COSA MANCA - "Difficile dire di preciso. Sicuramente la determinazione c'è, spesso si tratta di episodi. L'importante era rimanere in partita, ce lo siamo detti tra primo e secondo tempo. Potevamo pure vincere ma per come si era messa siamo soddisfatti".
CAMBIAMENTO - "Più che di modulo è un cambio di mentalità. Siamo partiti benissimo, facendo anche più di quanto ci aspettavamo. Poi la fase calante, ora ci stiamo riprendendo, anche senza la vittoria. Questi segnali porteranno tre punti".
CAPITANO - "Sicuramente è un onore, oggi sono arrivate anche le 100 presenze. Adesso bisogna continuare così, io cerco di essere più leader possibile ma dobbiamo esserlo tutti".
RINNOVO - "Non lo so, non sono io a decidere. Però sono molto contento di essere il capitano di questo club e cercherò sempre di dare il massimo. Il rinnovo ha un valore altissimo, significa che c'è la fiducia del club".
FUTURO - "Dove mi vedo l'anno prossimo? Che domanda... (ride, ndr). No, capisco la domanda però è difficile parlare delle prossime stagioni, pensiamo a finire questa nel miglior modo. Bisogna pensare tutti al presente".
FIORENTINA - "Confermo che c'era un interesse ma ero molto piccolo, 10-11 anni... Ricordo che mi avevano invitato a vedere l'ambiente, poi però ho deciso per Empoli perché per me era più vicino. Penso sia stata la decisione migliore".
MILAN E CITY- "Come non pensare alle voci? Non ci penso, è un po' che gioco e ho imparato a conoscere l'ambiente. Quando le cose vanno bene arrivano gli accostamenti, mi era successo anche all'Empoli... Però devi rimanere con i piedi per terra, ci sono sempre chiacchiere sui giornali e sui social, una tira l'altra. Bisogna pensare a giocare, divertirci e migliorare giorno dopo giorno".
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