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Conte: “Ecco la verità sul mio futuro all’Inter! Hakimi? Rigorista solo se muoiono tutti gli altri”

Fabrizio Romano

Antonio Conte, allenatore dell’Inter, sorride dopo la vittoria sul Verona e chiarisce la sua posizione sul futuro in nerazzurro dopo le parole di ieri che hanno fatto discutere… con una battuta su Hakimi. [adv] FUTURO –...

Antonio Conte, allenatore dell'Inter, sorride dopo la vittoria sul Verona e chiarisce la sua posizione sul futuro in nerazzurro dopo le parole di ieri che hanno fatto discutere... con una battuta su Hakimi.

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FUTURO - "Non ho detto che parlerò senza limiti. Sono stato molto chiaro: ho detto pensiamo solo allo scudetto, poi dopo lo scudetto mi chiederete cosa penso dell'anno prossimo e della Champions League. Tutto è nato a Spezia dopo che mi ero espresso sulla Super Lega dicendo anche cose importanti, mi hanno chiesto avendo un solo anno di contratto se si potesse costruire un lungo ciclo all'Inter. Ho detto: guardo al presente perché è importante, dopo ci vorrà un po' di chiarezza e basta".

DIRIGENTI - "I dirigenti risponderebbero come me. Tante volte far passare Conte per un guerrafondaio capisco che faccia comodo, oggi in prima pagina su tutti i giornali si parlava della mia tensione nonostante abbia fatto una conferenza da 0-0. Mai come quest'anno sto solo zitto e penso a lavorare".

HAKIMI E I RIGORI - "Le punizioni sa tirarle, ha capacità importanti. Ma quando si ferma a tirare i rigori... meglio che non li calci. Prima di far tirare un rigore ad Hakimi devono morire tutti, è peggio di me quando giocavo (ride, ndr). Ha enormi margini di crescita, a volte non vede la giocata subito ma ha un gran potenziale. Sta migliorando e sono molto contento".


COSA SUCCEDE AGIUGNO - "Partire sempre da zero e poi dover ricominciare è stancante e faticoso per uno come me. Per me il lavoro sul campo e anche sulla testa è tanto. Io spero in ogni modo di poter continuare per tanto tempo il mio lavoro così non ricomincio da zero. Sarei felice di poter rimanere all'Inter per finire o continuare il mio lavoro, ma c'è bisogno a bocce ferme anche con i dirigenti di capire cosa si può fare in maniera molto serena".