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Conte: “Voci di mercato ma ho fatto questa scelta di vita. Futuro, un giorno mi piacerebbe…”

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Ospite del Festival dello Sport organizzato da La Gazzetta dello Sport, Antonio Conte è tornato sul suo possibile passaggio al Napoli
Andrea Agostinelli

Ospite del Festival dello Sport organizzato da La Gazzetta dello Sport, Antonio Conte è tornato sul suo possibile passaggio al Napoli confermando però la volontà di restare fermo almeno per il momento, Le sue parole riprese da gianlucadimarzio.com.

NAPOLI - "Sinceramente l'anno scorso, quando decisi di chiudere l'esperienza al Tottenham, mi ero ripromesso di dare più tempo alla famiglia e a me stesso, godendomi più tempo libero. Continuo a studiare, perché quando alleni rifletti partita per partita, ma è importante anche captare nuove situazioni. Mi sto godendo la famiglia, sto studiando ma è uno studio piacevole. Sono uscite voci di mercato, ma ho bisogno di dedicare tempo a me e mia figlia, che è una donnina. A Londra sono andato da solo, questa è una scelta di vita e per adesso mi sento di proseguire questo percorso e un domani ricominciare, pronto a dare battaglia. E sarà molto dura per gli altri".


FUTURO - "Un giorno mi piacerebbe allenare una squadra che ha vinto da poco... Perché per esempio ho preso il Chelsea reduce da un settimo posto, la Juve dopo il settimo

PRESSIONE - "All'Inter ho richiesto l'assunzione di uno psicologo, anche se risulta difficile trasmettere questo messaggio ai calciatori... ci andavamo io e lo staff. Detto ciò, ho bisogno della pressione, perché quando vinci te la godi ancora di più".

VITTORIA - "Quando sento dire che la storia non conta, per me è una grande bugia. Quando entri nella sede, nel centro sportivo, e ti giri e guardi... essere contornato da trofei, da coppe, comunque ti porta a dire 'questi ce l'hanno fatta, sono qui per cercare di ripetere quello che è stato fatto in passato'. Quando c'è la storia, anche se c'è della polvere sopra, la mentalità vincente la trovi e il percorso si fa meno complicato. Quando mi chiedono 'Mister, ma come si fa ad avere una mentalità vincente?, rispondo 'Vinciamo!'. Quando si vince si capisce cosa porta la vittoria, l'essere celebrati e scrivere la storia; poi hai voglia di ripeterti e fatichi ad accettare la sconfitta".

EVOLUZIONE - "Penso che il calcio sia in continua evoluzione, è uno studio. Non mi vergogno a dire che a casa mi metto col subbuteo e davanti i video di squadre che mi interessano, per riproporre delle situazioni, farle mie e andare avanti. Se rimani fermo, gli altri ti superano. Per un allenatore è fondamentale essere credibili, e non solo coi calciatori, ma con 70-80 persone fra medici, fisioterapisti... Loro devono avere l'impressione di aver di fronte una persona che qualcosa ne capisce".

DANNI - "Odio sentire che noi allenatori dobbiamo fare meno danni possibili. Se il pensiero è quello, non dovresti intraprendere questo mestiere. C'è un cambio generazionale, i social hanno influito perché tendono a non creare situazioni in cui si possa sviluppare amicizia o parlare di problemi personali".

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