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Soulé: “Arabia? Ecco com’è andata! Salvo il Frosinone e torno alla Juve, poi…”

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Matias Soulé si racconta alla Gazzetta dello Sport: intervista a tutto tondo per il gioiello della Juventus, in prestito al Frosinone in questa stagione.
Alessandro Cosattini

Matias Soulé si racconta alla Gazzetta dello Sport. Intervista a tutto tondo per il gioiello della Juventus, in prestito al Frosinone in questa stagione. “Sto facendo un bel percorso. Soprattutto da quando sono a Frosinone, dove ho subito sentito tanta fiducia. Qui ci si può esprimere al meglio, per cui ti spremi anche con piacere”.

ARABIA - “Quando un po’ a sorpresa mi è arrivata questa proposta dall’Al-Ittihad ne ho subito parlato con la mia famiglia, ma già nella mia testa sapevo bene cosa fare: rimanere per salvare il Frosinone”.


FUTURO - “Premier o Serie A? Io in cambio di Koopmeiners? Prima di tutto devo tornare alla Juve, poi si vedrà anche in base a loro. L’Atalanta è una squadra forte, al ritorno ne abbiamo presi cinque!”.

BARRENECHEA - “Prima di decidere avevo guardato l’andata vittoriosa contro l’Atalanta. Ho visto subito che il modo di giocare poteva essere adatto a me. Poi Enzo mi ha convinto, raccontandomi di questo fantastico ambiente: i ragazzi, lo staff, la città…”.

FASE DIFENSIVA - “A Frosinone sono migliorato tanto in questo, anche grazie al gruppo che si è creato fin dal primo giorno: la città è piccola e ci aiuta a stare tanto insieme, anche fuori dal campo, usciamo spesso a cena in gruppo. Ma quel “clic” mi è scattato alla Juve, prima non mi veniva naturale abbassarmi a difendere”.

DI FRANCESCO - “Meriti suoi per i 70 dribbling riusciti in A (primato)? Soprattutto. Mi lascia tanta libertà in campo. Come avete visto, proviamo sempre a giocare contro chiunque come mi aveva detto al telefono prima di venire, anche per questo ho accettato”.

ALLEGRI - “Cosa mi ha insegnato? Tanto anche lui. A occupare gli spazi, a fare più ruoli. Con lui ho giocato anche da quinto, da mezzala, sottopunta o largo a destra nel 4-3-3. E mi ha aiutato molto anche in fase difensiva”.

FAMIGLIA - “Pur di farmi allenare mi hanno portato ovunque, in pullman, in bicicletta… Anche mio fratello maggiore. Ovunque andrò, loro ci saranno sempre”.

ARGENTINA E NON ITALIA - “Difficile? Abbastanza. Ne abbiamo parlato di persona quando è venuto a Frosinone. Ero nervoso, sa, alla mia età non sono cose di tutti i giorni. E lui l’ha capito, è stato veramente bravo”.

MESSI - “Beh… Messi non si tocca! Da piccolo mi piaceva El Kun Aguero. Poi Hazard quando era al Chelsea”.

SOGNI - “Ora come ora sono tre: salvare il Frosinone, vincere la Champions e poi il Mondiale”.

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