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Mourinho: “Un giorno andrò in Arabia, ma non domani. Io troppo criticato, le voci sul Real…”

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Nuovo estratto dall'intervista di José Mourinho al Tg1. L'allenatore della Roma parla del suo futuro oltre che del presente, dalla squadra giallorossa fino ad Arabia e Real Madrid.
Guglielmo Cannavale

Nuovo estratto dall'intervista di José Mourinho al Tg1. L'allenatore della Roma parla del suo futuro oltre che del presente, dalla squadra giallorossa fino ad Arabia e Real Madrid.

ROMA - "Sento la voglia e la responsabilità professionale, un orgoglio, ma qui c'è qualcosa di più. Questa gente ti fa avere una temperatura diversa nella tua pelle. Io amo questa gente, e per questo motivo non ho nessun tipo di problema a dire che la Roma è molto speciale per me, nella mia carriera".


SPOGLIATOIO - "Il nostro è molto unito, il profumo è buono. La gente è buona, tutti abbiamo i nostri difetti, ma siamo un bel gruppo di lavoro. Se la Roma è troppo criticata? Sì, sì, è troppo criticata e troppo protetta. Ha un profilo anche di comportamento a livello interno che apre un po' la porta a questo tipo di situazioni, ma la Roma è troppo criticata e lo è anche Mourinho. Un piccolo esempio: il nostro tragitto per la finale di Europa League è stato facilissimo (scherza, ndr). Guarda cosa fa il Red Bull Salisburgo in Champions, la Real Sociedad in Champions e in campionato... il Feyenoord quello che fa in Champions, è ancora in lotta, il Bayer Leverkusen guarda cosa sta facendo... Penso che l'ultima partita che ha perso è stata a Roma. Se ci fosse un altro allenatore, un altro club con un altro profilo la storia sarebbe completamente diversa. Per me non è un problema dal punto di vista personale, perché è una cosa che mi ha accompagnato in tutta la mia carriera. Se per me non era un problema dieci anni fa, figurati se può esserlo ora. Ma penso sia un problema per la Roma come club, perché merita molto di più. Penso che sia un problema anche per i tifosi, che si meritano anche loro molto di più. Ma è una gioia per gli pseudo tifosi e per gli pseudo intellettuali del calcio".

GIOVANI - "Mi emoziono per questo, nella mia storia è successo anche con giocatori importanti, come Varane che ha giocato nel mio Real Madrid la prima partita da titolare in Champions a 18 anni. Ma anche Santon, Scott McTominay, sono diversi. Ma qui nella Roma lo è stato ancora di più in conseguenza della situazione e della comprensione di quanto fosse importante per il club a tutti i livelli, come si è visto in estate nella 'lotta' con il Financial Fair Play. Ma non è solo questo, è anche il senso di appartenenza di questi ragazzi. Io quando ho visto la gioia di questa gente, di D'Alessio e Cherubini per citare gli ultimi - penso siano già quindici - c'è anche un legame che resta".

REAL MADRID - "Io al Real Madrid? Quando tu hai un super allenatore perché dovresti pensare a un altro? Conoscendo Don Florentino, e lo conosco benissimo, lui è un uomo super intelligente. Se legge la stampa ha le sue idee molto chiare. Io da madridista, da uomo che ha qualche costola bianca, e da ancelottiano, spero che la stagione vada in modo fantastico e che nella prossima stagione Carlo sia ancora lì, perché penso che lui sia l'allenatore perfetto per il Real Madrid. Il Brasile? Secondo me solo un pazzo andrebbe via dal Real Madrid quando il Real Madrid lo vuole. E quel pazzo sono io, l'unico che dopo tre anni col presidente che voleva tanto con anche José Sanchez che rimanessi ha deciso di andre via. Io sono sicuro che al primo segnale di Florentino Carlo rimarrà perché lui è perfetto per il Real e il Real è perfetto per lui".

ARABIA - "Ti dico la verità, io penso che un giorno ci andrò. Ma quando dico 'un giorno' non intendo domani o dopodomani".

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