IL RUOLO DELLA SOCIETÀ - "Marotta e la società ritengono invece di aver portato a termine nel modo migliore il lavoro diplomatico, avendo favorito il ritorno Icardi in gruppo. La società inoltre ha sempre rispettato il ruolo dell’allenatore, lasciando a lui la piena libertà delle scelte tecniche".
LE DUE VERSIONI - Il Corriere della Sera entra più nel dettaglio, analizzando tutte le versioni: "C’è chi dice che il tecnico con la sua domanda in sala video abbia voluto stanare Icardi, contravvenendo agli accordi presi dal mediatore Nicoletti con Marotta e Zhang e che non prevedevano scuse. La versione opposta è un’altra: Spalletti in fondo, quando ha chiesto a Icardi se aveva qualcosa da dire, ha fornito un assist che il bomber con il suo rifiuto ha sciupato. L’entourage di Icardi non lega la non convocazione alle mancate scuse dell’argentino, ma non si aspettava di dover fare questo passaggio. Se anche le scuse fossero arrivate, Spalletti difficilmente avrebbe chiamato l’argentino dopo 40 giorni senza allenamenti. Può darsi però che già mercoledì per la trasferta con il Genoa l'argentino figuri in lista".
LA REAZIONE - Icardi non l'ha presa bene: "L’ex capitano ha saputo della mancata convocazione dalla conferenza stampa, non era stato preallertato e non è rimasto per nulla contento. La società invece era stata avvisata e ha condiviso la scelta. Anche il suo avvocato non se lo aspettava".
IL FUTURO - Conclusione sul futuro e quello che succederà a giugno: "A fine stagione Icardi sarà ceduto, invece il bomber spera siano Perisic e Spalletti a fare le valigie: possibile se ne vadano tutti. Il tecnico però rispondendo a una domanda sul futuro è stato netto: "Ci vediamo il prossimo anno". Le chance che resti, nonostante il contratto, non sono alte. I piani sono altri e i nomi di Antonio Conte e Massimiliano Allegri, ingombranti".
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