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Gazzetta: “Così cambia il «ruolo» di Allegri nella Juve: il retroscena su Agnelli, gli ha detto…”

Guglielmo Cannavale

Dopo l’investitura di John Elkann e il suo addio ad Andrea Agnelli, Massimiliano Allegri è l’uomo al timone della Juventus, con più responsabilità. “Da quando è tornato l’estate scorsa ha questa responsabilità...

Dopo e , MassimilianoAllegri è l'uomo al timone della Juventus, con più responsabilità. "Da quando è tornato l'estate scorsa ha questa responsabilità diversa, da manager all'inglese come si leggeva. Agnelli gli aveva dato questo compito diverso, Cherubini non è mai stato un direttore sportivo, aveva un ruolo diverso con Paratici e lo stesso Paratici non è stato sostituito. A Cherubini è stata affidata anche l'area sportiva insieme ad Allegri. La differenza è che ora Allegri ce l'ha a livello emotivo questa responsabilità ma non a livello gestionale, la scelta dei giocatori l'ha sempre avuta", spiega Gianluca Di Marzio.

E La Gazzetta dello Sport fa un focus sulla figura di Allegri: "MassimilianoAllegri aveva parecchi pensieri anche prima del terremoto societario di ieri. Ora ne avrà molti di più. Rivoluzione, scossone, fine di un'era: chiamatele come volete, ma le dimissioni in blocco del Cda juventino segnano di fatto l'inizio di una nuova stagione anche per Max. La terza, dopo il primo ciclo trionfale (scudetti e Coppe Italia a raffica, due finali di Champions) e il ritorno sotto tono dal punto di vista del gioco e dei risultati. La terza stagione di Max sarà ancora più complessa e articolata, ma alla base avrà una parola chiave: responsabilità. Non che Allegri non avvertisse già il peso e l'importanza del proprio incarico, ovviamente. Era ed è "responsabile" delle prestazioni e del rendimento della squadra con più tifosi in Italia. Ma ieri, dopo il vertice di mercato con Cherubini e la cena con lo stesso d.s. a cui si sarebbe aggiunto Andrea Agnelli, quel termine ha assunto un'accezione diversa. L'ormai ex presidente bianconero, stando a quanto è trapelato, avrebbe di fatto affidato a Max il compito di tenere la barra a dritta, in questa tempesta perfetta. Sfumata la Champions 2022-23, è fondamentale per la Juve arrivare a giugno con la certezza di poterci riprovare nella prossima stagione, o quanto meno di partecipare alle coppe europee. Allegri vedrà dunque ampliarsi i propri compiti all'interno del club, perché il background juventino più completo sarà il suo, nella struttura società-squadra che si va disegnando. In altre parole: Max dovrà essere il collante tra giocatori e proprietà, agevolando il compito della dirigenza entrante.

Come lo farà? Difficile leggere nella sua mente, così a caldo. Ma di certo, anche dal punto di vista umano, il tecnico sente di dover qualcosa ad Agnelli, in termini di riconoscenza. L'amicizia personale e la stima di Andrea sono state la base per il ritorno a Torino dopo le parentesi Sarri e Pirlo. Non solo: Agnelli ha difeso pubblicamente l'allenatore dopo la figuraccia in Israele, evitando di scaricare su di lui le colpe per la sconfitta che ha di fatto estromesso la Juve dalla Champions prima ancora delle ultime due sfide con Benfica e Psg. Normale che Max ora voglia dimostrare di meritare la fiducia che gli è stata accordata, continuando nella risalita in campionato e mantenendo il gruppo unito, al netto delle eventuali sanzioni sportive sulle quali non può ovviamente avere alcun controllo. Allegri dovrà dunque mettere da parte dispiacere, delusione e amarezza per la perdita di un presidente a lui molto vicino, concentrandosi sul nuovo ruolo di "unificatore". Proprio lui che quest'anno, suo malgrado, ha diviso così tanto la tifoseria bianconera. Sette milioni netti a stagione più bonus fino al 30 giugno 2025: quel contratto così pesante - e di fatto blindato, a prova di esonero - ha creato forti mal di pancia a chi non considera Max l'uomo giusto per avviare il nuovo ciclo juventino. I più irriducibili "allegriani", invece, l'hanno difeso, ricordando le tante assenze che hanno penalizzato la Juve ed esultando per la rimonta in Serie A, se non sul Napoli almeno in termini di posizioni in classifica. L'impressione, però, è che adesso le fazioni anti-Max e pro-Max dovranno prendersi un po' di riposo: la Juve ha problemi più seri sui quali concentrarsi. E Allegri, piaccia o non piaccia, nell'immediato è l'unica soluzione possibile".

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