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Bastoni: “Inter a vita, sento di poterlo dire! Inzaghi, Lautaro e il giocatore che mi ha sorpreso”

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Alessandro Bastoni ha rilasciato un'intervista a Sky Sport in cui ha parlato anche del suo futuro dell'Inter. Le sue parole.
Andrea Agostinelli

Alessandro Bastoni ha rilasciato un'intervista a SkySport in cui ha parlato anche del suo futuro dell'Inter. Le sue parole riprese da FcInter1908.

FUTURO - "Dire che resto a vita all'Inter? Personalmente me la sento, specialmente dopo la festa e la manifestazione d'affetto da parte di tutti. Poi è chiaro che quando le cose vanno bene è facile festeggiare ed essere felici. Ma purtroppo sono passato anche da delusioni importanti: lo Scudetto perso nel 2022, la sconfitta nella finale di Champions League e anche lì abbiamo ricevuto l'affetto dei nostri tifosi e posso dire che mi sento di ripagare questo affetto".


SCUDETTO - "La festa Scudetto è stata un'emozione grandissima, avevo fatto la parata con la Nazionale all'Europeo e ci erano servite quattro ore per farla tutta, con l'Inter abbiamo impiegato almeno il doppio per l'affetto che ci ha dato il popolo nerazzurro. Difficilmente ci dimenticheremo questo affetto del popolo nerazzurro. Tutta l'annata, la forza del gruppo, ci hanno portato a pensare che poteva essere la volta buona. Dopo tante occasioni sprecate c'era voglia di festeggiare, di rimediare agli errori fatti in passato e questo viene da un collettivo, dall'unione di squadra che c'è stata tutto l'anno".

INZAGHI - "Vetrina del calcio moderno? Fa piacere esserlo, è un'evoluzione che è arrivata con Inzaghi perché prima era un 3-5-2 classico e difficilmente restiamo così con questo modulo. A me piace allargarmi e abbiamo un'intesa per la quale sappiamo ognuno cosa farà il compagno. La personalità, la non paura nelle giocate, il compitino non ti fanno essere un game changer come Curry, mio modello da sempre, anche se fa un altro sport. Lui ha lasciato il segno ed è quello che vorrei fare io. Il rapporto con Inzaghi si è visto anche sul pullman. Ci ha trasmesso tranquillità e serenità per entrare in campo e giocare a calcio, che poi è quello che dobbiamo fare. Di questo si tratta, ha spiegato ancora".

LAUTARO - "Ha ereditato una grande responsabilità perché fino all'anno scorso avevamo Samir (Handanovic, ndr) che aveva una grande personalità all'interno dello spogliatoio. Lui interpreta questa responsabilità in maniera diversa, chiaramente per l'età, chiede consigli a noi anziani del gruppo, tra virgolette, e mi fa piacere perché responsabilizza tutti e questo mi piace molto".

THURAM - "Mi ha sorpreso, non pensavo poetesse avere un approccio così forte nel nostro calcio. Lo avevo incrociato quando giocava nel Borussia Moenchengladbach e non mi aveva impressionato così tanto, giocarci insieme ti fa capire quanto è intelligente nei movimenti e quanto gioca per la squadra".

RIPETERSI - "Nel calcio la cosa più difficile è ripetersi, ora tutti ci aspetteranno al varco. Ma abbiamo ancora voglia di vincere, siamo giovani e proveremo a farlo di nuovo".

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