MILAN - "Futuro? Ho firmato per cinque anni, vuol dire che voglio stare qui. Il progetto è molto importante, ci sono molti giovani e la cosa più importante è che qui posso crescere ancora per arrivare al mio obiettivo: vincere molto".
OBIETTIVI - "Dobbiamo vincere un trofeo. Dobbiamo allenarci e capire quello che vuole il mister per fare una stagione da grande squadra. Da quello che ho visto col Real, abbiamo una squadra molto forte. Il sogno dello scudetto l’ho realizzato, ora manca la Champions, il trofeo che tutti i calciatori vogliono vincere. In Italia comunque è difficile vincere perché ci sono tante squadre forti e in 38 partite non puoi mai perdere punti. Le coppe europee, nell’ultimo anno, hanno dimostrato che la A è un campionato forte".
NUMERO 10 - "Sono orgoglioso di avere il 10 ma sarà ancora più bello giocare con la 10 a San Siro. Mi piaceva tanto, come mi piace il 7… ma il 7 è di Yacine. Non sapevo se Brahim sarebbe andato via e Brahim è un mio amico. Quando ho sentito che doveva tornare a Madrid, ho chiesto il 10 alla società".
PULISIC - "Una qualità? L’uno contro uno. Christian è un giocatore forte, può fare la differenza a destra e a sinistra. Può giocare qualche partita al posto mio...".
LOFTUS-CHEEK - "È potente, porta palla, è il giocatore che spingerà la squadra da dietro in avanti. In A non c’è un giocatore come lui".
REIJNDERS - "La bravura sulle palle inattive. Tijjani calcia bene, è forte nel passaggio. Il mediano per noi è importante per palleggiare".
20 GOL - "Sì, fare 20 gol è un obiettivo, anche se non me lo metto in testa. Se faccio le cose bene, arriverà perché lo scorso anno ci sono andato vicino e la squadra può aiutarmi ad arrivare a quella cifra".
LEADER - "Sì, mi sento sempre più leader, grazie alla fiducia dei compagni. Io non sono una persona che parla tanto ma sto cercando di farlo di più, di essere una voce, anche se penso che ci siano giocatori più bravi a parlare per la squadra. Quando sono arrivato, alcuni compagni mi hanno preso per mano, ora lo sto facendo io con i nuovi".
MALDINI - "È stata una sorpresa. Io sono venuto al Milan anche perché Maldini mi ha chiamato. È stato molto importante per me, mi ha aiutato dentro e fuori dal campo, ma la società ha deciso così. Forse ci vedremo in futuro".
TONALI - "Non mi aspettavo l’addio ma il club ha deciso così. Non è stato facile perché Sandro è milanista, ci ha aiutato a vincere lo scudetto. Ha fatto il suo percorso al Milan, ora gli auguro il meglio".
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