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Leao: “Il mio futuro è al Milan, io non dimentico quello che hanno fatto! Ibra, Pioli e voglio vincere”

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Rafael Leao, attaccante del Milan, ha concesso una lunga intervista ai microfoni del Corriere della Sera. Ecco le sue parole su presente, futuro e non solo.
Marco Astori

Rafael Leao, attaccante del Milan, ha concesso una lunga intervista ai microfoni del Corriere della Sera. Ecco le sue parole su presente, futuro e non solo: "Per crescere devo vincere cose importanti, come la Champions o l’Europa League. Le cose belle si dimenticano troppo velocemente, quindi bisogna vincere ogni anno, il più possibile. Quando sei al Milan devi farlo, non è una scelta, è un dovere. Per lasciare il tuo nome nella storia".

FUTURO - "Il mio futuro è al Milan. Sono qui e ho ancora un contratto di quattro anni. Il Milan mi ha aiutato quando ero in una situazione difficilissima, mi è stato vicino. Io non dimentico, sono leale. Sono arrivato da ragazzino, qui sono cresciuto come uomo e come calciatore. Voglio vincere ancora, la mia testa è qui".


IBRA - "Non sono un genio. Però lui ha fatto alzare tanto il mio livello. Mi parla di tutto, non solo del calcio. Avevo bisogno di lui: mi ha aiutato nelle partite e nella vita personale. È molto importante per me. Lo era quando giocava, lo è anche adesso".

MUSICA - "La musica per ora è solo un hobby. È la mia migliore amica. Appartengo alla generazione Z, quella dei nativi digitali. Mi sono appassionato al rap sentendolo sul telefono. Impazzivo per Eminem da bambino. Ma la musica era già in casa: mio zio era un dj, suonava alle feste private e in discoteca. Trap, drill. Poi ho iniziato a scrivere canzoni, sono al secondo album. Dopo Beginning, My life in each verse. Ho conosciuto Kanye West prima di Genoa-Milan. Ora c’è il calcio. In futuro, vedremo. Anche la musica è un modo per parlare di me. E per dare un messaggio: voglio spingere i ragazzi a credere nei sogni, a non mollare mai".

LA MODA - "Mi piace sperimentare. Milano in questo senso è fantastica. Ma sono sempre stato appassionato di fashion, il mio papà mi ha trasmesso la passione già da bambino: guai a uscire con una camicia non stirata. La moda può essere una possibilità del mio futuro".

I SOCIAL - "I social sono pericolosi, non è un mondo positivo. Troppo odio, troppe cattiverie. Le cose che so non le ho imparate lì. Li uso perché devo averli per il mio lavoro, però non mi piacciono. Si sorride poco sui social. Sui social e non solo esiste gente così (tifosi che insultano, ndr), purtroppo. Manca spesso l’educazione in famiglia, a scuola. Lui non sa nemmeno cosa ha fatto. E questo è un problema: i razzisti spesso non si rendono conto di come sono".

RAZZISMO IN ITALIA - "Il razzismo è ovunque, purtroppo. Ecco perché noi calciatori dobbiamo provare a fare qualcosa, visto che abbiamo tanta popolarità. Dobbiamo sfruttare questa forza, mandando messaggi. Il Milan è molto sensibile al tema. Anche nella vicenda di Maignan a Udine si è visto. Abbiamo fatto bene a comportarci così, giusto uscire dal campo. Per noi neri, sono Luther King e Mandela due grandi uomini che hanno combattuto fino alla fine per far capire che siamo tutti uguali, indipendentemente dal colore della pelle. Ho voluto che il loro messaggio fosse su di me per sempre. Ho tanti sogni, uno di questi è un mondo senza razzisti".

IDOLO - "Cristiano Ronaldo. Quando ero piccolo, Ronaldinho. Nella musica non ho un vero idolo. L’unico forse Bob Marley. Ho anche un suo tatuaggio".

SACRIFICI - "Ho fatto tanti sacrifici, ma soprattutto li ha fatti la mia famiglia. Mio padre Antonio è partito a 18 anni dall’Angola per lavorare in Portogallo e per darmi un futuro. Mi ha dato molti insegnamenti, prima di tutto l’importanza del lavoro. Ecco perché voglio fare di tutto per restituire ciò che mi hanno dato: ho la possibilità di fare qualcosa con il mio talento. La prima cosa che ho comprato con lo stipendio al Lille è stata una casa per la mia famiglia".

MILANO - "Ora è casa mia. Mi piace tutto: lo shopping, la moda, anche il clima, perché sembra di stare in Portogallo. Se pensate che Milano sia fredda, provate a passare un inverno a Lille. E poi il cibo! Mi piace tutto della cucina italiana: la pasta, i risotti, il pesce".

GOL BELLI - "Amo i gol belli. Certo, vorrei farne sempre di più. Ma io faccio assist, giocate, sono completo. Il calcio oggi è solo statistiche, cifre. E a me non piace. Il calcio è magia, gioia. Mi fa arrabbiare che la gente pensi solo ai numeri. Se fai una brutta partita, ma poi segni, dicono “wow”. Io non sono così. Perché la gente deve divertirsi e mi devo divertire anch’io. Sono per la bellezza. Nel calcio, come nella moda e nella musica. Come nell’amore. Le critiche mi caricano. A volte mi arrabbio, se non sono costruttive. Mi dispiace se sono fatte per provocarmi. Mi chiedo: ma questo capisce di calcio? Sono emotivo, anche se non lo do a vedere. Comunque queste cose mi rendono più forte. Io so dove posso arrivare".

PIOLI - "Cosa mi ripete? Che sono sempre l'ultimo ed è vero".

CARDINALE - "Non ci vediamo spesso, ma mi vuole bene, mi aiuta. Mi ha pure dato il suo numero di telefono, ma non chiamo, non vorrei disturbare. Anche l’ad Giorgio Furlani mi è molto vicino: mi parla in portoghese, gran persona".

EUROPA LEAGUE - Ci sono molte squadre forti, ma abbiamo un’idea chiara: arrivare in finale e vincere"

LA 10 - "Se è un peso? No, mi dà più forza. Il 10 è il calcio".

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