POST KVARA - "Neres il post-Kvara o un altro? Sul mercato dovete chiedere al club. Io sono venuto qui per aiutare il club in un momento di difficoltà: ho sposato questa situazione perché avevo il piacere di vivere quest'esperienza. Cerchiamo di fare le cose al meglio, sappiamo quali sono i nostri limiti rispetto ad altri club: dobbiamo essere ambiziosi altrimenti non ci sarebbe la voglia agonistica di migliorare per essere tra le prime in Serie A. Testa bassa e lavorare: ci sono cose che non possiamo indirizzare, perderemmo solo energie. Stiamo facendo qualcosa di bello e devo tutelarlo, i ragazzi lo meritano. Quando il club e il giocatore hanno concordato l'uscita, già lì il gruppo ha dovuto metabolizzarla: la realtà quotidiana ti impone di farlo subito".
SPOGLIATOIO - "Se l'addio di Kvara può generare una reazione? Gennaio è particolare. Noi siamo a metà mese e sono già usciti quattro giocatori: Caprile, Folorunsho, Zerbin e Kvara. Dopo sei mesi, al di là dell'aspetto tecnico, si creano rapporti e dinamiche umane: scossoni così forti è inevitabile possano creare scompensi. Dovremo mantenere l'unità creata fino a prima: i punti che abbiamo fatto sono frutto di 24 giocatori, non di 11. Dovremo essere bravi anche coi nuovi, bravi ragazzi ma che devono adattarsi alle nuove situazioni, a creare quell'alchimia. Non ci siamo mai lamentati e non lo faremo neanche adesso: sono dinamiche calcistiche, spero in futuro ce ne siano il meno possibile".
ATALANTA - "Gap? L'Atalanta aveva vinto 11 partite consecutive. Stiamo parlando di una squadra che era forte e che è rimasta forte: hanno la consapevolezza di farla, hanno vinto. Sono una realtà: quando vinci acquisti quella fiducia di potertela giocare con tutti. Oggi loro ce l'hanno, l'hanno fatto anche col Real Madrid. Noi dobbiamo concentrarci su di noi: la squadra è cresciuta e dobbiamo continuare così. Noi abbiamo bisogno di queste partite per misurarci e capire come siamo, quanto manca per avvicinarci e sperare di vincere".
SFIDA SCUDETTO - "La classifica dice che siamo in testa, l'Atalanta è vicina a noi come l'Inter: poi se volete farmi dire che è una sfida Scudetto non me la sento. Noi dobbiamo fare degli step: è ancora troppo presto per farmi dire che una nostra partita sia da Scudetto. Noi andiamo per la nostra strada senza guardare gli altri: dobbiamo fare punti e mettere in fieno in cascina. Ne abbiamo messo e domani possiamo andare a fare una partita senza essere impiccati dal risultato: sono sfide che ci devono parlare e far capire a che punto siamo nel nostro percorso".
SVOLTA - "E' difficile vincere ed entrare in zona Champions se non produci qualcosa di bello: poi ci sono situazioni più pompate a livello mediatico per diversi interessi, ma quando tu produci tanti punti non penso sia fortuna o perché altre squadre performano meno. Noi stiamo crescendo, il percorso non è semplice: ci siamo adattati a tante situazioni e a tempistiche di arrivo di calciatori all'ultimo. Ma la disponibilità dei giocatori mi ha dato la forza di provare altre situazioni".
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