RUOLO - "Devi inventarti qualche stratagemma, lavorare tatticamente senza stravolgimenti e provando a calarci nel tipo di partita. Sapevamo che ci sarebbe stato da soffrire, ci siamo difesi bene e credo che a volte non serva un pressing esasperato se poi ti fai attaccare alle spalle. Chiunque viene allo Stadium pensa principalmente a non prenderle, noi qualche problemino alla Juventus lo abbiamo creato. Il mio ruolo? Ho un rapporto importante con la società e con la tifoseria. Sto bene a Salerno, sono legato a questi colori e, dopo tre cambi di guida tecnica, il presidente Iervolino mi aveva chiesto di guidare la squadra fino al termine della stagione. Non potevo dire di no".
MOTIVAZIONI - "Non esiste questa domanda. Se fai questo lavoro le motivazioni devi averle dalla nascita. Le motivazioni devono essere nel Dna di ogni giocatore. Che dovevamo fare prendere 7 gol? Io non ci sto. La partita dovevamo giocarla alla morte. Abbiamo fatto quello che dovevamo fare per rispettare i nostri tifosi e società".
PARI - "No rammarico no. I tre punti non cambiavano la storia. Mi dispiace per i ragazzi, perchè dopo una campionato così potevamo togliere tutta la negatività. Avevamo anche tante assenze che fa la differenza. Oggi avevamo in panchina un 2007".
DA CHI RIPARTIRE - "Questo lo capiremo a fine campionato. La squadra ha dei valori con dei ragazzi interessanti. Abbiamo dei giocatori di proprietà che sicuramente hanno attirato l'attenzione e qualcuno si sta già muovendo. Facciamo bene queste ultime due di campionato e poi il presidente deciderà".
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