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Bonucci: “Sogno di allenare la Juve e vincere la Champions! Non chiamerei Allegri per un caffè”

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Leonardo Bonucci ha annunciato il ritiro dal calcio giocato negli scorsi giorni. Oggi è stato intervistato da La Gazzetta dello Sport, con la quale ha parlato così della sua scelta.
Marco Astori

Leonardo Bonucci ha annunciato il ritiro dal calcio giocato negli scorsi giorni. Oggi è stato intervistato da La Gazzetta dello Sport, con la quale ha parlato così della sua scelta: "Sono in equilibrio con me stesso, ho fatto una doppia esperienza all’estero, ora mi godo la famiglia e a luglio inizierò il corso d’allenatore a Coverciano".

CARRIERA - "Più che momenti brutti direi duri, ma propedeutici a quelli belli, come l’eliminazione dai due Mondiali. Dopo il secondo ho avuto la fortuna d’incontrare Vialli, grandissima persona, che su una panchina a Coverciano mi disse: “Sei uno dei più vecchi, devi reagire, non pensare che tutto sia finito”. Senza quello forse non ci sarebbe stato l’Europeo 2021, uno dei ricordi più dolci. Le finali di Champions sono state dolorose come l’addio alla Juve, però di bello c’è stato un percorso lunghissimo di successi. Non potevo chiedere di meglio".


COSA NON RIFAREBBE - "La lite con Allegri in Juve-Palermo: una reazione istintiva che potevo gestire meglio. Le scelte invece sono state conseguenze di situazioni vissute che mi hanno migliorato come calciatore e uomo. In questi giorni ho avuto la riprova di essermi comportato in modo giusto nel gruppo. La parte più bella sono i messaggi privati dei compagni. Ho fatto una carriera bella da antipatico, però non ho mai messo una maschera. Sono sempre stato me stesso e, quando ho sbagliato, ho pagato le conseguenze".

LA BBC - "Conte, che ha messo in campo la linea magica, e avere dietro il numero uno al mondo, Buffon. Tra di noi oltre all’amicizia c’erano fiducia, conoscenza e talento. Ci completavamo, così abbiamo fatto la storia di Juve, Nazionale e calcio. Abbiamo una chat, “I magnifici 4”, per battute, scherzi e ricordi. Con Giorgio andiamo in vacanza assieme. Un rapporto che andrà avanti per sempre".

ADDIO ALLA JUVE - "Una cicatrice che fa ancora male. Mi sarebbe piaciuto un finale diverso, però forse non è ancora arrivato. Dopo la rabbia iniziale ho riflettuto, ci siamo confrontati e rinunciare all’azione legale è stata la cosa giusta, perché per me la Juve è sempre stata tutto, da quando giocavo a pallone in camera con mio fratello. L’amore resta intatto".

FUTURO ALLENATORE - "Mi piace la tattica e Conte ha cambiato il calcio, non solo la Juve, aprendo al gioco di posizione. Oggi è più di movimento, Mancini coi cinque canali ci ha fatto vincere un Europeo. Nella gestione Allegri, Lippi e Ancelotti ti danno tanto. Studierò per trovare il giusto mix e migliorare il mio carattere".

ALLEGRI - "Ci siamo parlati l’ultima volta a Udine, maggio 2023. Ognuno si comporta come meglio crede. Per ciò che abbiamo vissuto insieme, pur nei contrasti, penso che si potesse gestire tutto diversamente, anche il non volermi più in rosa. Se dovessi incontrarlo al bar lo saluterei, ma non lo chiamerei io per un caffè".

JUVE 2023-24 - "Quando giochi per la Juve non ti puoi accontentare del piazzamento in Champions. La rosa di oggi può competere con chi è arrivato davanti, anche con l’Inter che ha fatto un percorso incredibile. Il valore c’è, nei momenti di difficoltà non è stata tenuta alta l’attenzione".

RONALDO - "Portare Cristiano sembrava significasse vincere la Champions, ma il calcio non è una scienza esatta. Cristiano ci ha dato tanto come mentalità. A volte in campo s’incaponiva nel cercare la giocata, ma a un fuoriclasse va concesso: con lui partivamo sempre 1-0. Come tutti i numeri uno aveva bisogno dei suoi spazi, anche a Gigi succedeva. Peggio marcare lui o Messi? Messi perché è più imprevedibile. Cristiano è una macchina perfetta, ma più decifrabile".

BUFFON - "Se è il Ronaldo dei portieri? Assolutamente sì, purtroppo non siamo riusciti a regalargli la Champions. Ringrazio per aver giocato tanti anni con lui. Difficilmente ci sarà un altro portiere come lui in futuro, è inavvicinabile".

NUOVO BONUCCI - "Ho due figli maschi, magari verrà fuori uno dei due... Calafiori può diventare un grande difensore ma non è Bonucci. In un grande club le pressioni saranno diverse. Nel calcio di oggi le mie caratteristiche sono più utili, i difensori crescono meno bravi nell’uno contro uno ma più portati a impostare, leggere il gioco e riempire lo spazio. Buongiorno ha grandi doti sia nella marcatura sia nel gioco: è intelligente e ha valori importanti".

SOGNO - "Il mio sogno è alzare la Champions da tecnico della Juventus visto che non ci sono riuscito da giocatore. Se Giorgio Chiellini dovesse essere l’a.d. il rapporto sarebbe doppio, professionale e d’amicizia... Prima però tutti e due abbiamo un percorso da fare".

MOTTA - "È diretto e ha personalità: mi piace tantissimo. Ha tutte le carte in regola per adeguare la Juve al calcio moderno e per fare molto bene, ma gli va dato il tempo. Io l’ho apprezzato in Nazionale, fu molto importante a Euro 2012: dopo il pari con la Spagna nel girone parlò per la prima volta e ci disse: “Se continuiamo così con questo spirito andremo in finale con la Spagna”. Ha idee chiare".

ITALIA - "Se Spalletti trova l’incastro giusto e supera il difficile girone, può arrivare in fondo. Mi aspetto un grande Europeo da Scamacca, che ha raggiunto un’alta consapevolezza di sé".