SosFanta
I migliori video scelti dal nostro canale

sosfanta news Atta: “Somiglio a Bellingham? Non è vero, cosa mi manca. E sull’interesse del Napoli dico…”

squadra

Atta: “Somiglio a Bellingham? Non è vero, cosa mi manca. E sull’interesse del Napoli dico…”

Atta: “Somiglio a Bellingham? Non è vero, cosa mi manca. E sull’interesse del Napoli dico…” - immagine 1
Arthur Atta, centrocampista dell’Udinese, ha rilasciato un’intervista ai microfoni de La Gazzetta dello Sport. Queste le sue dichiarazioni: “Lavoro per essere più forte giorno dopo giorno. Il sogno era diventare un calciatore...
Marco Astori

Arthur Atta, centrocampista dell'Udinese, ha rilasciato un'intervista ai microfoni de La Gazzetta dello Sport. Queste le sue dichiarazioni: "Lavoro per essere più forte giorno dopo giorno. Il sogno era diventare un calciatore professionista, ora è questo".

INTERESSE DEL NAPOLI - "Se ne ho parlato con Lucca? No. Mai. L’ho salutato un giorno che era in video chiamata con Iker Bravo. Sono molto amici. Non so se sia vero tutto questo interesse. Io cerco di dare tutto me stesso sul campo, voglio aiutare l’Udinese a stare nella parte sinistra della classifica, quello deve essere il nostro obiettivo. E poi migliorarmi, come le ho detto, sono nel posto giusto per crescere. Quel che posso dire è che la serie A mi piace, ora la conosco, sono già qui. Ma non penso davvero a cosa dirà il futuro".


UDINESE - "Credo che siamo sulla strada giusta, poi tutti dobbiamo sempre migliorare. Dovevamo vincere la gara col Cagliari, ci mancano quei punti. Quanto a me, sento la fiducia di mister Runjaic. Che mi dà tanti consigli. Penso, da mezzala sinistra, di aver trovato la giusta collocazione in campo. Mi dà libertà. Aver fatto tanti ruoli da ragazzino mi ha aiutato. In Francia ho giocato ovunque, attaccante, ma pure davanti alla difesa. Abbiamo perso Bijol, Thauvin e Lucca. Ma tanti di noi sono rimasti e sappiamo meglio quel che vuole Runjaic. Siamo più squadra e ci sono meno individualismi. E’ vero prendiamo troppi gol (seconda peggior difesa della A con 17 subiti). Perché dopo che subiamo una rete vogliamo subito andare a segnare e ci scopriamo".

DRIBBLING - "A tutti piace dribblare. Fare il gesto. Ma io lo uso in quel modo. Devi sempre essere messo bene nel campo, sapere dove sono i compagni ma pure gli avversari. Il calcio è libertà, è ancora un gioco. Ma io voglio sempre vincere. Sono migliorato nel prendermi le responsabilità. Passaggio, dribbling, tiro. Ora so che se sono libero e ho l’occasione devo tirare. Mi piace essere decisivo".

CAMBIAMENTI - "Da Thauvin e Lucca a Zaniolo e David, o Bayo, o Buksa? Tutto diverso. Difficile dire cosa è meglio. Thauvin, gran fuoriclasse, era un 10 a cui piaceva fare il gioco, il passaggio. Stessa cosa fa ora al Lens. Lucca aveva fame davanti alla porta. Viveva per segnare. Zaniolo ha tanta qualità davanti. Un talento. Il giocatore che più mi ha stupito quest’anno. E’ più fisico di Thauvin e si è integrato bene, è più attaccante e quando ha davanti la porta può sempre segnare. In Francia ne sentivo parlare quando lui era alla Roma. Ora ho capito il perché. Davis partecipa più al gioco, gli piace, e ha un buon controllo di palla; Bayo cerca la profondità. Buksa è molto esperto, sa fare gol e lavora tanto per la squadra. Il più giovane Gueye (classe 2006 che arriva dal Metz come Atta, ndr) è molto veloce, ha un buon gioco aereo, è ambidestro. Può arrivare".

COME BELLINGHAM - "Non è vero che sembro Bellingham, è vero che devo migliorare nell’ultimo passaggio. Nel mio ruolo, in A, ci sono due fenomeni come Anguissa e McTominay".