news

Spalletti: “Gravina mi ha detto che sarò esonerato dopo la Moldova: prendo atto, avrei voluto…”

Spalletti: “Gravina mi ha detto che sarò esonerato dopo la Moldova: prendo atto, avrei voluto…” - immagine 1
Terremoto in casa Nazionale, con Luciano Spalletti che non sarà più il ct azzurro dopo la partita di domani contro la Moldova. Ecco le sue parole in conferenza.
Marco Astori

Terremoto in casa Nazionale, con Luciano Spalletti che non sarà più il ct azzurro dopo la partita di domani contro la Moldova. Ecco le sue parole in conferenza.

ADDIO - "Ieri sera col presidente siamo stati lì un bel po', siamo sempre in contatto: mi ha comunicato che sarò sollevato dall'incarico di ct. A me è dispiaciuto, poi visto il rapporto che abbiamo non avevo nessuna intenzione di mollare: io, soprattutto quando le cose non vanno bene, avrei preferito rimanere al mio posto e continuare a fare il mio lavoro. Sono stato abituato così. Però poi esonero è quindi ne prendo atto: io questo ruolo l'ho interpretato sempre come servizio alla patria e quindi voglio agevolare in ogni modo il futuro della Nazionale, è giusto non essere invidiosi e gelosi. Farò la risoluzione del contratto: fino a domani sera sono lì a fare l'allenatore, riscuoto fino a domani e poi non riscuoto più, è giusto così. Ho ribadito anche a lui che i giocatori sono forti, ma visto che i risultati sono questi io devo assumermi le responsabilità che ho: io ho dalla federazione ho ricevuto tutto il supporto per le mie decisioni e io avrei continuato per questa strada qui. Vincere e convincere domani sarebbe importante per aprire nel miglior modo possibile il ciclo a chi verrà a sostituirmi, poi io amo questa maglia e questo lavoro e i calciatori che ho allenato: domani chiederò di dimostrare quello che mi sono sempre aspettato ma che non sono riuscito a far esprimere il meglio da loro stessi perché ne ho visti tanti sottotono".


COSA HA FATTO PIÙ MALE - "Non raggiungere la qualità di gioco che volevo. Sono dispiaciuto di me stesso. Accettando l'incarico sapevo che ci sarebbero stati momenti difficili. Non ci sono riuscito. Ho notato che siete stati gentili nel commentarla, probabilmente meritavo di peggio. Ho creato problemi al movimento coi miei risultati".

COSA CAMBIEREBBE - "Non lo so nemmeno io, devo prendere in considerazione ciò che viene fuori e ciò che esprime la squadra. Ero convinto non sarebbe stata una passeggiata, ma che sarei arrivato ai Mondiali. Ne sono ancora convinto: parlando con Gravina ero ancora della mia convinzione. Non mi crolla il mondo professionalmente quando perdo delle partite: ci sono paletti tra accettare la situazione, la visione e così via, ma sono molto sotto il livello perché questi sono calciatori forti. Stare a rimuginare su ciò che è stato è tempo perso. Sul passato non si può mettere mano. Ora diventa fondamentale giocare una partita degna della maglia che portiamo".

GRUPPO - "Se non ho trovato feeling ditemi nomi e cognomi, perché io l'ho trovato con tutti. C'è da lavorare sull'appartenenza e sulla gioia nel giocare con la Nazionale. Io sono andato sempre verso gli abbracci e comprendere tante cose. Dopo l'Europeo ho cercato di essere meno ossessivo e più 'amico' verso i giocatori. Non voglio chiudere con la figura dell'altra sera, ma con una bella partita. Ai ragazzi ho sempre detto che loro sono gli uomini giusti per andare al Mondiale. Ci sono state delle complicazioni, ora mi aspetto una presa di coscienza e mostrare che continuano ad essere gli uomini giusti. Sarei andato avanti con questo gruppo, poi prendi un'imbarcata del genere... C'è la valutazione da fare su come siamo arrivati a queste partite, sicuramente col fiato lungo. Tanti giocatori erano logori dal finale di stagione, non ci siamo arrivati benissimo. Poi, però, sono loro i miei giocatori. Anche quelli che hanno avuto infortuni erano in condizione di essere chiamati".

ORSOLINI - "Orsolini può fare l'ala destra, ma si può fare qualsiasi cosa. Domani non stravolgerò nulla, l'ho detto anche alla squadra. La visione è sempre dei 16 giocatori, ci sono determinati ruoli e caratteristiche che fanno più comodo per dare scosse e creare entusiasmo all'interno della squadra. Resteremo in campo nella stessa maniera grosso modo".

RETEGUI E LUCCA - "Retegui e Lucca sono due prime punte, ma possono giocare insieme. Le partite vanno però sempre combattute: anche la Moldavia ha giocatori di livello internazionale. L'altra sera non abbiamo messo in campo il meglio di noi stessi: non abbiamo fatto giocate o recuperi importanti né a gestire la partita. Se tutti individualmente siamo al di sotto delle nostre possibilità, io per primo, poi diventa più difficile. E contro la Moldavia saremo noi a doverla incanalare. Parlando con Gravina abbiamo deciso che si farà così prendendosi le proprie responsabilità".

I CLUB - "Quando ho parlato coi dirigenti che conosco ho sempre avuto il massimo della disponibilità e della comprensione. Non ricordo di avere avuto problemi particolari. Dal mio punto di vista ho pensato di non fare troppo male e quindi avendo precauzione a liberare chi non era in condizione di giocare. Se uno ha un problema viene, si guarda e si ascolta il medico. Se poi uno lo usa come escamotage per non venire in Nazionale, sarebbe bene non venisse più in Azzurro. Ma ci si fida e si creano rapporti di fiducia che sono fondamentali".