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Cairo: “Adams ha fatto più gol di Scamacca in Premier! Zapata, Coco e su Ilic allo Zenit…”

Alessandro Cosattini
C'è anche il presidente Urbano Cairo accanto al nuovo allenatore del Torino Paolo Vanoli in sala stampa: ecco le parole del numero uno granata, sul mercato e non solo.

C'è anche il presidente Urbano Cairo accanto al nuovo allenatore del Torino Paolo Vanoli in sala stampa. Ecco le parole del numero uno granata, sul mercato e non soltanto: "È molto che non ci vediamo in conferenza, l’ultima volta fu quando presentammo mister Juric, 3 anni fa. Poi da allora incontri fugaci dopo le partite, molto veloci. Oggi sono qui perché ci tengo molto a presentare il nuovo mister Vanoli e poi se avete domande, sono ben lieto di rispondere a ciò che vi interessa sapere. Faccio un ringraziamento a Juric, ci tengo: tre anni importanti, abbiamo ripreso un certo tipo di cammino, con due decimi posti e un nono dopo due anni difficili della pandemia. Lo ringrazio, ha fatto tre anni molto buoni con noi, abbiamo sviluppato talenti, è stato un mister molto schietto e franco, sono contento anche abbia detto ciò che pensava e gli faccio un ‘in bocca al lupo’ per il futuro”.

VANOLI - “Ora veniamo a Vanoli, me ne parlava molto Vagnati, che lo aveva visto allenare a Venezia, dopo l’esperienza allo Spartak Mosca. Prese il Venezia penultimo in classifica, lo portò ai playoff e poi l’anno scorso alla promozione. La sua storia mi ha molto colpito, in particolare quando è arrivato a Venezia. Con interventi piuttosto decisi ha ribaltato la situazione e poi li ha portati in Serie A. È una persona molto determinata e ambiziosa, ha rinunciato a un incarico importante e con minori responsabilità come quello di seguire Conte al Tottenham. Ha lavorato anche con Sacchi e Ventura, poi è diventato primo allenatore, questa sua voglia e ambizione mi ha molto colpito. Allena con una carica incredibile, come avete visto”.

SCELTA VANOLI - “Non conoscevo Vanoli, avevo visto sporadicamente il Venezia. Me ne ha parlato molto Vagnati, mi ha raccontato del suo calcio divertente, propositivo, con attenzione alla fase difensiva anche. Con Conte faceva in particolare questo, quindi ha una attenzione notevole a questo aspetto del gioco. Quando l’ho incontrato poi, mi ha raccontato la sua carriera e ho visto una voglia di fare e affermarsi. L'esempio di Conte mi ha ricordato la mia storia, quando io facevo da assistente a Berlusconi da ragazzino per esempio, ho visto delle analogie con me. Mi è molto piaciuto. Ho visto voglia di fare, è in una fase di decollo e questi aspetti mi sono piaciuti".

ZAPATA CAPITANO - “Mi piace sicuramente, conosciamo tutti le sue qualità eccelse, ha fatto una carriera importante e l’anno scorso ha fatto una stagione di altissimo livello per i gol fatti e per la partecipazione al gioco, ai momenti. Faceva la corsa indietro, l’intervento a togliere il pallone, la sua grande generosità. Quando l’ho conosciuto e quando poi ci ho parlato ho visto un ragazzo di cuore, generoso, si dà per gli altri. Questo è un fatto positivo. Lui anche fisicamente è una presenza potente, non si può non notare. Condivido la scelta del mister. Mi fa molto piacere questo, benissimo che sia Duvan il capitano. L'ho sempre stimato moltissimo davvero, ha fatto benissimo in Italia e ha dimostrato una generosità rara, in campo e fuori. Per fisicità, Duvan è quasi iconico mi viene da dire. Siamo molto felici che sia contento di essere il nostro capitano".


