BROZOVIC - "È diventato ancora più leader e più aperto nella comunicazione rispetto a prima, si lamenta tanto".
BARELLA - "È ancora più protagonista in campo, ha fatto più assist l'anno scorso, aver vinto anche Coppa Italia, Supercoppa e l'Europeo lo ha reso più forte"
LAUTARO - "Gli ho detto che deve fare di più (ride, ndr). Entrambi ci siamo detti che dobbiamo fare meglio di prima. Se vogliamo raggiungere gli obiettivi di squadra, dobbiamo tutti fare meglio perché le altre squadre sono diventate più forti. Ho visto subito che le sue qualità possono aiutare me e le mie qualità possono aiutare lui. Non siamo attaccanti egoisti, io so quando è il giorno di Lautaro e non il mio così lo aiuto e vinciamo e la portiamo a casa. Abbiamo voglia di vincere anche le partitelle, siamo sempre in squadre opposte ma sappiamo che anche insieme possiamo fare la differenza per la squadra in allenamento. Cambiare l'esultanza? Rimane quella, perché dobbiamo cambiare?".
CAPOCANNONIERE - "Non mi importa, vi dico solo che penso allo Scudetto. I gol arrivano ma siamo all'Inter, si gioca per lo Scudetto, non per premi individuali".
PRESSIONE - "La pressione c'è in allenamento. C'è sempre qualcuno che provoca sempre in allenamento, questa è la più grande pressione, il resto non importa. Io sono concentrato sul campo, non leggo giornali, mi impegno al massimo e alla fine deve vincere l'Inter, il resto non importa".
CONTE - "Quando sono arrivato all'Inter sono diventato così, perché sono arrivato da due anni difficili al Manchester United mentalmente. Fisicamente ho sofferto perché non c'ero con la testa, devo ringraziare Conte perché mi ha reso un giocatore forte ma mentalmente mi ha fatto davvero crescere, a non mollare mai e di dare il massimo. Questo rimarrà con me fino alla fine".
OBIETTIVI - "Io vorrei prendermi il trofeo, non sono qui per me stesso ma per aiutare l'Inter a vincere lo scudetto. Dopo la corona".
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