DI LORENZO E KVARA - “Ho avuto ragione io con il veto? Io devo avere voce assoluta sulla gestione dei calciatori, questo è chiaro. Il presidente mi aveva promesso questo ed è stato così: grande merito al club, ha agito nella giusta maniera. Parliamo di due ragazzi per bene: Di Lorenzo l'anno scorso si è legato a vita col Napoli. Io sono stato un equilibratore, ho riportato equilibrio nella sua delusione facendogli capire che non potevamo buttare anni di lavoro e il club è stato bravo perché ha agito nella maniera giusta".
RASPADORI E LINDSTROM - "Lindstrom l'ho incontrato in Champions League, all'Eintracht giocava sottopunta stando dentro o allargandosi in fascia: cercheremo di rispettare le sue caratteristiche. Raspadori per me è un calciatore che nella costruzione che ho in mente non può andare in fascia: può essere uno dei due sottopunta sia nel 4-4-2 che nel 3-4-3. Cerchiamo di metterli nelle migliori condizioni, poi mi aspetto risposte forti da tutti".
ANTI-INTER - "Questo gap in due giorni è difficile annullarlo. Il gap è stato netto e chiaro, ci sono 41 punti dall'Inter, 22 dal Milan, 18 dalla Juventus, 16 dall'Atalanta e 15 dalla quinta, senza contare le romane a 10 punti. Questa è la realtà dei fatti: quando si fanno pronostici e previsioni bisogna anche essere ragionevoli, altrimenti si cade in qualcosa di non veritiero: sappiamo che c'è questo margine ed è andato via un giocatore simbolo come Zielinski rafforzando l'Inter. Non sappiamo come finirà il mercato: c'è un accordo nel quale potremmo perdere il calciatore più forte. Io fossi nelle agenzie betting rivedrei un pochino tutto. Ma detto questo a me non fanno paure previsioni o giochini per mettere pressione: è sempre successo e lo accetto. Noi lasciamo parlare gli altri, siamo concentrati e sappiamo che abbiamo fatto un'annata assurda e ingiustificabile: abbiamo il dovere di migliorare, tornare nelle coppe nella porta principale. Questo è il nostro obiettivo realistico, in caso di discorso diverso dovrebbero internarmi".
MODULO - "Noi lavoreremo su un tipo di costruzione che si può fare sia a 4 che a 3: lo faremo perché dovremo dare un po' di equilibrio e per iniziare a dare certezze. Poi durante il campionato vogliamo avere la possibilità di cambiare non la costruzione ma la pressione, può diventare un 4-4-2 invece di un 3-4-3: se giochi con uno vicino alla punta Raspadori può farlo. E poi sul mercato stiamo ragionando su questo: Buongiorno può giocare a 4 e nella difesa a 3, Olivera lo vedo anche da braccetto di sinistra o terzino. Di Lorenzo può fare sia il difensore a 3 oppure in fascia. Cercheremo di valorizzare le caratteristiche dei calciatori dando spazio alla qualità di Kvaratskhelia, Politano, Lindstrom, Ngonge: cercheremo di attaccare in un determinato modo dando loro la possibilità di giocare dentro. Tatticamente la situazione è chiara, deve essere una squadra molto intensa, non voglio una squadra passiva: quando parliamo possiamo fare gli scienziati, poi però devi anche difenderti se c'è una squadra più forte. Meno proclami facciamo, più sarà bello sorprendere. Ma anche sul mercato stiamo facendo scelte per decidere quale situazione applicare".
CENTROCAMPO - "La coppia Lobotka-Anguissa è una delle più forti in assoluto che ci sono oggi per giocare a due, già a fine anno l'hanno fatto con un centrocampista che si alzava. Dietro di loro c'è Cajuste, devo essere bravo a tirargli fuori la cattiveria: ha potenzialità importanti. Folorunsho lo vedo in quella posizione, può diventare importante: dovrò lavorarci. C'è un'idea e una visione, poi nel ritiro devo fare alcune valutazioni su alcuni giocatori: le farò se vedrò situazioni da correggere. Gaetano è un giocatore che sono curioso di vedere: c'è la voglia di alcuni ragazzi di volersi mettere alla prova, lo capisco. Faremo valutazioni attente: i calciatori devono sapere che a fine stagione diventeranno dei giocatori migliori. Cercheremo di fare una squadra che dia fastidio. Al momento non c'è in previsione un centrocampista dal mercato: dovesse uscire qualcuno, faremo delle valutazioni".
REPARTO DA RISISTEMARE - "Non possiamo pensare che subiamo 48 gol per colpa solo della difesa e del portiere: è colpa della fase difensiva, magari è stata fatta in maniera non feroce e in modo più superficiale rispetto a due anni fa. Mentalmente le cose non si facevano con quella rabbia, la vittoria ti porta ad essere più ottimista e superficiale nel dettaglio: dovremo ritrovare quella ferocia di due anni fa nelle due fasi perché è impensabile tornare in Europa prendendo 48 gol".