INVESTIMENTI SBAGLIATI - Per quanto mi riguarda, nelle mie attività ho sempre dimostrato di avere ambizioni, anche facendo cose inaspettate e a volte quasi impossibili. L'ambizione è sempre stata il motore della mia vita. Dopodichè, nel calcio bisogna fare i conti anche con le risorse. Non è un caso che da quando ci sono i diritti televisivi, cioè dal 1993, hanno vinto quasi sempre le stesse squadre. A parte forse l'eccezione della Roma, della Lazio, e poi del Napoli. A parte queste tre, hanno vinto sempre le stesse tre, Inter, Milan e Juventus. Questo qualcosa dice. Noi, dal 2012 quando siamo tornati in A, abbiamo avuto un primo campionato in cui ci salvammo abbastanza tranquillamente, l'anno dopo non era minimamente un'aspettativa ma riuscimmo ad arrivare al settimo posto, che diventò piazzamento europeo grazie al dissesto del Parma. L'anno successivo arrivammo noni facendo un buon percorso in Europa League e così via fino al 2018/2019 in cui siamo arrivati settimi andando ai preliminari di Europa League, dove incontrammo la peggior squadra possibile per quel momento, il Wolverhampton. Dal ritorno in A al 2018/2019, siamo andati sempre in ascesa. Poi abbiamo fatto investimenti che non ci hanno dato i risultati che avremmo voluto ed è arrivata contemporaneamente la pandemia, un disastro per tutti i bilanci della società in generale, e del calcio in particolare, avendo gli stadi chiusi e gli sponsor che se ne andavano. Reduci da un percorso buono, eravamo pronti a fare uno step successivo, ma poi sono arrivate la pandemia e degli investimenti sbagliati, 25 milioni per Verdi e 15 per Zaza, senza voler dare la responsabilità a loro. Per voler fare qualcosa in più, abbiamo fatto una cosa che ci ha penalizzati anche a causa della pandemia. Si sono sommate due situazioni negative, gli investimenti eccessivi e la pandemia. Questo lo abbiamo dovuto digerire e recuperare, anche dal punto di vista economico. Abbiamo fatto meno di quello che avremmo voluto perchè c'era una situazione economica molto deficitaria. Oggi non siamo ancora a posto, tant'è che abbiamo fatto sei bilanci in perdita. Non credo che sia una colpa il fatto di non aver 50 milioni da mettere ogni anno nel Torino. Non credo sia una cosa che qualcuno mi può addebitare. Nel calcio va trovato un percorso sostenibile, che vuol dire magari il fatto che il vivaio ti dà giocatori che diventano da Serie A, lo scouting in giro per l'Europa ti permette di trovare talenti a cifre abbordabili. Quello che dico è che sicuramente l'aspettativa è più alta: è giusto così, il tifoso la deve avere. Lo vediamo in tutte le piazze. Ma devo dire che negli ultimi dodici anni otto volte siamo stati nella parte sinistra della classifica, che magari non conta nulla, ma qualcosa vuole dire; e negli ultimi due anni abbiamo lottato per un posto in Europa, perdendo l'opportunità, nell'ultimo caso, a campionato finito. Se la Fiorentina avesse vinto, ci saremmo andati, in Conference League. E l'anno prima, avessimo vinto con l'Inter all'ultima, saremmo andati in Europa. Insomma: si può fare certamente di meglio, ma da parte nostra forse l'errore più grande è stato quello di voler fare qualcosa in più rispetto a quello che potevamo permetterci".

MERCATO - “Ci servono ancora uno o due difensori al centro della difesa e un quinto a sinistra che è importante aggiungere a questa rosa. A centrocampo siamo coperti, abbiamo un reparto molto ricco, non credo ci saranno interventi se non uscirà nessuno".

ADAMS - "Adams è un giocatore importante, ha fatto cose eccellenti in Inghilterra, far gol in Premier non è mai banale. Scamacca l’anno scorso ha fatto 12 gol, al West Ham ne aveva fatti forse 3… Adams ne ha fatti molto di più di lui in Premier per dire, era arrivato a 9. Un giocatore con qualità tecniche e fisiche veramente importanti, da giocatore di Premier, di calcio inglese”.

OBIETTIVO - "Meglio non fare proclami, dichiarazioni o altro. Inizia un nuovo ciclo, un progetto nuovo, con un nuovo mister, la squadra la stiamo cambiando. Oggi è importante lavorare e va fatto con grande dedizione, con impegno, poi vedremo. Facciamo step dopo step, oggi penso sia meglio fare un passo per volta. Completiamo prima la squadra e facciamo lavorare il mister, poi arriveremo a un certo punto magari anche dichiarandoci. Per ora stiamo concentrati su cosa dobbiamo fare e facciamo anche velocemente magari".

NUOVI - Cairo a Sky ha poi aggiunto: “Di Coco me ne hanno parlato tutti molto bene per quanto fatto al Las Palmas, lo abbiamo iniziato a vedere anche noi. Adams è qualitativo, fisico, è un giocatore da Premier, abbiamo alte aspettative. Paleari farà il secondo portiere, poi ci mancano uno o due difensori centrali e l’esterno mancino, questa è l’idea. Centrocampo? Se parte qualcuno può arrivare qualcuno, vogliamo fare le cose fatte bene, per avere ricambi competitivi, la concorrenza stimola. Vogliamo una squadra ricca di titolari”.

ILIC - “Lui è un grande giocatore, un talento, quando lo vedo giocare… è un piacere vederlo. C’è l’interesse dello Zenit, ma non solo. Noi pensiamo a lui come un nostro giocatore. Ha molti estimatori in giro per l’Europa, ma vediamo. Se rimane, io sono molto contento”.

BUONGIORNO - "Lui ha rinnovato con noi lo scorso luglio, quando era a meno di due anni dalla scadenza. Avesse aspettato, poi diventava una cosa difficile da gestire. Gli feci i complimenti, glielo dissi anche, poteva non farlo lui. Lui mi ha detto che ci teneva al Torino e mi ha detto che in caso di opportunità l'avrebbe valutata, io me ne sono ricordato di questo. È anche giusto che vada a fare questa esperienza. Giusto per lui, si era sempre comportato bene. Un domani, giusto pensare che i forti possano restare al Torino. Ma anche l'Inter che ha vinto lo scudetto vende giocatori oggi, è un calcio così. Anche l'Inter li vende, vedete con Lukaku, poi ha venduto Hakimi, capita a tutti ecco. Il calcio è cambiato, le bandiere sono veramente molte meno. Quali sono oggi? Ne vedo pochi ultimamente".