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Baroni: “Noslin deve stare tranquillo! Dia e Castellanos insieme? Mi piacciono perchè…”

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Vittoria in trasferta per la Lazio. Questo il commento alla partita contro il Torino del tecnico Marco Baroni, le sue parole
Andrea Agostinelli

Vittoria in trasferta per la Lazio. Questo il commento alla partita contro il Torino del tecnico Marco Baroni, le sue parole riprese da lalaziosiamonoi.

VITTORIA - "Il merito è dei ragazzi, loro sono i veri protagonisti. Questa è stata una settimana intensa ma abbiamo avuto modo di lavorare e oggi ho visto grande partecipazione. I ragazzi hanno raccolto il frutto di questa dedizione, siamo contenti per i nostri tifosi, stiamo crescendo. Mi dispiace solo prendere due gol su non azioni dell’avversario ma oggi la squadra ha avuto personalità sul campo, contro una squadra molto fisica. Queste sono partite che si vincono soprattutto sotto l’aspetto mentale".


DIFESA - "Oggi hanno fatto benissimo, noi vediamo i numeri, li analizziamo quindi sono sereno perché anche oggi dietro abbiamo fatto molto bene. A volte prendiamo gol in situazioni evitabili o che sono frutto della casualità ma a me interessa che ci sia sempre la ricerca della giocata offensiva, questo è l’aspetto più importante".

NOSLIN - "Deve stare tranquillo. Lui è salito di livello in modo importante, la Lazio è una piazza prestigiosa. Deve essere leggero, le responsabilità sono mie, loro devono essere lanciati. Hanno un percorso diverso rispetto a Dia che ha giocato nei tre campionati più importanti d'Europa. Devono avere tempo di sbagliare e io devo dargli fiducia e serenità, serve solo questo".

DIA E CASTELLANOS - "Li ho visti lavorare in settimana e ho capito che possono lavorare insieme. Hanno una mobilità che mi piace, tolgono punti di riferimento all'avversario. Ora loro devono stare sereni e fare gol. Noi li aiutiamo, così come devono fare loro senza palla. Lo faranno sempre meglio".

GESTIONE - "Dia che ha speso tanto in queste partite, è sempre stato in campo e io devo anche gestire le risorse dei nostri ragazzi. Il fatto che durante la gara in Europa io abbia fatto tanti cambi è stato propedeudico a questo. Alleno un gruppo di titolari, glielo dico e devo essere coerente. A me piace un calcio offensivo, sarebbe un errore cambiare. Dobbiamo trovare una mentalità forte, un’identità forte, poi le altre situazioni le metteremo a posto. In questo momento la cosa più importante è che la squadra crea e tira in porta".

OBIETTIVO - "Non mi piace fare programmi, mi piace lavorare. Ho l’età dell’incoscienza e la trasferisco alla mia squadra, mi piace l’idea del coraggio. La gente vuole spettacolo e vedere gare che abbiano intensità e questa proposta la vedo bene incastrata con il gruppo che ho io".

ROTAZIONI - "Non lavoro mai su 16, spesso sono i giocatori che giocano meno a farti raggiungere risultati importanti e se li butti nel cestino trovi roba raggomitolata. Io lavoro con tutti, non possiamo farne a meno. La squadra mi ha dato risposte importanti, ho detto loro delle cose ho mantenuto coerenza e loro mi hanno dato grandi risposte".