L’addio ufficiale di Dries Mertens e non solo. Il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis ha parlato così a Radio Kiss Kiss Napoli, toccando diversi argomenti come ripreso da Tuttonapoli: “Il Calcio Napoli è un’idea...
L'addio ufficiale di Dries Mertens e non solo. Il presidente del Napoli AurelioDeLaurentiis ha parlato così a Radio Kiss Kiss Napoli, toccando diversi argomenti come ripreso da Tuttonapoli: "Il Calcio Napoli è un'idea meravigliosa, non ha bisogno di essere sistemato. E' vivo, vegeto, non è accaduto nulla in itinere. Forse sono stato mal interpretato. A un certo punto ho fatto una dichiarazione in cui ho parlato della 'vil moneta': la maglia azzurra deve essere considerata dal tifoso la propria pelle, basata sulla propria identità. Chi viene a giocare nel Napoli deve identificarsi con questa pelle, con questa maglia. Quando a un certo punto vedi che scompaiano e parlano solo di aumento di stipendio, quando già sono dei privilegiati, e magari poi vanno a finire in campionati misconosciuti (il chiaro riferimento è a Ospina, ndr) solo per 'vil moneta' ci rimani male".
KIM - "Mi piace l'idea di avere un coreano. A parte che è un coreano sui generis perché è alto 191 centimetri. Poi mi interessa sposare la condizione coreana con quella napoletana, del Sud. Sono due mondi che possono compensarsi tra di loro. Uno molto tecnologico, ma sempre molto su vista, e l'altro molto verace, fatto di grandi suggestioni, di grandi filosofie, di grande contaminazione culturale. Quando arriva? Mi auguravo che arrivasse ieri, ma quando negozi e ci sono di mezzo determinati avvocati e procuratori i contratti sono complessi, perché ti chiedono la luna. E tu rimani perplesso. Cioè, io dovrei pagargli le tasse anche in Corea? Quello è stato in Turchia, quindi residente in Turchia, probabilmente deve seguire la tassazione fiscale turca credo. Il povero Giuntoli tra un po' diventerà assistente di Tremonti (ride, ndr)".
MERTENS - "Purtroppo a volte dobbiamo andare contro il desiderio del tifoso. Quando il tifoso mi dice 'Perché non tieni Mertens?', io posso rispondere solo una cosa. Mertens si è proposto per un altro anno, perché sa di avere 35 anni e poi deve ritirarsi. Se anche lui ne fa una questione solo di vil denaro allora io poi devo rifiutare. Se io dovessi pagare una cifra sproporzionata a Mertens, mancherebbe nel budget previsionale del prossimo campionato quanto serve per prendere dei calciatori più giovani. Lo salutiamo? Sì, io gli ho offerto 4 milioni lordi e lui ha rifiutato. Allora io l'ho ringraziato, a lui, al figlio Ciro, alla moglie, per tutto quello ci ha trasferito in questi anni con tutti gli straordinari gol realizzati. Ma noi non possiamo andare contro la nostra capacità, devo comprare dei calciatori giovani che rappresentino il Napoli per le prossime stagioni. Quando noi abbiamo cambiato tutti i giocatori, prendendo i giovani Mertens e Koulibaly, tra gli altri, il tifoso era dubbioso. Anche all'arrivo di Cavani il tifoso storceva il naso. Ma com'è che siamo così bravi e tutti diventano campioni straordinari? Sarà l'aria di Napoli".
SIMEONE - "Mi piace molto. Bisogna vedere che cosa ne pensa Spalletti perché è un bravissimo attaccante, forse si completa meno di Petagna con Osimhen perché forse è più simile a Victor. Noi non dobbiamo giocare col 4-4-2 con due punte. I calciatori non devono offendersi se a un certo punto vengono sostituiti. Una partita dura 90', se abbiamo portato sul tavolo i cinque cambi è perché questi cinque cambi devono essere utilizzabili nel modo più corretto. Se uno viene sostituito nel secondo tempo non deve sentirsi menomato. E' l'allenatore che deve sapere come armonizzare, gestire e ottimizzare tutti i calciatori contro quella specifica squadra".