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Nasce la nuova Lazio, idee e richieste di Sarri: cosa chiede a Felipe, è esploso quando…

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La prima Lazio di Maurizio Sarri… a metà. La squadra che è piaciuta maggiormente al nuovo allenatore è stata quella del secondo tempo, dopo una prima frazione di gioco sotto tono. Dopo aver visto ieri la cronaca dell’amichevole, vediamo...
Alessandro Cosattini

La prima Lazio di Maurizio Sarri… a metà. La squadra che è piaciuta maggiormente al nuovo allenatore è stata quella del secondo tempo, dopo una prima frazione di gioco sotto tono. , vediamo l'analisi di oggi da parte dei quotidiani. Come si legge sul Corriere dello Sport, la prima Lazio ieri contro la top 11 del Cadore era “bassa, blanda nella pressione, lenta, palleggiava scolasticamente (3-4-5 tocchi a testa, troppi), era senza terzini di spinta (Sarri vuole che salgano), accerchiava l’area senza riempirla né in fase di possesso né di non possesso”. Poi è cambiata la musica nella seconda frazione di gioco, con una Lazio “pronta agli “agguati” offensivi e difensivi, orchestrata da Escalante play, da Lazzari terzino a tutto gas, rifinita da Luis Alberto e Caicedo, a placare l’ira di Sarri mettendo in mostra il catechismo dei primi giorni di ritiro”. Anche per Il Tempo, l'allenatore è rimasto generalmente soddisfatto dalla prima uscita stagionale della sua formazione (in attesa dei nazionali).

DA FELIPE E MURIQI - La prima Lazio, la più vicina alla formazione tipo (pur senza gli azzurri e gli acquisti mancanti), non gli è piaciuta perché non ha fatto il suo dovere, perché non l’ha fatto divertire. Il poker firmato nel primo tempo ha visto protagonisti Felipe Anderson, di nuovo col 7 sulle spalle, e il baby Moro, gustoso negli sprint, negli affondi. Felipe ha segnato su rigore aprendo la rassegna dei colpi e ha lanciato Raul Moro, suo il raddoppio in velocità. Sarri è partito con Marusic e Hysaj terzini, con Luiz Felipe e Radu centrali. Milinkovic, Leiva e Cataldi erano i tre del centrocampo. Felipe, Muriqi e Raul Moro le punte del tridente. Un aneddoto interessante lo ha svelato proprio il CorSport: “Sarri è esploso quando ha contato i cinque tocchi di Leiva nella metà campo della Lazio, ha chiesto continuamente di “uscire” palleggiando al massimo a due tocchi. A Felipe Anderson chiedeva più impulsi. I terzini erano bassi. Si è imbestialito su un cross subito dalla sinistra, ha sorvolato tutta l’area di Strakosha”. Belli gli applausi per Muriqi, protagonista della giornata di ieri: al termine della seduta mattutina, per redarguire i tifosi che lo stavano prendendo di mira.


A LAZZARI E CAICEDO - Nella ripresa, la Lazio più simile a quella che ha in testa Sarri per la prossima stagione come concetti e trame di gioco. Lazzari, Vavro, Patric e Fares in difesa, con Akpa Akpro, Escalante e Luis Alberto a centrocampo, del tridente Shehu-Caicedo-Moro (sostituito da Adekanye), ha aggiunto sei gol al tabellino e ha soddisfatto l’allenatore. Il quotidiano si è poi soffermato sui singoli: “Lazzari, versione terzino-sprinter, ha rotto gli argini e si è involato in porta da centrocampo (gol sotto l’incrocio). Escalante, sfruttando la vena creativa e non lunatica di Luis Alberto, ha garantito input per il palleggio corale sviluppato con le sponde di Caicedo, la partecipazione e gli interscambi delle giovani ali (Adekanye in scioltezza). Il gol di Vavro (di testa su assist di Luis) ha aperto lo show del Mago e del Panterone. Una doppietta a testa. Per Luis ottavo e decimo gol su assist di Caicedo e Adekanye. Per Caicedo settimo e nono gol su rigore (conquistato) e con un destro (tap-in)", si legge. Primi sprazzi della Lazio di Sarri, aspettando i nazionali...

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