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Vlahovic: “PSG? Voglio vincere qualcosa di importante alla Juve e poi vedremo. Ho fatto 16 gol ma…”

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L'attaccante della Juve Dusan Vlahovic ha parlato in una lunga intervista a L'Equipe toccando diversi argomenti, tra presente e futuro.
Guglielmo Cannavale

L'attaccante della Juve Dusan Vlahovic ha parlato in una lunga intervista a L'Equipe toccando diversi argomenti, tra presente e futuro. Lo riporta Tmw.

OBIETTIVI - "Zona champions e Coppa Italia? Sarebbe bello riuscire a raggiungere entrambe le cose, ma non potremmo essere pienamente soddisfatti. Questa è la mentalità di questo club e l'esigenza della sua storia. Avevamo anche la possibilità di lottare per il titolo, a un certo punto non eravamo lontani. Ma essere in lotta a febbraio non significa niente, non conta. I rimpianti sono inevitabili, ma c'è ancora tanto da giocare".


LAZIO - "Le gare contro le sue squadre sono sempre faticose. Sono aggressivi e concedono poco. Si vede già lo stile Tudor alla Lazio. Sarà dura nonostante il vantaggio per 2-0".

MIGLIOR STAGIONE ALLA JUVE - "La scorsa stagione non mi sentivo bene fisicamente. Ho davvero sofferto. Quest'anno mi sento bene, è l'unica cosa che è cambiata. Per il resto faccio tutto uguale, lavoro duro, mi concentro sul recupero. Ho segnato 16 gol ma avrei potuto fare molto di più. Voglio diventare un giocatore che la gente ricorderà. Giocare per fare una carriera mediocre pur guadagnando soldi non mi interessa".

PALLONE D'ORO - "Un sogno? Ovviamente sì, ma prima ci sono tante cose che devono allinearsi. E' uno dei miei obiettivi. Il calcio si gioca per la gloria e per i trofei".

SERIE A - "Una cultura molto tattica, con squadra compatte e partite chiuse, questo insegna tante cose. Ho la possibilità di lavorare con Allegri, che è uno degli allenatori più forti degli ultimi 20 anni e che sa parlare ai giocatori. Mi aiuta molto. Quando sono arrivato alla Juventus ho trovato una realtà diversa da quella che mi aspettavo. Mi aspettavo il massimo, ma ho trovato anche di più. L'organizzazione nelle cose più banali, nella quotidianità... E' tutto incredibile. Quando entri nel centro sportivo senti subito l'energia, la voglia di vincere, il senso di famiglia".

LAVORO - "Tutto, sui punti forti e sui punti deboli. Per me la tecnica di base è la cosa più importante. Oggi vedo troppe scuole calcio che pensano solo al risultato e non è la direzione giusta. La tecnica, il dribbling, i passaggi, il rapporto con la palla sono cose che impari giocando. Se a 9-10 anni fai tattica trascuri la creatività e si perdono giocatori straordinari".

MERCATO - "Chelsea e PSG la scorsa estate? Ho sentito, ho letto i giornali, ma non sapevo niente e non mi interessava comunque. Pensavo soprattutto a prepararmi bene per fare una grande stagione".

FUTURO - "PSG? Ho ancora due anni di contratto e sono molto felice qui. Questa è la risposta, voglio vincere qualcosa di importante con la Juventus. Poi vedremo, nel parleremo più avanti".

IDOLI - "Cristiano Ronaldo ovviamente, lo seguivo allo United quando giocava ala sinistra. Amavo i suoi movimenti, il suo istinto killer, per me uno dei migliori della storia. Mi piaceva molto Ibrahimovic e Fernando Torres al Liverpool. E poi Benzema, un giocatore che adoro".

MODELLI- "Mbappé è fortissimo, in questo momento è il migliore al mondo. Ha 25 anni e ha vinto quasi tutto, ha segnato 40 gol in questa stagione, è immenso. E per restare in tema francese, parlo di Giroud. Le statistiche hanno sempre più importanza, ma non dicono tutta l'importanza di un giocatore. Al Mondiale 2018 la Francia ha vinto ma le statistiche dicono che Giroud ha fatto 0 gol. Ma se non ci fosse stato, la Francia non avrebbe vinto. E' stato insostituibile col lavoro sporco, i passaggi, il pressare le difese. E' stato fondamentale".

STATISTICHE - "Lo capisco. Non sono Neymar, Hazard o Messi, che quando li vedi dici "Wow". Le statistiche sarebbero per me un vantaggio, considerando i gol. Ma se gioca bene l'attaccante, gioca bene la squadra. Oggi la gente parla di calcio più fisico, ma non capisce che proprio perché ci sono giocatori molto più fisici la tecnica deve essere al top. C'è sempre meno tempo e meno spazio per fare le cose".

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