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Mourinho: “Abraham non ha la storia di Dzeko, niente paragoni! Quanto sta fuori Smalling”

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La Roma inizia la sua stagione domani contro il Trabzonspor, in Conference League. Alla vigilia, José Mourinho ha risposto alle domande dei giornalisti in conferenza stampa. Queste le sue parole, riprese da Vocegiallorossa: “Per essere...
Guglielmo Cannavale

La Roma inizia la sua stagione domani contro il Trabzonspor, in Conference League. Alla vigilia, José Mourinho ha risposto alle domande dei giornalisti in conferenza stampa. Queste le sue parole, riprese da Vocegiallorossa: "Per essere diretto: non sembra un playoff di Conference League. La gente pensava e diceva che sarebbe stata una competizione senza squadre top, ma se vediamo questo turno sembra una gara di Champions. Dispiace che giovedì prossimo una delle due squadre sarà fuori perché possono dare un plus al torneo".

ATTACCO - "A chi paragono i miei attaccanti? Paragonare è sempre difficile, soprattutto quando lo facciamo con gente che ce l'ha fatta alla grande. E' una nostra tendenza, ma è pericoloso. È una pressione extra di cui non c'è bisogno. Se vediamo i nostri tre attaccanti sono tutti diversi, ma sono tutti bravi. Possono giocare due allo stesso tempo e sono super contento. Non voglio nascondere che quando abbiamo preso Shomurodov ero tranquillo. Quando si è iniziato a parlare dell'addio di Dzeko ho sentito un feeling di preoccupazione, ma Tiago e proprietà hanno risolto la situazione in un modo fantastico. Abraham non ha la storia di Edin che ha 35 anni, ma Tammy ha vinto tutto. Dalla Premier alla Champions, ma è ancora giovane e ha grande potenziale. Non possiamo paragonare i nostri attaccanti con i vari Ronaldo, Giroud o Edin, ma siamo fiduciosi della loro qualità".


SMALLING - "Posso dire perché i giocatori lo sanno, gioca Ibanez con Mancini. Smalling ha lavorato tutti i minuti della pre season, lo ha fatto benissimo. Nell'ultima partita in casa è scivolato nell'ultima azione prima del cambio e ha sentito un piccolo fastidio. Stiamo lavorando tanto a livello preventivo. Ci sono cose che possiamo migliorare, poi c'è qualcosa che dipende dalla natura del giocatore. Tutti però sono super disponibili per questo lavoro invisibile che facciamo insieme. Con Smalling magari c'è una sensazione di dejavu perché lo scorso anno ha avuto tanti problemi. Non giocherà domani e domenica, ma non è un problema grosso".

MENTALITÀ - "Quello che mi ha colpito di più è la voglia della gente di migliorare e non dico solo i giocatori, ma tutti quelli che sono all'interno del club. I calciatori sentono questo, che intorno a loro c'è lavoro, voglia e professionalità. Così è più facile capire per loro. Un esempio: domani quando arriviamo dopo la partita non andiamo a casa. Rimaniamo a Trigoria perché arriviamo alle 5 del mattino e se vai a casa perdi un'ora in macchina e il giorno dopo ti svegli prima. Ci sono sacrifici da fare per la professionalità e quello che mi ha colpito è la disponibilità di tutti. La parola tempo è stata una parola chiave e sarà qui fino a che noi siamo veramente una squadra altamente professionale. La filosofia arriva prima dei risultati sportivi. Ci sono squadre che vincono in modo isolato, ma non è quello che la proprietà vuole. La società vuole costruire. Io penso sia possibile migliorare come club e allo stesso tempo migliorare i risultati sportivi degli ultimi anni".

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