SCORIE DELL'ANNO SCORSO - "E' inevitabile che le scorie non siano del tutto andate: è così perché è stata una stagione particolare e molto deludente. Ho cercato di metterci una pietra sopra coi ragazzi concentrandoci su quest'anno: però ho anche detto di non dimenticare la stagione scorsa, c'è stata grande delusione e nessuno era contento. Abbiamo quell'esperienza, così come la vittoria di due anni fa: questo ci deve far diventare gente più esperta. Quello che è stato in passato è giusto che lo si metta in un cassetto sapendo sempre che nelle difficoltà possiamo tirarlo fuori per rinfrescarci la memoria".
RIPARTENZA - "E' stata un'annata fallimentare, un anno fa ci presentavamo con lo scudetto: è stata inaspettata, sono stati commessi degli errori. Vincere è molto diverso da piazzarsi: ci sono oneri e onori per tutti e bisogna cercare di maneggiare con cura la vittoria, non è semplice. Allo stesso tempo è difficile gestire anche la delusione: c'era tanta negatività in tutta la piazza, dal tifoso al presidente, che è stato il primo ad essere deluso. A volte si pensa dunque che sia tutto sbagliato, ma non si può mettere tutto in discussione perché ci vuole una vita a costruire tutto: da persona di calcio e seria ho fatto un'analisi e non doveva essere buttato tutto. Ci sono dei valori che non possono essere spariti in un anno. Ecco perché il lavoro di riallineamento di tutti in cui il presidente ha svolto una parte principale. Si è instaurato un rapporto molto diretto in cui dirò sempre cosa penso per il bene del Napoli. L'obiettivo era non distruggere tutto: cerchiamo di essere equilibrati perché ci sono valori da mantenere con l'obiettivo di tornare competitivi ed esserlo nel tempo".
PREPARAZIONE - "Appena siamo arrivati abbiamo fatto un allenamento per smaltire il viaggio, ieri abbiamo cominciato a lavorare nel modo giusto, l'approccio non può essere subito tostissimo. Ho trovato nei ragazzi grande disponibilità. Se vuoi fare un calcio aggressivo, devi averlo nelle gambe: cercheremo di lavorare il giusto. Io da calciatore ho lavorato veramente tanto, non c'è paragone con oggi: stiamo lavorando, c'è una metodologia, ci vorrà un periodo di adattamento. Cercheremo di portarla avanti includendo un miglioramento a livello di stress, fatica e resilienza".
FACCIA INCAZZATA - "Ho trovato calciatori molto responsabili: hanno capito gli errori commessi l'anno scorso. Quando si è vinto due anni fa si è vinto tutti, l'anno scorso si è perso tutti: i ragazzi hanno fatto una riflessione e penso di trovare ragazzi con più esperienza che vengono da un'annata di grande delusione. Quando parlavano dell'anno scorso l'ho intravista, è una cosa positiva: significa che l'hanno sentita. In questa fase, dopo la mia firma col Napoli, la cosa più difficile è stata riallineare tutta la situazione e rimettere il Napoli al centro di tutto. Ma ci permette di stare un passo avanti: l'abbiamo fatto, merito di tutti, del club e dei calciatori. Mi sono espresso chiaramente e se uno lo fa difficilmente puoi andargli contro: la cosa più difficile è stata riallineare il club affinché torni ad essere protagonista, poi c'è il resto".
BUONA PARTENZA - "Partire bene dà morale, fiducia: ho visto però anche partire a razzo e finire in altri modi. Sarà importante partire bene per l'entusiasmo: a dobbiamo lavorare bene e creare qualcosa di strutturato per tutto l'anno. Ognuno di noi vuole partire a duemila, è ovvio: sarebbe buono per la fiducia e l'entusiasmo".
ORIALI - "Abbiamo avuto il piacere di conoscerci in Nazionale: mi è stato proposto Lele Oriali e dopo dieci minuti ho capito fosse la persona giusta. Siamo partiti insieme lì, poi l'ho riportato all'Inter con me: e qui al Napoli ho chiesto che mi accompagnasse. Lele è una persona che potrebbe pure stare a casa sua, invece ha accettato con entusiasmo di venire al Napoli con me: è il mio braccio destro nella gestione, anche coi calciatori chiarisco la sua posizione. E' una persona che ha scritto la storia, è molto conosciuto nel calcio: è fidato, poche parole e tanti fatti. Mi aiuterà nella gestione coi ragazzi e con la società, è molto importante e mi ha fatto piacere che sia venuto con entusiasmo".
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