DOVBYK - "La squadra senza centravanti può essere una soluzione? Sicuramente non mi faccio scrupoli: cerco sempre la soluzione migliore. Questa volta è capitato perché Dovbyk era costipato, non riusciva a reggere, e quindi ho deciso di schierare tutti i giocatori abili nell’uno contro uno, quelli che sanno trattare la palla in velocità. L’ho detto chiaramente: è importante rompere la linea difensiva. Non possiamo limitarci a giocare davanti ai difensori senza mai inserirci. E invece lo hanno fatto molto bene. Per cui, perché no?".
PAREDES - "Per me i campioni sono campioni, dipende se vorrà stare. È a scadenza, dipenderà dal nuovo allenatore, io da allenatore lo terrei. Ti immagini se sarò io l’allenatore? (ride, ndr)".
SAUD - "Lui ha una velocità incredibile, quindi lo sprono a spingere. Contro Dorgu ho detto: metto due giocatori veloci, così non sarà tanto tranquillo nell’attaccarci. Avrebbe dovuto stare attento anche alle nostre ripartenze. Infatti, c’è stato un momento in cui è stato molto bravo, e siamo riusciti a servirlo. Dobbiamo imparare a conoscerlo meglio, perché è molto timido. Anche in allenamento tende a fare le cose semplici, spesso passa la palla indietro. Io, invece, so che lui può dare il passaggio e poi lanciarsi nello spazio. E lì diventa davvero difficile da fermare".
FRIEDKIN - "Ho sentito che parlavate del presidente. Io non voglio difendere nessuno perché non sono l'uomo indicato. Però ho chiesto al mio addetto stampa quali sono i presidenti americani in Serie A e sono tanti. Io non l'ho mai sentito parlare. Per cui è un loro modo di agire. Mettono delle persone, si fidano di queste persone, poi se le cose vanno male ci rimettono loro i soldi. Io mi auguro che adesso abbiano scelto le persone giuste perché siamo tutti sempre sul chi vive, cerchiamo di fare le nostre cose come meglio crediamo. E loro sono fatti così. Io non ho sentito nessuno dei presidenti americani perché evidentemente loro gestiscono, vogliono gestire la cosa in questa maniera e parlano proprio il minimo indispensabile, parlano con gli operatori della loro squadra e con i dipendenti della loro squadra e sperano che tutto vada al loro posto".
TRIDENTE - "Nel calcio ormai non c'è più un sistema fisso. Quando dico che scelgo la formazione la sera prima è perché faccio un resoconto sulla squadra di come si sono allenati e le cose che più mi convincono per battere la squadra avversaria non curandomi del nome, facendo così posso sbagliarmi di poco, perché con 5 cambi puoi sempre rivedere tutto. Ormai i giocatori sono diventati delle spugne meravigliose, sono molto bravi ad adeguarsi alle richieste del mister".
HUMMELS - "È un giocatore che non è ancora al 100%, riesce a sopperire leggendo in anticipo le giocate degli avversari. È stato un grandissimo acquisto, è un grandissimo professionista, non si è mai lamentato per non aver giocato ed è un grandissimo esempio per tutti i suoi compagni".
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