RINNOVO KVARATSKHELIA - "Noi vogliamo premiare il percorso di Khvicha nel Napoli, perché se lo merita, al di là del fatto che ha altre due stagioni oltre questa. Noi vogliamo riconoscere a lui quel che ha fatto, chiaro poi che ci sono tante dinamiche: dobbiamo trovare un accordo su tutto. Non viviamo questo tormentone con pressione, siamo estremamente coerenti e portiamo avanti le nostre idee. Ne abbiam parlato, se non si risolve ne parliamo a giugno. Non abbiamo un arco temporale, per finalizzarlo. Ne abbiam parlato, se per loro va bene si firma. Se no ne riparleremo a giugno. Ma ora vogliamo concentrarci sul campo".
MERCATO GENNAIO - "Ci son troppe variabili, nomi? Non li ho neanche io! Si chiama mercato di riparazione ed è complicato, vediamo dove arriviamo e facciamo delle scelte: siam sempre attenti per migliorare la rosa attuale. Se ci saranno opportunità, sicuramente le coglieremo. Ma non faremo grando colpi avendo investito tanto in estate. Ritocco in difesa? L'oggettività è che la squadra era stata costruita su un altro sistema di gioco, poi il mister è talmente intelligente che ha cambiato la squadra sulle caratteristiche. Forse siamo corti per questo modulo, ma non faremo le cose tanto per farle. E poi vedremo se ci sarà qualcuno meno contento dell'utilizzo finora".
BUONGIORNO - "Per ogni ruolo, abbiamo un'infinità di alternative. Ma è normale perché sappiamo che può succedere qualsiasi cosa. Sapevamo che dovevamo fare il mercato con la cessione di Osimhen. Inizialmente avevamo quest'idea, poi con Conte abbiamo deciso di usare una disponibilità economica anche senza l'uscita di Victor. La prima scelta è sempre stata Buongiorno, abbiamo avuto la fortuna di esser pronti nel momento in cui si poteva fare l'operazione: non è stato semplice, ma ci ha detto subito di sì. Non abbiamo ceduto e abbiam avuto la fortuna di poter investire perché il Napoli ha lavorato bene negli anni e quindi aveva le possibilità di investire".
INVESTIMENTI - "Noi abbiamo cercato di finanziare in altri modi, con altre operazioni più piccole, per fare 1-2 giocatori. Non ci siamo riusciti e qualche operazione ci è saltata, siamo andati a step: li abbiamo trattati tutti per cercare di fare tutti i colpi. Anche a Gilmour, avevamo promesso di venire a Napoli. Avevamo fatto anche Brescianini, poi le dinamiche del mercato ci han portato a perderlo. Non è stato bello, perché ha fatto le visite mediche e poi il calciatore ha fattto altre scelte. Sicuramente è stato un periodo complicato. Mancava poco alla fine del mercato. Poi parlando con Chiavelli abbiam capito che in quel momento bisognava investire per ripartire, e in meno di 10 giorni abbiamo fatto quelle operazioni. Ma la sconfitta di Verona non fu determinante per il mercato: arrivavo da una settimana a Londra ed eravamo pronti su tutto perché le cose non si liberavano. Gilmour, aspettavamo che il Brighton lo liberasse e facesse un acquisto. Aspettavi il Chelsea per Lukaku, McTominay costava un po'. Abbiamo avuto la fortuna del placet di De Laurentiis a chiudere queste operazioni".
CLAUSOLE - "Io sono favorevole perché fissi un valore: il mio calciatore vale questo, se lo volete... Tendenzialmente, si tende a sovrastimare il calciatore per non valutarlo troppo poco. Vista l'evoluzione dell'ultimo periodo e la sentenza Diarra, è importante fissare le clausole. La difficoltà sta nel: se la fai quando firmi i 5 anni di contratto, è fatta. Problemi con Osimhen? No, perché i problemi sono arrivati da altre dinamiche e non dalla clausola. Arrivi da una stagione negativa e quindi i club dicevano ti do X meno X. Se il Napoli arrivava secondo o terzo, magari pagavano la clausola".
LUKAKU - "Romelu è un calciatore che in Italia fa comodo a tutti, meglio averlo sempre che non averlo! Ed è una certezza in termini numerici, poi ha lavorato con Conte in modo proficuo. Ed è un giocatore che sposta nel campionato italiano. Ogni settimana c'è una polemica: Lukaku ha fatto bene, poi male. Ha fatto 4 gol e 4 assist, sta facendo bene e ha un approccio carismatico nello spogliatoio. Non si discute. Poi negli occhi dei tifosi c'è Osimhen che ha vinto un campionato dominando. Ma Lukaku ha voluto fortemente venire a Napoli, e poi non si discute un calciatore da 300 gol in carriera".
