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Conte: “Marotta? Qualcuno dall’interno lo spinge: contento se non vince? Raspadori…”

Alessandro Cosattini
Giovedì il Napoli affronta la Lazio in Coppa Italia: ecco le parole di Antonio Conte in conferenza stampa sui singoli e non soltanto.

Giovedì il Napoli affronta la Lazio in Coppa Italia. Ecco le parole di Antonio Conte in conferenza stampa sui singoli e non soltanto.

BOVE - "Ci tenevo a nome mio e da parte di tutti i ragazzi a mandare un abbraccio a Bove: siamo tutti con lui, speriamo di vederlo tornare quanto prima a fare quello che sa fare benissimo".

COPPA ITALIA - "Se è un obiettivo? L'obiettivo nostro è costruire qualcosa e di crescere: per farlo c'è bisogno di giocare il più possibile. Quest'anno è penalizzante per certi aspetti perché abbiamo solo campionato e Coppa Italia: col Modena ha giocato la formazione base, mentre col Palermo c'era la possibilità di dare spazio a chi ne aveva avuto di meno. Domani avremo un'altra opportunità chiara per testare la crescita di tutti: è importante prepararci bene perché andare avanti significa avere altro spazio per dimostrare che si stanno facendo dei miglioramenti. Fino ad ora noi siamo stati bravi e anche fortunati a non avere infortuni muscolari: si è puntato tanto su un ristretto numero di calciatori. E' un momento importante per fare delle valutazioni, affrontiamo la gara con impegno e determinazione".

OBIETTIVI - "A fine anno sarò contento se continuerò a vedere miglioramenti e se mi renderò conto che avremo posto delle basi per essere ambiziosi. Noi dobbiamo andare oltre il risultato e la classifica: altrimenti una vittoria può anche diventare fuorviante. Io sarò contento se capirò di aver messo le basi per ambire a stare lì e lottare sistematicamente per qualcosa di importante".


PAROLE MAROTTA - "Ha detto che il Napoli è favorito? Il direttore può dire quello che vuole: sicuramente conoscendolo molto bene non penso che se a fine anno non dovesse essere l'Inter a vincere, lui sarebbe molto contento e considererebbe la stagione come buona. Posso dirlo per certo perché lo conosco molto bene. Poi ognuno deve recitare la propria parte, magari qualcuno dall'interno può spingerlo a dire questo: parliamo di una squadra che non ha due squadre, ne ha due e tre quarti. Parliamo del nulla cosmico. Si stanno concentrando tanto su di noi e forse non vedono chi può veramente creargli fastidio. Sono convinto che sono parole che porta via il vento e che se a fine anno non sarebbe molto contento se loro non dovessero vincere lo scudetto: tanti dovrebbero farsi delle domande. Ognuno di noi inizia l'anno con degli obiettivi: poi possiamo dichiarare quello che vogliamo, però a fine stagione internamente ognuno sa se sono stati raggiunti o meno. Capisco bene lo scaricabarile, ma poi c'è un dato di fatto: noi dobbiamo rispondere al nostro club e agli obiettivi che ci siamo posti insieme. Noi sappiamo qual è il reale obiettivo, l'ha detto pure il presidente: è un giochino che fa sorridere e dà da parlare ai giornali e alle tv. Alla fine ognuno deve portare a casa quello che gli è stato chiesto, a parte le chiacchiere: per quello non penso assolutamente che Marotta sarà tranquillo e sereno se non dovessero vincere il campionato".

SCELTE - "La partita che conta è quella di domani, io farò delle scelte perché abbiamo tanti giocatori nella rosa: l'ottimo inizio in campionato non è merito solo dei 12-13 che ne hanno fatto parte, ma a tutta la rosa, anche chi non ha giocato, che ha tenuto alto il livello di competitività. Quando dico che c'è una crescita, lo penso veramente: è troppo importante per noi tastare la crescita di tutto il gruppo per capire se siamo ben attrezzati nel caso arrivi qualche infortunio. Darò spazio a giocatori che hanno dimostrato di meritarlo: mi auguro ma sono sicuro che ci sia una grande risposta come fatto anche contro il Palermo. Coi titolari abbiamo vinto ai rigori col Modena: non andiamo dietro a cose ipotetiche, noi cercheremo di andare avanti in una competizione che mi dà la possibilità di dare spazio a chi lo meriterebbe. Non è vero che hanno giocato poco insieme: noi ci alleniamo 10 contro 10 ed è sempre la stessa squadra. Gli automatismi ci sono e sono rodati, da cinque mesi ci alleniamo con due squadre, una titolare e una che scalpita. Per questo non sono preoccupato: bisogna capire l'obiettivo principale e quello che serve al Napoli, che è costruire qualcosa e capire bene se siamo sulla strada giusta. Dobbiamo essere umili e non dimenticare che siamo in costruzione: è un monito che deve arrivare chiaro. Umiltà, sacrificio e voglia di fare le cose bene e non per aprire la bocca e sparare fesserie".

ESAME IN VISTA DI GENNAIO - "Questa partita non sarà un esame, non bisogna essere spietati: io farò giocare calciatori che ritengo meritevoli di quest'opportunità. Dall'inizio ad oggi io ho visto una crescita notevole da parte di tutti e l'ho anche detto a loro: alle chiacchiere poi dobbiamo far corrispondere i fatti, dobbiamo essere credibili. Non è un esame per nessuno, è la possibilità per tutti per dirmi "ci sono": questo è importante. Non giocando le coppe abbiamo il vantaggio di lavorare tutta la settimana ma al tempo stesso è stata allestita una rosa per giocare solo il campionato e la Coppa Italia fin dove arriveremo".

RASPADORI - "E' un giocatore importante, meriterebbe più spazio: fa parte di quei 13-14 giocatori che hanno giocato di più. Stiamo provando delle cose con lui, mi aspetto di aver conferme giovedì. Parliamo di un giocatore di qualità nel palleggi e nelle conclusioni: ho la necessità impellente di vederlo dall'inizio così come tanti altri. Stiamo lavorando tanto e provando delle cose, abbiamo bisogno delle verifiche altrimenti rimane solo teoria. Avevo anche pensato di organizzare delle amichevoli internazionali in settimana, ma è difficile: sarebbe anche necessario".

VINCERE - "Voi ne parlate molto facilmente, uno si alza la mattina e dice "vinciamo". Per vincere si deve costruire le vittorie: altrimenti non vai da nessuna parte. La costruzione è alla base della vittoria: l'obiettivo è costruire qualcosa di solido per creare un gruppo che abbia l'ambizione realistica di restare lì con le altre. La realtà è che c'è una costruzione in atto, vogliamo costruire qualcosa che possa durare e che possa dare gioia ai tifosi e compattare l'ambiente. Dovete rispettare chi lavora e che ha un minimo di esperienza di costruire le cose. Era meglio che non la facevo sta conferenza... Ci vuole pazienza: noi più che lavorare non possiamo. Io rimango fermo sulle mie idee, che sono lavoro, lavoro e costruzione di importante e di ambizioso".