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De Rossi: “Ecco le condizioni di Dybala e cosa mi ha detto! Aouar è forte, Mancini, Svilar, Angelino…”

Guglielmo Cannavale
Le condizioni di Paulo Dybala, che ha chiesto il cambio contro la Fiorentina, e non solo. L'allenatore della Roma Daniele De Rossi ha parlato così ai microfoni di Dazn e in conferenza stampa dopo la Fiorentina.

Le condizioni di Paulo Dybala, che ha chiesto il cambio contro la Fiorentina, e non solo. L'allenatore della Roma Daniele De Rossi ha parlato così ai microfoni di Dazn e in conferenza stampa dopo la Fiorentina, come ripreso da Vocegiallorossa.

DYBALA - "Dybala ha fatto una grande partita ma era solo un po' affaticato non ha niente di particolare. È uscito, non ha niente di particolare, dice di stare bene, è solo un po’ affaticato ma ci sta perché ha giocato tante gare. Questioni fisiche, mi ha chiesto il cambio ma nulla di grave. Comprensibile: nella sua carriera non sempre ha fatto così tante partite da tanti minuti. Chiedo sempre che ci sia una grande responsabilità, perché a volte per fare 5 minuti in più perdi due mesi. Bravo a fermarsi, spero in tempo, al suo posto Baldanzi è entrato bene".

RUOLO DYBALA - "È venuto a prendersi la palla anche in posizioni meno consone al suo solito. È venuto a darci una mano. Gli ho chiesto di fare il Dybala: leggere le situazioni, dove si può uscire con il pallone e quando non lo seguono in marcatura, lasciando l’uomo contro uomo con Lukaku che non è mai semplice per un difensore. Puoi sfruttare sia l’uscita palla con lui, che la giocata più diretta ma oggi l’abbiamo cercata poche”.

AOUAR - “Aouar è forte, molto forte. Ha fatto un bel gol, sono contento perché gli darà morale. Sono contento che abbia fatto 90 minuti, si merita il gol. Non ha fatto un gran primo tempo poi come tutti è cresciuto. Sono contento di lui, capisce che mi piace la sua evoluzione. Quando sono arrivato era un giocatore un po’ diverso. Lui col morale alle stelle può darci una grande mano”.


MANCINI - “Non penso sia colpa del giallo di Mancini. Un po’ il nostro atteggiamento e il fatto che loro vincessero troppe troppe seconde palle e i duelli aerei. Un po’ anche alcune mie scelte. Non abbiamo fatto un bel primo tempo, abbiamo fatto un primo tempo moscio sotto tutti i punti di vista. La ripresa è andata meglio, ma abbiamo calciato troppo poco per quanto abbiamo tenuto palla. Dobbiamo lavorarci. Con Mancio non ho neanche bisogno di parlare. Lo stadio chiedeva il secondo giallo più di un gol, non è un cambio tecnico, è solo per prevenire il rosso. Si respirava forte nello stadio questa protesta, secondo me da lì a poco sarebbe stato espulso”.

PRIMI TEMPI - “Qualche analisi va fatta. Dopo le tre partite di Europa League, abbiamo sempre fatto tre brutti primi tempi. Frosinone, Torino e oggi. E ogni volta ho messo la difesa a 3 per dare più sicurezza alla squadra (ride, ndr). Si vede che non hanno bisogno di questa sicurezza. Forse dobbiamo analizzare questo fatto. Quando li vedo stanchi, torno a un sistema che li ha fatti sentire sicuri e che li ha fatti essere insuperabili. Perché era difficilissimo far gol alla Roma quando giocavano a cinque. Invece evidentemente stanno un po’ in rigetto di quel modulo. Ci dovrò pensare bene la prossima volta”.

CAMBIO MANCINI - “Avevo mandato a scaldare anche Celik e Karsdorp, volevo passare subito a 4, ma ho pensato di poterlo fare anche dopo. Oggi avevamo pochi centimetri e si è visto sia sui calci piazzati che sulle palle lunghe. Forse tenere Dean, che è alto e può fare il terzino, mi permetteva di non sprecare un cambio dopo. Non perdere una partita del genere è fondamentale non solo per la classifica, ma per l’entusiasmo che c’è  nello spogliatoio. A me non piace festeggiare i pareggi, però, abbiamo giocato contro una grande squadra in uno stadio difficile. Siamo rimasti in partita con l’atteggiamento giusto fino alla fine, in un campionato lungo ci sono anche queste serate. Tra perdere e pareggiare ci passa il giorno e la notte. Non solo per la classifica, ma anche per l’entusiasmo sotto la curva a fine partita”.

LLORENTE - “Llorente è un giocatore di qualità impressionante, è quasi sprecato per essere difensore. Anche Evan gli dà una palla d’oro, non facile su un cross teso. Gol bellissimo, provato e riprovato (ride, ndr)".

MODULO - “Sapevo che giocavano diretto sui duelli aerei, che sono il loro forte. Magari con tre centrali potevamo tenere botta, ma non è stato così. Avere un giocatore con il piede forte poteva aiutarci a trovare Lukaku. Uno guarda la partita e capisce che non è stato fatto benissimo. Abbiamo fatto tre brutti primi tempi, con un modulo che mi sembrava essere solida a 3 in passato, lo metto per farli stare sicuri quando li vedo stanchi, ma forse non è così. Meglio così, resteremo a 4 che è il mio modulo preferito”.

SVILAR - “Scelta vincente? Sembra di sì, è un ragazzo interessante e sveglio. Non è un discorso di essere solo un gatto fra i pali, lo vedi che è sveglio. Non ha avuto paura un secondo di giocare dall’inizio, poi ci sono i periodi in cui va tutto bene perché l’inerzia la porta lui dalla sua. Poi c’è anche la qualità sua: se Biraghi avesse tirato dall’altra parte, avremmo parlato di partita finita. Quando non c’è grande forza e cattiveria, la fortuna viene meno”.

RINNOVO - “Diesel? Non lo so, sono a gasolio (ride, ndr). L’unico tempo che guardo è quanto manca per andare a Brighton. Forse il primo tempo di oggi ci ha dato una svegliata per avere un atteggiamento diverso: se si pensa che è finita andremo a fare una serata d’inferno. Questo è l’unico tempo che conto”.

ANGELINO - "Per me Angelino può stare alto a destra, mi piaceva l'idea del piede invertito anche lì. Sia per smarcarsi dal pressing sia per andare di prima su Lukaku e andargli sotto per andare poi dall'altra parte. Non è riuscita benissimo ma è un altro discorso".

ITALIANO - "Un discorso tra lui e la mia panchina, non so cosa fosse successo... Però non mi ha suggerito lui di togliere Mancini! Io non faccio l'arbitro, era un cambio tecnico per l'atmosfera che si respirava... Al contrasto seguente forse l'arbitro avrebbe ragionato diversamente".

INTERVALLO - "Ho detto che ci saremmo rimessi a quattro, che è quello che ai ragazzi e a me piace di più. C'era un evidente cambio tattico, quindi un'ammissione, ma stavamo perdendo anche tutti i duelli aerei. Il calcio è schemi e formazioni, ma se giocatori alti 1 e 70 ti saltano in testa e prendono tutte le seconde palle, è dura. Al di là che giochi a tre o a quattro. Abbiamo fatto un buon secondo tempo e preso il 2-1 nel miglior momento. Ancora dopo due mesi questa squadra continua a stupirmi, ci siamo rimessi in piedi contro una squadra forte, sinonimo di una grande".


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