MCTOMINAY - "Io McTominay l'ho chiesto in prestito! Ma la Serie A, in termini di valori, è nelle Top 5 sotto la Premier League. Noi pensiamo che sta scemando ma in realtà in Europa le italiane stanno facendo bene. Anche quest'anno. Quindi è anche più facile, forse siamo noi che ci sottostimiamo. Perché poi arriva uno dalla Premier League e ti dice: 'Il livello è alto'. Il problema è il gap economico, coi diritti tv, il merchandising e gli introiti da stadio. Ed è lì che non possiamo competere. Come ho preso McTominay? Con un po' di fantasia! (scherza, ndr)".
CLASSIFICA - "Come ci si sente ad essere in testa alla classifica? Direi che è un pochino prematuro, il campionato è lungo! Sappiamo da dove siamo partiti e stiamo lavorando per tornare al Napoli di De Laurentiis degli ultimi anni. Con 14 anni di coppe europee, è un must per una squadra italiana di quel livello. Siamo focalizzati strettamente su quello".
CONTE - "Primi incontro? A casa sua... Ci siamo conosciuti, ho trovato una persona con le idee molto chiare: abbiam parlato di calcio, tutto il tempo. Conte non ha detto sì subito, aveva già parlato a ottobre con De Laurentiis e dei costi sapevamo tutto. Si erano già parlati. Dovevano convergere le idee mie, le sue e quelle del Napoli, e sulla rosa. Certi giocatori li hai visti in tv ma non in campo, non li conosci bene. Kvara e Di Lorenzo disse subito: 'Non si toccano'".
RAPPORTO CONTE-DE LAURENTIIS - La mia esperienza è assolutamente positiva, il presidente ha uno spessore… Sono contento, ci ha fatto lavorare e ci ha supportato che non era banale! Anche la scelta dell’allenatore, con cui aveva già parlato a ottobre-novembre, per me è stata determinante. All’inizio ero preoccupato dal rapporto con De Laurentiis! Poi ha scelto Conte, un allenatore così grande che mi ha aiutato in alcune dinamiche: col presidente e con la squadra. Non mi vergogno di dirlo, so che parlo tutti i giorni con Antonio Conte: questo mi aiuta, posso dare qualcosa a lui ma lui dà qualcosa a me. Chi è il più esigente? Il presidente è molto esigente sotto altri aspetti, quindi bisogna stare sul pezzo sempre!"
DE LAURENTIIS - "Il primo incontro? Io a gennaio ho cambiato casa a Torino, non pensavo di andar via: mi sono trasferito con la mia famiglia. Dopo Juve-Frosinone in casa con gol di Rugani, la sera mi chiama un numero che non ho e non rispondo! La mattina mi richiama lo stesso numero, era il dottor Chiavelli. Avviso la Juventus, incontro Chiavelli e poi incontro il presidente. Che mi dice da qua a Pasqua decidiamo. E poi un giorno mi chiama e dice di avermi scelto: ‘Parli con sua moglie e poi mi dà una risposta’. Io avevo già deciso e detto sì, ovvio! Alla Juve stavo benissimo, ho fatto un percorso incredibile. Ma quando ti chiama il Napoli per un ruolo del genere, non puoi dire di no. Sì all'inizio avevo paura, anche ora a volte!"
OBIETTIVO - "Come dico spesso, è importante restare focalizzati e concentrati nella gestione dei momenti della stagione: l’entusiasmo per una posizione in classifica o 3 vittorie, alle delusioni. Bisogna esser lucidi e non farsi pervadere dal sentimento dei tifosi. Una città calda che mi sta dando davvero tanto: non me lo immaginavo! Pressante me la immaginavo, ma non così trasportante. Ogni giorno, la gente ti chiede. E ti senti in dovere di dare! Una sensazione strana, comunque dici: 55mila persone ovunque, positivi, non fischiano mai. L’anno scorso era complicato ma c’è sempre stato l’appoggio del pubblico. Poi è chiaro che ci sono aspettative alte dopo lo scudetto di due anni fa. Bisogna fare un percorso e ripartire. Sappiamo che è un obiettivo lontano. Sì, è lì ma... Noi non ci pensiamo. L'obiettivo è oggettivamente complicato, dobbiamo restare umili e lavorare".
SECONDA SQUADRA - "Ma è complicato, perché la seconda squadra non è una seconda squadra. Ma la valorizzazione di un percorso lungo e dispendioso. Anche in termini economici e di lavoro. A Napoli non abbiamo una struttura tale da poter supportare una seconda squadra. Speriamo di fare il centro sportivo per lavorare bene col settore giovanile. Ma al momento non ha senso parlare di seconda squadra".
© RIPRODUZIONE RISERVATA


/www.sosfanta.com/assets/uploads/202512/6f9d38dc5d465ae0a97a357ea67be757-e1764928691921.jpeg)