THEO - "In questo momento non ho niente da aggiungere. Non parlo qui di nomi e con chi ho parlato: ho fatto vedere ai giocatori quello che penso. Per me andiamo avanti. Domani giocherà la squadra che io penso migliore per poter vincere la partita: dovete aspettare domani perché oggi non dico niente".
GIOVANI - "Se giocherà qualcuno domani? Il progetto Milan Futuro è importante per avere ogni volta più giocatori del settore giovanile in prima squadra. Lavoriamo dal primo giorno con loro e posso dire che domani vedremo qualcuno in campo". In campo dovrebbe andare Jimenez a sinistra al posto di Theo.
CAMARDA - "E' importante dire una cosa: noi dobbiamo lasciare Camarda crescere con equilibrio: le aspettative e le pressioni che si creano non sono buone. Non dobbiamo creare pressioni su di lui, è un giovane equilibrato, lasciamolo così: io sono attento al suo lavoro, devo pensare sempre bene al suo utilizzo. I giovani devono giocare nel momento giusto, non dobbiamo creare questa pressione ad un giovane con qualità come lui, deve continuare a crescere: non deve avere questo peso o l'obbligo di essere decisivo. Lasciamogli fare il tragitto che deve fare".
JIMENEZ - "Sta bene, può giocare terzino ed esterno su entrambe le fasce, ha questa buona polivalenza".
GESTIONE - "Trattamento fatto a Leao con altri? Ogni giocatore ha la sua particolarità e modi diversi: non è perché Leao sta facendo bene che dobbiamo fare lo stesso con gli altri".
CAPITANO DOMANI - "E' una forma intelligente per capire se Theo giocherà domani (ride, ndr). Io ho la mia opinione. Quando sono arrivato qui, il Milan aveva tre capitani: Calabria, Theo e Leao. Immagina se io cambio il capitano: voi mi ammazzate perché l'ho cambiato. Io ho deciso di avere fiducia nel capitano che abbiamo: se sono d'accordo è un'altra cosa. Ma io ho rispettato le gerarchie e continuerò a farlo fino al momento in cui deciderò o no di cambiare. Leao capitano? E' una possibilità".
CLIMA - "Dopo la partita siamo arrivati negli spogliatoi e tutti avevano lo stesso feeling: per me è stato il primo step per capire quello che era successo. La squadra ha lavorato bene dopo che abbiamo parlato, l'atmosfera è buona come sempre: siamo una famiglia, dobbiamo risolvere i problemi in spogliatoio ed è quello che abbiamo fatto".
DIRIGENZA - "Abbiamo parlato come sempre, ho sentito l'appoggio della società. I dirigenti non hanno parlato con la squadra, non avevano la necessità. Io mercoledì ho parlato con la squadra e poi con la società come faccio normalmente: è la normalità".
COME STA - "Io bene, sempre bene".
PERCHÉ PUBBLICAMENTE - "Io dico sempre la verità, è difficile nascondere quello che io sento. Devo essere sempre onesto, ho detto quello che sentivo: a volte sono messaggi importanti da far passare. Ho avuto questa necessità: voi non siete dentro e non sapete tutto, ma io l'ho avuta".
DIFFICOLTÀ COI SENATORI - "Me l'aspettavo, a questo livello è normale avere queste situazioni: io sono pagato anche per cercare soluzioni e risolvere il problema. Io non ho mai chiuso gli occhi, affronto i problemi: non mi nascondo e sono pronto per risolverli. E' normale, in tutte le squadre e in tutte le famiglie ci sono problemi: noi lo siamo ed è normale averli".
SEGNALE DI DEBOLEZZA - "Non sono preoccupato da quello che pensano gli altri. Se lo fossi, sarebbe difficile lavorare perché tutti hanno un'opinione: sono io che sono qui, so com'è la squadra, conosco i giocatori e vedo tutti i giorni il lavoro. Non posso agire in funzione di quello che pensano le persone".
ERRORI IN DIFESA - "Io non ho parlato di questioni tattiche, per me il problema non è stato quello: l'unico problema che abbiamo avuto è stato di atteggiamento. Non è stato un problema fisico, loro non hanno creato praticamente nulla: la squadra difensivamente sta molto meglio".
SITUAZIONI SIMILI IN CARRIERA - "Sì le ho avute: è già successo nella mia carriera, a tutti è successo. E' normale e noi dobbiamo fare quello che crediamo per risolvere la situazione: qui magari sono situazioni diverse rispetto a quelle che ho avuto, ma le ho già avute".
DIFFICOLTÀ - "Se pensavo di incontrarle? Sì. Se pensiamo che a questo livello è tutto rose e fiori, non è vero. A questo livello noi abbiamo sempre queste situazioni, è così in quasi tutti i club: non c'è nessun grande club che non le ha".
COSA MANCA - "Abbiamo già fatto quest'esercizio, ma partiamo dall'inizio. Mi hanno portato qui per cambiare il modo di giocare, sono arrivato con quindici giocatori e tanti ragazzini, i giocatori più importanti erano in nazionale. Ci siamo allenati, fatto bene le cose, è andato tutto bene: ma senza i nazionali. Sono arrivati otto giorni prima della prima partita: non si può cambiare tutto in otto giorni. Poi è stato difficile allenarsi perché giochiamo ogni tre giorni: gli step che vogliamo dare hanno bisogno di più tempo. Ma per me abbiamo già cambiato le cose importanti e abbiamo fatto buone partite: in campionato non abbiamo avuto i risultati che volevamo, ma buone partite. Se facciamo un'analisi tattica, abbiamo fatto progressi: il problema per me è mentale, è quello che ho detto. Io sento che c'è una montagna russa: abbiamo avuto partite come Empoli e Sassuolo ed eravamo su, anche con l'Atalanta abbiamo fatto buone cose, il nostro problema è stato il secondo tempo. Ma in Champions League non abbiamo avuto l'ambizione mentale di continuare a crescere, non abbiamo avuto l'atteggiamento per crescere: e la squadra è scesa. Quando la squadra pensa che ha facilità nelle partite, ha questa presunzione: è questo il problema. Io sono tornato indietro, a quando non ero qui: le ultime dieci partite dell'anno scorso ho visto di cosa si parlava, di questo. Non è cambiato questo: non è solo questa stagione".
SCUDETTO - "Sono onesto, io penso che ora è più difficile: ma dentro di me io continuo a crederci. Che posso dirvi di più? Non è facile ma continuo a crederci. Io adesso penso solo alla partita di domani, non posso pensare ad altro: in Champions siamo in un'ottima condizione ma vogliamo fare lo stesso in campionato".
PRESTAZIONE - "Se basta l'atteggiamento di due giocatori a peggiorare tutta la squadra? Anche di uno".
ATTEGGIAMENTO - "Fino a Cagliari abbiamo avuto il problema di difendere i cross: dopo quella partita non l'abbiamo più avuto. Siamo migliorati tanto: a Bergamo non abbiamo avuto problemi in questo senso, abbiamo preso un gol in cui un giocatore si è appoggiato a Theo, che è fallo in qualche parte del mondo, e poi abbiamo subito su un corner. Con la Stella Rossa abbiamo difeso bene in area, Musah ha perso la palla e hanno calciato da fuori. I nostri difensori sono migliorati tanto".
QUANDO VEDREMO IL SUO MILAN - "Io ho già visto un Milan che mi piace in diverse partite: abbiamo bisogno di essere costanti. Non sono un mago, non posso dire quando lo vedremo continuo. Io voglio avere una squadra più costante".
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