REGISTA - "Mancano sei nazionali, Pulgar ha ricoperto questo ruolo per tanti anni, non ci ho mai parlato ma lo conosco: penso che nella mia idea di calcio l'asse centrale deve essere formato da gente di personalità e qualità, con voglia di determinare. Valuterò tutti i ragazzi della rosa in attesa dei Nazionali e vedremo il da farsi”.
FIORENTINA - "Quando si riceve la chiamata da un club come la Fiorentina, è un orgoglio per qualsiasi calciatore o allenatore. Poteva essere un po' più veloce come cosa ma sono contento di questo epilogo”.
NICO GONZALEZ - "Intanto abbiamo Nico Gonzalez, un giocatore che ha vinto la Copa America, forte, di qualità e perfetto per il tridente. Penso che sia una freccia importante per questa squadra. Si impegna, corre, si sacrifica e fa gol di testa: penso che questo sia un grande acquisto”.
ROSA - “Quando una squadra ha a disposizione due vincitori della Copa America (Pezzella e Nico Gonzalez, ndr), un vincitore dell’Europeo (Castrovilli, ndr), un nazionale cileno (Pulgar, ndr) parliamo di una rosa importante. Ci sono già dei giocatori di ottimo livello: se si può migliorare, bisogna migliorare. E questo non riguarda solo l'aspetto tecnico ma anche quello delle motivazioni da mettere in campo. Servono ragazzi che sentano davvero il giglio che hanno sul petto ed abbiano il fuoco dentro".
MODULO - "Ho sempre difeso con una linea a 4, stando lontano dall'area di rigore e in particolare dagli ultimi 16 metri. I calciatori che ci sono in rosa sono di livello. Spero di far diventare questa difesa coraggiosa, senza paura di osare. Questo dipende dalla capacità del mister e dalla disponibilità dei ragazzi".
AMRABAT - "E' un giocatore forte, con determinate caratteristiche: in Serie A tutti devono saper fare tante cose e saper fare più ruoli è bello. Se un giocatore si mette a disposizione ed apre le sue vedute calcistiche può fare qualsiasi cosa, figuriamoci Amrabat con la forza e il dinamismo che ha. Poi ognuno ha le sue caratteristiche, Bonaventura e Castrovilli ne hanno altre, ma il mio problema è cercare di far rendere i calciatori al meglio".
COMMISSO - "L'ho sentito, è stato simpaticissimo: mi ha detto: "Tu sei italiano, siciliano e tedesco". E mi ha chiesto in ordine cosa volessi essere. Io gli ho detto che mi interessa solo diventare un allenatore importante per la Fiorentina e per Firenze. Poi mi può definire come vuole, l'importante è che il presidente possa dire di aver conosciuto una brava persona e un buon allenatore".
MANCATI RINNOVI - "Niente rinnovi per Borja, Caceres e Ribery? Su questi argomenti mi faccio da parte, c'è la società che deve parlare. La Fiorentina ha giovani di valore che anche lontano da Firenze si sono messi in mostra. Una squadra deve essere sempre un mix giusto di esperti e giovani, che abbiano grande voglie di dimostrare. Alcuni giovani in questi quattro giorni mi hanno colpito".
RIBERY - "Mi limito a dire che Ribery è un campione, è dimostrato dai trofei che ha vinto e dalla carriera che ha fatto. Però anche questo è stato un discorso che è stato trattato dopo il mio arrivo. Il calciatore per me è sempre stato straordinario".
PRANDELLI - "Ho avuto la fortuna di avere mister di valore, preparatissimi, che mi hanno dato tanto nel mio percorso. Alcuni sono stati fonte di ispirazione quando ho smesso di giocare. Tra questi c'è mister Prandelli, il primo allenatore a darmi fiducia a 20 anni a Verona, il primo a consegnarmi le chiavi del centrocampo: ho passato con lui due anni fantastici. Non l'ho ancora sentito, so che vive qua e quanto sia tifoso di questa squadra, so che mi potrà dare tanti consigli anche sui giocatori che lui ha già allenato".
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