DIRIGENZA - "Non ho bisogno di una persona che parli di queste cose, io vorrei parlare di meno perché è sempre stato così, facevo un'intervista all'anno, non mi piace parlare così tanto. Le conferenze pre-partita sono inutili, facciamo pre-tattica, non ho bisogno di avere una figura comunicativa. Se tu mi dici: domani entra nel tuo staff una persona che parla e tu parli meno, sarei felice di abbracciarla in caso".
CESSIONI - "Abbiamo un esempio, una squadra che ha venduto quattro giocatori molto forti e poi alla fine dell'anno hanno vinto lo Scudetto. Non sto dicendo che accadrà ma che alle volte le squadre anche perdendo dei pezzi importanti possono ripartire più forte".
MERCATO - "Le decisioni le prendo io. Alla fine i giocatori li ho scelti io insieme al direttore, come tutte le altre squadre, Qui ci lasciano carta bianca pur sapendo che alle volte non sempre puoi prendere la prima opzione. Ero più contento qualche giorno fa quando non prendevo insulti sui social ma abbiamo un lavoro da fare e ho delle convinzioni tecniche".
ACQUISTI - "Ieri ho fatto un discorso alla squadra, so che è un momento delicato in cui qualcuno può essere distratto ma andiamo a Cagliari e pensiamo al Cagliari. Se io parlo per due ore di mercato in conferenza non farei quello che ho detto a loro. Dire qui cosa manca non sarebbe giusto, ne parlo con la società".
DOVBYK - "Le sue caratteristiche non sono così distanti da Lukaku, c'è una carriera diversa ma come caratteristiche sono simili. Non abbiamo preso un falso nove ma un finalizzatore che attacca benissimo lo spazio, forte e decisivo in area di rigore. Le consegne bene o male sono quelle, stiamo cercando di fargli capire cosa vogliamo e non voglio dargli toppe indicazioni. Mi sono accorto che davo troppe consegne ai nuovi acquisti.
LE FEE - "I primi dieci giorni voleva fare qualcosa di giusto per la squadra e si dimenticava il pallone, lo abbiamo lasciato libero e abbiamo visto un altro giocatore".
INSULTI SOCIAL PER DYBALA - "Non è piacevole, gli do poco peso anche se poi socialmente ne hanno tanto. Intendo nella vita quotidiana anche se nel quotidiano se incontri uno che vuole vendere un giocatore o che ha perso una partita non gli auguri un tumore o che gli muoia la famiglia. Adesso sorrido, per dieci minuti o mezz'ora danno fastidio. Cento messaggi così sono brutti poi se fai il calcolo su quanti romanisti ci sono allora questi cento sono pochi. Poi se apri la foto alle volte sono subumani che non sono degni di troppo interesse, altre volte 14enni. Sapevo che venendo qui avrei potuto incrinare quello che era stato da calciatore".
DYBALA CONVOCATO - "Non ci sono indisponibili. Dybala? Tanti giocatori hanno situazioni aperte di mercato, ma non ci sono problemi, Paulo sta con noi, viene con noi, è convocato".
EVENTUALE ADDIO DYBALA - "Non mi potete chiedere di fare il tifoso, lo sono e sarò sempre, ma io sono l'allenatore. Tratto con delicatezza argomenti vitali per i tifosi. Se parli con mia madre della cessione di un giocatore dice "ok, va bene", se ne parli con un tifoso è diverso e lo sappiamo. Solo uno più di me può sapere cosa significa essere così legati a un popolo. Da allenatore posso cercare di non parlarne quando sono voci, rumors, negoziazioni, chiacchiere. Non sono stato presente e parte in causa di queste discussioni e domani ho una partita importanti. Non devo entrarne nel merito, domani Paulo spiegherà quanto successo (poi si è corretto, dicendo "un domani", ndr). Lui rimane forte, molto forte a livello tecnico. Lui nel progetto? Io l'ho detto alla società e a lui ciò che dovevo dire. Sono sempre presente coi miei giocatori, ho parlato spesso con chi voleva partire, con chi aveva dubbi, ho un bel rapporto e dico tutto in faccia, il rapporto umano funziona. Poi non posso andare oltre, ciò che dovevo dire l'ho detto a chi dovevo, anche alla società. Nessuno alla Roma è più importante della Roma, niente e nessuno. Non ho nessun interesse secondo o obbligo, io voglio solo fare una squadra forte, che salva l'allenatore insieme ai risultati buoni. Il resto si mette a posto. Giocatori forti e risultati buoni, io questo voglio. Io sono qui per fare una grande carriera da allenatore e far fare una grande stagione alla Roma. Voglio far sì che quando lascerò, la Roma sarà più forte e più in alto in classifica".
TRATTATIVA DYBALA - "Neanche un dirigente può parlare di queste cose, sono qualcosa in più di voci. Poi ne parleranno tutti, io, società, giocatore. In questa fase, non si sa che forma abbia, anche un dirigente farebbe fatica. Anche Paulo farebbe fatica, non è ancora compiuta come cosa. Poi alla fine se si concretizzerà o no, tutti sapremo parlarne".
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