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Conte: “Io nella storia della Juve, Motta eredità pesante. Kvara, McTominay, Gilmour, Neres…”

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Conferenza stampa della vigilia per il tecnico del Napoli Antonio Conte. Queste le sue parole verso la sfida di campionato contro la Juventus.
Andrea Agostinelli

Conferenza stampa della vigilia per il tecnico del Napoli Antonio Conte. Queste le sue parole verso la sfida di campionato contro la Juventus.

LIVELLO - "C'è la necessità di vedere buone prestazioni e di fare punti perchè i punti varranno alla fine del campionato. Mi aspetto di dare continuità, dobbiamo continuare a crescere sotto tanti punti di vista e non pensare all'ultima partita. Non dobbiamo illuderci. Ogni partita dovrà essere un test".


ESAME - "Io penso che ogni test è un esame, lo è stato a Cagliari dato che abbiamo giocato su un campo difficile. A volte può essere a livello tattico, a livello tecnico, a livello temperamentale".

GAP JUVE - "Noi ci auguriamo che possa essere una sfida che conti qualcosa, che abbia un valore importante sia per la Juve che per noi. Sicuramente penso che si parta su due livelli diversi, rispetto all'anno scorso ci sono 18 punti da recuperare però sicuramente c'è da parte della Juve e da parte nostra la voglia di rivalsa. Io non penso che la Juve si possa accontentare di arrivare terza a distanza siderale dall'Inter, Noi non possiamo pensare di arrivare a 40 punti dall'Inter o a 20 punti dalla Juve. partiamo da due differenti livelli di partenza ma ci auguriamo che alla partita di ritorno si possa parlare con più certezze".

PASSATO JUVE - "La mia storia parla chiaro, 13 anni alla Juve da calciatore dove sono stato anche capitano e dove abbiamo vinto tutto. Ho avuto la possibilità di fare tre anni da allenatore in un momento difficile e aprendo un ciclo che è diventato storico. Faccio parte della storia della Juventus per quello che ho dato. Da calciatore è più semplice, puoi decidere anche di rimanere per sempre in una squadra. Poi da allenatore è impossibile che sia tu a decidere la tua carriera. Ho avuto il piacere di fare l'allenatore della Juventus e in carriera sono andato in piazze diverse dalla Juve, piazze che ho onorato difendendo i colori. Oggi ho il piacere immenso di allenare il Napoli. La storia non me la può cancellare nessuno. Ci sarà grande emozione per me nel tornare in uno stadio che è stato inaugurato quando ero allenatore. Sarà per me sempre una grande emozione".

MODULO - "Noi dobbiamo indossare un bell'abito perchè abbiamo il piacere e la voglia di offrire un bello spettacolo. Inevitabile che durante le partite che devi sporcare il tuo abito. Ci sono diversi momenti della partita. L'Inter ieri in casa del City ha alternato momenti in cui giocava calcio e altri in cui aveva dieci giocatori dietro la linea della palla dimostrando di essere una squadra con la esse maiuscola. Noi stiamo iniziando a capirlo".

MOTTA - "Raccoglie una eredità pesante, di un allenatore come Allegri che ha scritto pagine di storia. Allenare la Juventus non è mai banale, ti chiedono sempre di vincere come con Milan e Inter. Thiago Motta è stato un mio calciatore in Nazionale all'Europeo, mi fa sorridere e rattristare perchè sto diventando vecchio quando in panchina c'è un mio ex calciatore. A Bologna ha fatto benissimo, gli auguro il meglio umanamente ma non nelle partite in cui siamo avversari", riporta CalcioNapoli24.

ASPETTO FISICO - "Io penso che sicuramente qualcosa sia cambiato rispetto all'anno scorso perché comunque ci sono 12/14 giocatori in uscita e 7 in entrata. Qualcosa è cambiato nella scelta di alcuni calciatori. L'aspetto fisico è importante, per me il calciatore top deve essere forte, veloce e resistente. Noi dobbiamo cercare di essere una squadra forte, veloce e resistente per essere al top".

NUOVI ACQUISTI - "Più tempo passa e più entrano nella nostra idea. Aver potuto lavorare durante la sosta con Neres e in questi dieci giorni con McTominay e Gilmour è stato positivo. Hanno iniziato a capire l'idea di calcio che vogliamo fare, ad adattarsi alla nostra idea, su cosa vuole l'allenatore. Sono contento perchè ho dei ragazzi che sono molto ricettivi e apprendono.

KVARATSKHELIA - "Troppi falli? Parto dal presupposto che odio il gioco violento. Non è da uomo. A Cagliari ha subito un fallo intimidatorio e lì gli arbitri non devono aver paura di estrarre un giallo o un rosso dopo pochi secondi. Se c'è un fallo intenzionale su un giocatore, deve essere sanzionato. A Cagliari non credo volessero far male a Kvara, non lo voglio pensare. Bisogna sanzionare quei falli per proteggere il calcio e i giocatori di maggiori talento".