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Lukaku: “Cosa ho detto a Lautaro, ringrazio Conte, cosa penso di Inzaghi e su Brozovic…”

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A pochi giorni dal debutto in campionato, Romelu Lukaku ha rilasciato un’intervista a DAZN in cui ha parlato di obiettivi personali e di squadra. Le sue parole raccolte da FcInter1908. RITORNO ALL’INTER – “La prima persona...
Andrea Agostinelli

A pochi giorni dal debutto in campionato, Romelu Lukaku ha rilasciato un'intervista a DAZN in cui ha parlato di obiettivi personali e di squadra. Le sue parole raccolte da FcInter1908.

RITORNO ALL'INTER - "La prima persona a cui ho detto che sarei tornato? Lautaro. Ci siamo parlati su Instagram, avevo cambiato numero. E poi su WhatsApp. E' stato uno dei primi con cui ho parlato, poi Dimarco, Bastoni e gli altri".


CHELSEA - "La stagione al Chelsea mi ha dato una motivazione in più per fare ancora meglio di prima. In un anno tutti hanno dimenticato cosa sono capace di fare in campo, è una sorta di rabbia che ho dentro di me. Tutti insieme speriamo di fare meglio dell'anno scorso e di portare qualcosa a casa. In che cosa hai sbagliato ad andare via? Tante cose. Prima quando sono andato via, ho voluto fare questa rivincita al Chelsea. Era la mia squadra da 11 anni, ho avuto l'opportunità di andare e di essere protagonista ma non è stato così. A marzo quando ho saputo che c'era l'opportunità di tornare qui, non ho detto nulla ma siamo riusciti a farmi ritornare, con la società abbiamo fatto un ottimo lavoro. Faccio riflessioni dopo alla fine stagione, ho pensato tanto, al Chelsea è stato difficile e non avevo dubbi, volevo tornare".

INZAGHI - "Mio fratello mi ha parlato bene di lui, anche l'anno scorso ho visto come ha lavorato e mi piace. L'Inter gioca diversamente rispetto a quando c'ero io. L'importante è inserirmi bene, capire il modulo dell'allenatore, ho avuto tanti contatti con i giocatori dell'Inter, per me è come se fossi al secondo anno e non me ne sia mai andato. I giocatori hanno più voglia di vincere, ogni partitella è vita o morte e questo mi piace. Questa squadra è ancora più unita di prima".

BROZOVIC -  "È diventato ancora più leader e più aperto nella comunicazione rispetto a prima, si lamenta tanto".

BARELLA - "È ancora più protagonista in campo, ha fatto più assist l'anno scorso, aver vinto anche Coppa Italia, Supercoppa e l'Europeo lo ha reso più forte"

LAUTARO - "Gli ho detto che deve fare di più (ride, ndr). Entrambi ci siamo detti che dobbiamo fare meglio di prima. Se vogliamo raggiungere gli obiettivi di squadra, dobbiamo tutti fare meglio perché le altre squadre sono diventate più forti. Ho visto subito che le sue qualità possono aiutare me e le mie qualità possono aiutare lui. Non siamo attaccanti egoisti, io so quando è il giorno di Lautaro e non il mio così lo aiuto e vinciamo e la portiamo a casa. Abbiamo voglia di vincere anche le partitelle, siamo sempre in squadre opposte ma sappiamo che anche insieme possiamo fare la differenza per la squadra in allenamento. Cambiare l'esultanza? Rimane quella, perché dobbiamo cambiare?".

CAPOCANNONIERE - "Non mi importa, vi dico solo che penso allo Scudetto. I gol arrivano ma siamo all'Inter, si gioca per lo Scudetto, non per premi individuali".

PRESSIONE - "La pressione c'è in allenamento. C'è sempre qualcuno che provoca sempre in allenamento, questa è la più grande pressione, il resto non importa. Io sono concentrato sul campo, non leggo giornali, mi impegno al massimo e alla fine deve vincere l'Inter, il resto non importa".

CONTE - "Quando sono arrivato all'Inter sono diventato così, perché sono arrivato da due anni difficili al Manchester United mentalmente. Fisicamente ho sofferto perché non c'ero con la testa, devo ringraziare Conte perché mi ha reso un giocatore forte ma mentalmente mi ha fatto davvero crescere, a non mollare mai e di dare il massimo. Questo rimarrà con me fino alla fine".

OBIETTIVI - "Io vorrei prendermi il trofeo, non sono qui per me stesso ma per aiutare l'Inter a vincere lo scudetto. Dopo la corona".