliari che ha iniziato il campionato in modo brillante, dimostrandosi in forte crescita. Durante il ritiro con la nazionale slovacca per la Nations League, Obert ha riportato un infortunio muscolare nella partita contro la Svezia. Anche se l'infortunio non sembra grave, il classe 2002 è stato costretto a lasciare la nazionale per recuperare. Secondo la stampa locale, il difensore non parteciperà al prossimo incontro della Slovacchia contro l'Azerbaigian e tornerà a Cagliari per concentrarsi sul recupero fisico, lasciando un vuoto nella squadra guidata da Francesco Calzona per i prossimi impegni internazionali. Le sue condizioni saranno da valutare nei prossimi giorni.
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