ERIKSEN - "Eriksen ha avuto problemi di ambientamento per capire anche il calcio italiano. Comunque è un calcio difficile. Molto tattico. Adesso c'è un'intensità superiore rispetto agli anni precedenti. Adesso ha iniziato a capire, ad entrare dentro determinate situazioni. Abbiamo provato ad inserirlo in tutti i modi, anche cambiando sistema per coinvolgerlo di più. Ha fatto un passo in avanti verso di noi. Parla in italiano ora ed è importante anche perché capisce quando parlo con i compagni. Ha fatto una partita attenta in fase difensiva. Ha sicuramente una gamba più rabbiosa e adesso è un'arma in più. È un'opzione per me e sono più sereno a puntare su di lui.
PERISIC - "Come per Christian anche per Perisic il tempo è stato galantuomo. Anche con lui abbiamo lavorato. Lui è un esterno offensivo nel 442 o nel 4231. Adesso riesce a fare le due fasi in maniera giusta. Può crescere ancora tanto. Ha potenzialità che non conosce. Ha destro, sinistro. Lui si è messo in discussione, per certe cose ha fatto di necessità virtù. Quando c'è materiale qualitativo, fisico e umano è più facile per un allenatore. Sta maturando molto ed è importante perché ampliamo il ventaglio di soluzioni prima più limitate".
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