DIA E CASTELLANOS - "Li ho visti lavorare in settimana e ho capito che possono lavorare insieme. Hanno una mobilità che mi piace, tolgono punti di riferimento all'avversario. Ora loro devono stare sereni e fare gol. Noi li aiutiamo, così come devono fare loro senza palla. Lo faranno sempre meglio".
GESTIONE - "Dia che ha speso tanto in queste partite, è sempre stato in campo e io devo anche gestire le risorse dei nostri ragazzi. Il fatto che durante la gara in Europa io abbia fatto tanti cambi è stato propedeudico a questo. Alleno un gruppo di titolari, glielo dico e devo essere coerente. A me piace un calcio offensivo, sarebbe un errore cambiare. Dobbiamo trovare una mentalità forte, un’identità forte, poi le altre situazioni le metteremo a posto. In questo momento la cosa più importante è che la squadra crea e tira in porta".
OBIETTIVO - "Non mi piace fare programmi, mi piace lavorare. Ho l’età dell’incoscienza e la trasferisco alla mia squadra, mi piace l’idea del coraggio. La gente vuole spettacolo e vedere gare che abbiano intensità e questa proposta la vedo bene incastrata con il gruppo che ho io".
ROTAZIONI - "Non lavoro mai su 16, spesso sono i giocatori che giocano meno a farti raggiungere risultati importanti e se li butti nel cestino trovi roba raggomitolata. Io lavoro con tutti, non possiamo farne a meno. La squadra mi ha dato risposte importanti, ho detto loro delle cose ho mantenuto coerenza e loro mi hanno dato grandi risposte".
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